Dr.Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Roma ,4 luglio 2021. Una rivoluzione copernicana della sanità secondo tre direttrici: fiducia, autonomia, prossimità e al centro il binomio Medico – paziente. La fiducia dei cittadini nel medico di medicina generale,Il pilastro del Servizio Sanitario Nazionale,fiducia rivolta verso la persona, con il proprio medico si instaura un rapporto continuativo per molti anni , che si interrompe solo per cause di forza maggiore, come un pensionamento o un trasferimento. A parlare del ruolo professionale e sociale dei medici ,ruolo insostituibile,è stato il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, a margine del Comitato Centrale, il primo a svolgersi in presenza, a Roma, dall’inizio della pandemia di Covid.‘’il disagio dei medici: un malessere trasversale alla Professione, deriva dalla scarsa considerazione, da parte della Politica, del ruolo insostituibile, professionale ma anche sociale, del medico . Un disagio che, nel caso dei medici di famiglia, si esprime con quell’83,7% di colleghi che non si sente sostenuto e supportato dalle istituzioni sanitarie locali, con quel 53,4% che si dice insoddisfatto dell’organizzazione della Medicina Generale nel territorio in cui opera”.“La pandemia ha acuito entrambi questi aspetti Se, da una parte, ha trovato nuove modalità per rinsaldare il rapporto di fiducia tra il medico e il cittadino , penso alla telemedicina, alle telefonate, alle chat , dall’altra ha fatto avvertire ancor più forte ai professionisti il senso di abbandono da parte delle istituzioni. I medici di medicina generale sono rimasti soli sul territorio, senza i dispositivi individuali di protezione, senza strumenti diagnostici quali i saturimetri. Eppure, hanno continuato a seguire i loro pazienti. Non possiamo dimenticare i medici di famiglia lombardi che si sono trasferiti a vivere nei loro studi, per poter continuare almeno a fare ricette. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare i tantissimi medici di famiglia che hanno perso la vita, perché hanno continuato a visitare senza mascherine, guanti, camici monouso.” “Soprattutto, non dobbiamo dimenticare la lezione che il Covid ci lascia: quella dell’importanza di una sanità davvero prossima al cittadino, che risponda alle sue domande di salute nel momento e nel luogo in cui ne ha bisogno. Che veda i professionisti lavorare insieme sul territorio, vicino al letto del malato, con strumenti diagnostici adeguati. E che salvaguardi quel rapporto unico e speciale che nasce dalla libera scelta del medico nel quale il cittadino ripone la propria fiducia’’. Medico e paziente sono due soggetti legati da un rapporto fondato su quella stessa fiducia che porta il cittadino a scegliere liberamente il medico a cui affidarsi, un valore importante per il cittadino.La professione medica ha un ruolo strategico e con la pandemia da covid-19 è diventata un punto di riferimento importante evidenziando al contempo l’urgenza di un nuovo rapporto del medico con il proprio paziente. Accanto a diritti fondamentali della salute e della vita, esiste il diritto all’autodeterminazione che il cittadino esercita attraverso il consenso informato e il diritto all’uguaglianza secondo cui deve essere garantita la salute a chiunque è sul territorio italiano, senza distinzione di sesso, di razza, di ceto sociale e di lingua, anche ai migranti nelle stive delle navi. La Suprema Corte di Cassazione con l’ ordinanza n.18283/2021,ha affermato che al fine di non incorrere in responsabilità, il medico è tenuto ad assolvere l’onere di fornire al paziente un’informazione completa ed effettiva sul trattamento sanitario e sulle sue conseguenze, con riferimento in particolare al tipo di terapia da effettuarsi e alle relative possibili complicanze, ivi compresa quella affettivamente verificatasi, ai fini della libera e consapevole autodeterminazione del medesimo in ordine alla relativa accettazione, una volta reso edotto delle alternative prospettabili in ragione del completo quadro della vicenda. La nostra società è fondata sui diritti e garantirne l’espressione significa difendere la nostra Costituzione fondata sulla democrazia.