Piano nazionale di ripresa e resilienza: l’efficienza del settore Giustizia è condizione indispensabile per lo sviluppo economico, le inefficienze della giustizia costano 2,5 punti Pil, pari a circa 40 miliardi di euro.

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Nell’ambito del Next Generation EU ,lo strumento previsto dalla  crisi pandemica provocata dal Covid-19, alla Giustizia è stato dato un ruolo  centrale  per l’accesso dell’Italia ai fondi europei. Con il PNRR,il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza verrà delineato il volto della Giustizia Italiana per i prossimi dieci anni, tra prestiti e sovvenzioni,  un sostegno economico  per affrontare la ripresa. Le inefficienze della giustizia costano 2,5 punti Pil, pari a circa 40 miliardi di euro. Una riduzione della durata delle procedure civili del 50 per cento accrescerebbe le dimensioni medie delle imprese manifatturiere di circa il 10 per cento.Dall’inizio Bruxelles  è stata chiara le riforme occorre indicarle nel dettaglio   Pubblica amministrazione, giustizia, semplificazioni, concorrenza e fisco. Il PNRR, il  Piano nazionale di ripresa e resilienza è  un piano di investimenti  ma anche e soprattutto di riforme. Pressante è la riforma della giustizia che avrà l’ obiettivo ambizioso ridurre i tempi eccessivi  dei processi del 40% per il settore civile e  del 25% per il settore penale. In media sono necessari oltre 500 giorni per concludere un procedimento civile in primo grado, a fronte dei circa 200 giorni in Germania.Dimezzare la durata dei procedimenti civili ,penali e tributari  a un modello di efficienza e di competitività .Il sistema giudiziario sostiene il funzionamento dell’economia,in pratica l’efficienza della Giustizia è importante  per lo sviluppo economico e per un corretto funzionamento del mercato Italiano ed europeo. L’innovazione fondamentale su piano organizzativo si incentra nella diffusione dell’Ufficio del processo che mira ad affiancare al giudice un team di personale qualificato di supporto, per agevolarlo nelle attività preparatorie del giudizio e in tutto ciò che può velocizzare la redazione di provvedimenti,per ridurre l’arretrato e la durata dei procedimenti .E’ previsto un piano di assunzione  nella giustizia di circa ventimila nuovo personale a tempo indeterminato prevalentemente per l’ufficio per il processo. Occorre intervenire sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali. Anche nei giudizi penali, la durata media dei procedimenti in Italia è di molto superiore alla media europea. Un’eccessiva durata del processo  danneggia sia le persone coinvolte, sia la persecuzione dei reati. Semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni. Ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi. Definire i termini di durata dei processi.Il contenzioso tributario risente  delle criticità legate ai tempi dell’arretrato che si è accumulato dinanzi alla Corte di Cassazione. Il ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, ha costituito una commissione di studio chiamata a elaborare proposte di interventi organizzativi e normativi per deflazionare e ridurre i tempi di definizione del contenzioso tributario. Ridurre il numero di ricorsi in Cassazione in modo da decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato. Ampliare l’organico della Sezione tributaria della Corte di Cassazione.

 

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