Salvatore Memoli
(avvocato – scrittore – giornalista)
Sono rimasto in silenzio per molto tempo, più per dispiacere che per
prudenza. Sono stato a guardare quello che avevano fatto alla Tunisia,
gente del mio territorio. Come abbiano potuto pensare e realizzare il
trasporto di tonnellate di rifiuti particolari in una terra piena di
storia, di arte, di siti archeologici che sono il vanto del mondo. Mi
domando in quale testa bacata è spuntata l’idea malefica di
trasportare al di là del Mediterraneo rifiuti maleodoranti e malefici,
mettendo in crisi una Nazione turistica, un popolo accogliente, un Governo
che gestisce grandi conquiste di civiltà urbanistiche, turistiche,
produttive che menano vanto in tutto il Nord Africa. Sono rimasto senza
parole perché per tanti anni ho continuato a credere nel bello della
Tunisia e nelle relazioni imprenditoriali che producono sano PIL, per gli
interessati. Quella dei rifiuti partiti dal salernitano è una pagina
vergognosa di neo sfruttamento, di disprezzo delle leggi e delle reali
necessità dei Paesi del Mediterraneo. È un dramma relazionale tra Governi
nazionali ed una vergogna per chi ha reso possibile tutto questo. Non
saprei definire queste persone, di questa parte del Mediterraneo e
dell’altra, se non come avvelenatori dell’umanità. Da quella
parte, in Tunisia la Magistratura è stata giustamente severa ed ha
adottato, con mano pesante ma giusta, provvedimenti restrittivi della
libertà, fino ai massimi livelli di Governo. E da questa parte? Attendiamo
ancora che si sviluppino adeguate campagne di stampa, per informare i
salernitani di quello che è successo. Tutti debbono sapere il male fatto
alla Tunisia, chi lo ha fatto, chi lo ha organizzato, le strutture
portuali interessate, le complicità e i tornaconti.Tutto ciò è stato
possibile perché il territorio non è stato presidiato come si doveva, come
richiedeva un’evidente e massiccia traversata di morte che occhi non
hanno visto e nasi non hanno subodorato! È una vergogna, spero non sia
anche omertosa! Mi occupo di Tunisia da troppi anni per accettare queste
schifezze. Nei miei impegni ho sempre sostenuto la bellezza delle
relazioni, la cultura, il turismo, mai avrei immaginato di dovermi
vergognare, un giorno, agli occhi degli amici tunisini. Ora questa ferita
deve essere guarita ma non vedo soluzioni percorribili. Tutto muore su
binari diplomatici inadeguati e confronti politici incompleti. C’è una
sola strada che si può percorrere con un’intesa governativa, vera
soluzione di un dramma irrisolvibile, per chi vuole che i rifiuti viaggino
ancora per un ritorno al mittente. Costruire e regalare alla Tunisia un
impianto ecologico moderno di smaltimento rifiuti che possa aiutare il
Paese ad affrontare il problema di cui è interessato. Ci sarà chi si farà
carico dei costi di progettazione e realizzazione di questo impianto.
Ovviamente l’altra cosa da fare è punire tutti coloro che hanno una
responsabilità in questa “vigliaccata” imprenditoriale, generata
da corruzione, malaffare e tante facce girate dall’altra parte! Se
Salerno avesse avuto l’attivazione del Consolato in loco, come
indicato dal Presidente della Repubblica di Tunisia, molte cose non
sarebbero accadute.