Da uff. stampa AlixLaCittà
La chiusura del Centro commerciale ‘La Fabbrica’ costituisce una ulteriore prova del fallimento delle scelte di sviluppo immaginate per la nostra Città.
Ancora una volta, ciò che era stato presentato come un investimento fonte di ricchezza per tutti, dimostra una natura ed una funzione ben diverse.
Con un Capitale Sociale al 12/2019 di 54.000 (Cinquantaquattromila!) euro, un Patrimonio Netto di 3,5 milioni di euro, perdite per globali 2,3 milioni di euro, un indebitamento bancario di 25,9 milioni di euro, un debito complessivo di 41,5 milioni di euro a fronte di crediti vivi per 5,5 milioni di euro, il Centro commerciale “La Fabbrica” evidenzia la classica struttura degli investimenti sostenuti in via prevalente dal Sistema Bancario con la concessione di enormi risorse finanziarie. Peraltro, con la intervenuta cessione del credito dalla Banca concedente ad una Società di Cartolarizzazione, come si legge nel Bilancio pubblico, si rende possibile ‘diluire e spalmare’ le perdite con la stipula di accordi di ristrutturazione, lo stralcio di somme a debito e il rimborso del residuo con il ricavato della vendita degli immobili.
Così, l’acquisto e la ristrutturazione della struttura grazie alle prevalenti risorse dei cittadini depositate in fiducia presso le Banche, con la finalità di realizzare un Centro innovativo quale fonte di lavoro per i giovani negli anni futuri, si sono trasformate in un ‘ordinario investimento con finalità immobiliari’ mentre il costo dei dipendenti, già in cassa integrazione ex MCM, ritorna a carico della collettività in attesa dei prevedibili, definitivi, licenziamenti.
La chiusura de ‘La Fabbrica’, oggi, e le difficoltà che, a sentito dire, stanno colpendo altre grandi strutture in ambito urbano, dimostrano quanto siano state inopportune scelte di sviluppo in contrasto con l’identità, la vocazione, la storia, la tradizione e la cultura della nostra Città. E, l’invito ad ‘arricchirsi’ rivolto agli operatori economici si sta rivelando una vera beffa con il tradimento inaccettabile delle speranze di riscatto dei lavoratori.
Oggi, mentre in giro si balla e si festeggia per la squadra che sale in serie A, la Città affonda disperdendo ogni giorno di più la sua dignità, l’orgoglio e la fierezza della sua gente.
Ali per la Città ritiene quanto mai opportuna una verifica dell’intera operazione da parte dei responsabili, alla luce dei risultati contabili e dell’intreccio delle operazioni finanziarie, ma ritiene assolutamente indispensabile rivolgere un invito ai cittadini affinché decidano finalmente di riprendere in mano consapevolmente il loro futuro e quello della intera Comunità.
Salerno, 11/05/2021
ALI PER LA CITTA’
GRUPPO CIVICO