Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Forse arriva una boccata di ossigeno per le imprese che in periodi di crisi come l’attuale devono fare i conti con la mancanza di liquidità e il costante e i persistenti ritardi con cui le pubbliche amministrazioni pagano i loro fornitori. Nelle transazioni commerciali i tempi di pagamento non possono superare i trenta giorni, qualora il debitore sia una pubblica amministrazione le parti possono pattuire, a determinate condizioni, termini più lunghi ma solo in maniera espressa e comunque non superiori a 60 giorni. Gli interessi moratori decorrono senza che sia necessaria la messa in mora il giorno successivo alla scadenza dei termini per il pagamento. Con una sentenza del 28 gennaio 2020 la Corte di Giustizia Europea ha dichiarata l’Italia inadempiente agli obblighi comunitari in quanto non è in grado di assicurare che le sue pubbliche amministrazioni rispettino effettivamente i termini di pagamento previsti dalla legge. Non è pertanto sufficiente che siano garantiti gli interessi di mora, deve essere reso effettivo il rispetto dei termini di pagamento. La Corte Costituzionale con la pronuncia del 24 aprile 2020 ha sottolineato che il rispetto dei tempi di pagamento da parte dei soggetti pubblici soprattutto in tempi di crisi ha una notevole incidenza sul sistema economico. Il Governo con il decreto rilancio ha istituito un Fondo da 12.000 milioni per assicurare il pagamento dei crediti certi liquidi ed esigibili al 31-12- 2019. Il fondo è suddiviso in due distinte sezioni,la prima con una dotazione di 8.000 milioni di Euro per l’anno 2020 è diretta ad assicurare la liquidità a Regioni, Province autonome ed enti locali,la seconda con una dotazione di 4.000 milioni di Euro per l’anno 2020 è diretta invece ad assicurare la liquidità agli Enti del servizio sanitario nazionale. Al fine di assicurare l’immediata operatività del Fondo l’art. 115 prevede la stipula di una convenzione tra il MEF e Cassa depositi e prestiti Spa.Le fatture ricevute dalla pubblica amministrazione nel 2020 sono state pari a 27,9 milioni, per un importo totale dovuto di 152,7 miliardi e quelle pagate ammontano a 24,7 milioni, pari a 142,7 miliardi di euro, circa il 95,9% dell’importo totale.I tempi di pagamento delle fatture emesse nel 2020, sottolinea il Ministero dell’Economia, confermano il trend decrescente del quinquennio precedente, in cui il tempo medio di pagamento era passato dai 74 giorni del 2015 ai 48 del 2019. Corrispondentemente, il tempo medio di ritardo si era ridotto da 27 giorni del 2015 a 1 giorno del 2019. L’andamento risulta generalizzato e interessa i diversi comparti della pubblica amministrazione.Gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale ed il comparto delle Regioni fanno registrare le migliori performance, sia per i miglioramenti conseguiti nel triennio di osservazione (2018-2020) e sia per il grado di tempestività nei pagamenti raggiunto alla fine del periodo. Nel 2020, infatti, i tempi medi di pagamento dei due comparti mostrano, rispettivamente, un anticipo di 15 e 10 giorni, con riduzioni dei tempi di pagamento di 12 e 10 giorni rispetto al 2018. Corrispondentemente, i tempi medi di pagamento passano rispettivamente da 57 e 41 giorni del 2018 a 45 e 31 giorni del 2020?