Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)
Il futuro del governo Draghi dipende anche da come verrà affrontata la questione giustizia e la riforma Cartabia. I penalisti Italiani ripartono dalla clamorosa vicenda di Verbania per la battaglia per l’approvazione della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere, firmata da 75mila cittadini e pendente in parlamento. Il direttivo della Camera penale di Verbania denuncia l’allarmante gravità del provvedimento adottato dal Presidente del Tribunale di Verbania di revoca dell’assegnazione del fascicolo relativo alla tragedia della funivia “Mottarone” ,con conseguente astensione dalle udienze per il giorno 22 giugno 2021 e convocazione di una pubblica assemblea. Tale iniziativa ha avuto l’adesione e il sostegno delle Camere Penali di Novara, Piemonte Occidentale e Valle d’ Aosta, Vercelli, Alessandria. La proposta di legge di iniziativa popolare dell’UCPI, firmata da 75mila cittadini e attualmente ferma avanti la Commissione Affari Costituzionali della Camera. L’UCPI,esprime incondizionato consenso e sostegno alla iniziativa di denuncia e di protesta assunta dalla Camera Penale di Verbania, insieme a quella di tutte le altre Camere Penali del Piemonte e rivolge a tutti gli avvocati italiani l’invito a manifestare in ogni forma, sui social e nelle proprie camere penali, il sostegno ai penalisti di Verbania e del Piemonte Occidentale, ed a convergere numerosi a Verbania il giorno 22 giugno 2021, perché da quel Foro si rilanci con forza la grande battaglia dell’U.C.P.I. per l’approvazione della legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere nella Magistratura. I quesiti referendari sulla giustizia penale depositati presso la Corte di Cassazione,responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, abrogazione della legge Severino, limitazione della custodia cautelare, abolizione dell’obbligo di raccolta firme per i magistrati che vogliono candidarsi al Csm, diritto di voto per i membri non togati nei consigli giudiziari trovano il consenso dei penalisti Italiani che da molto tempo sono impegnati nella separazione delle carriere. La giunta dell’Unione Camere penali Italiane ritiene che l’iniziativa referendaria deve costituire l’occasione per un coinvolgimento della pubblica opinione sui temi della giustizia penale. I penalisti Italiani sottolineano che l’esercizio del diritto costituzionale di proposizione di referendum abrogativi merita sempre di essere salutato con favore, trattandosi del più importante strumento di democrazia diretta a disposizione dei cittadini. Ciò vale a maggior ragione quando i quesiti referendari abbiano ad oggetto temi relativi alla giustizia penale ed all’ordinamento giudiziario, sui quali da molti anni versano in una allarmante e sempre crescente situazione di ancillare condizionamento da parte del potere giudiziario. Il coinvolgimento diretto dei cittadini sui temi della giustizia penale e della sua amministrazione, pur nei limiti notoriamente angusti e condizionanti della natura solo abrogativa dello strumento referendario, può dunque rappresentare una occasione per sollecitare la Politica ed il Parlamento a recuperare forza ed indipendenza sui temi cruciali della giustizia.