Aldo Bianchini
SALERNO – “La politica è un gioco sottile dove tutto è possibile perché niente è prevedibile”; questa massima non l’ho inventata io, è uno dei punti fondamentali della politica in generale; è per questo la politica è la casa delle grandi opportunità, e nella politica per emergere non c’è bisogno di essere bravi professionisti, è necessario soltanto che ogni soggetto possegga quel quid in più per tracciare la linea di demarcazione che fa, poi, la differenza tra un politico e un politico-politico.
Il quid è rappresentato dalla “capacità manageriale”, e non dalla sterile ed incongruente partecipazione, di ideare – proporre – progettare e realizzare, raccogliendo le osservazioni di tutti ma decidendo e decidendo per il meglio nel solo interesse della comunità che si rappresenta.
E questo quid in più, queste capacità manageriali, Salvatore Memoli (avvocato, giornalista, scrittore e dirigente pubblico), le possiede tutte e sono tutte di primissima qualità.
Salvatore Memoli è un personaggio pubblico molto importante per la nostra città, e non solo; è stato amico e avversario di Vincenzo De Luca dal quale ha ottenuto incarichi ma anche grandi delusioni; gli incarichi del resto, e questa è storia conclamata, li ha gestiti nella maniera migliore possibile, come nessun altro ha saputo fare prima e dopo di lui. Dall’azienda del gas, al Consorzio Farmaceutico Intercomunale, per non dimenticare Salerno Solidale e tutto il mondo del sociale da lui gestito alla grande finanche con la ricreazione del “Pio albergo” per il ricovero degli anziani; e senza trascurare l’Automobil Club di Salerno dove è stato dirigente del PRA ed anche direttore centrale.
Dovunque è stato ha dato prova di eccellenti qualità con scelte oculate al servizio della comunità; ha rigenerato l’azienda del gas restituendola alla città in una forma moderna, tecnologizzata e efficiente anche sotto il profilo dell’utilizzazione pubblica delle sue strutture; ma anche all’Aci ha dato prova di se, ha rifatto completamente il look a quegli uffici pubblici che erano diventati poco agibili anche sotto il profilo della sicurezza personale e sanitaria.
In cambio ha sicuramente ricevuto dei riconoscimenti che sono stati oscurati dalle gravi ingiustizie piovutegli addosso (anche con alcuni processi) e della palese invidia di chi ha dovuto “sopportarlo” ai vertici dell’amministrazione pubblica della città;il caso dell’ACI è soltanto l’ultimo della serie.
Salvatore Memoli, diciamola tutta, toglie spazio a tutte quelle “mezze figure”, anche quelle comprese nel cerchio magico deluchiano, che hanno sempre tramato alle sue spalle per farlo cadere nella polvere.
Adesso si è rialzato, ha superato tutte le difficoltà giudiziarie, personali, umane e relazionali; ed è ripartito alla grande ponendosi, come commissario, alla testa della Democrazia Cristiana di Salerno e creando un suo movimento “Salerno insieme” per presentarsi alle prossime elezioni e candidare suoi uomini di fiducia (come Giovanni Basso) per la conquista di un posto nel prossimo consiglio comunale che lui spera possa essere il Consiglio della “Svolta di Salerno”; si, proprio quella svolta che rappresenta il pensiero fisso per Salvatore Memoli, dalla primavera e autunno del 1993 fino alla pubblicazione del suo libro dall’omonimo titolo che tanta discussione e tanto consenso provocò e raccolse in tutti gli ambienti della città.
Ora è ridisceso in campo, sorretto da nuove energie, ed ha presentato la sua squadra e, soprattutto, le sue idee innovatrici.
Ma è giusto, a questo punto, leggere il comunicato ufficiale del movimento “Salerno Insieme” diffuso subito dopo la conferenza stampa di sabato mattina 24 aprile scorso:
“L’avv Salvatore Memoli nella qualità fi Presidente del Movimento Insieme per Salerno nel corso della conferenza stampa di adesione e sostegno al candidato civico Avv Michele Sarno di questa mattina tenuta presso la sala del Moka caffè ha ribadito la posizione della Lista nel testimoniare i valori politici della Democrazia Cristiana che sono largamente condivisi dai salernitani, ricordando la scelta interclassista come superamento di visioni parziali e lacunose di una politica lobbistica. Salvatore Memoli e Giovanni Basso hanno precisato che non hanno chiesto poltrone bensì collaborazione per cambiare la storia amministrativa di Salerno. Memoli ha chiesto al candidato Sindaco Sarno d’inserire nel programma elettorale tre priorità: 1) Porto 2) Aeroporto 3) Società partecipate come impegno per garantire i livelli occupazionali e gestirli con una visione moderna e manageriale, aiutando i lavoratori ad uscire dalla schiavitù di un’adesione ad un modello clientelare che non promuove il diritto al lavoro e l’espressione libera di una testimonianza di progresso di idee e di rinnovamento dei processi lavorativi. Memoli ha concluso che Salerno merita ancora una svolta di contenuti e di presenza amministrativa che riporti in auge la città”.
Porto, aeroporto e società partecipate; insomma, come dire, la “Svolta di Salerno” appunto; ed in questo l’avvocato Salvatore Memoli offre tutte le garanzie del caso.
In definitiva, in politica tutto è possibile perché niente è prevedibile.
Certamente è molto interessante quanto emerge dal comunicato ufficiale del movimento “Salerno insieme” dove viene evidenziata la richiesta di prevedere, nell’ambito delle scelte programmatiche della “Svolta di Salerno”, la priorità per tre argomenti: “il porto”, “l’aeroporto” e “le società partecipate”.
Si tratta in effetti di temi di importanza vitale, determinanti per garantire livelli occupazionali stabili e duraturi, da gestire in maniera adeguata e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Non so se nel corso della conferenza stampa di sostegno per la candidatura dell’avv Sarno, il creatore di “Salerno insieme” si sia anche dilungato con una esposizione sufficientemente dettagliata su quali assetti e sviluppi programmati dare ai temi enunciati e in particolare al porto e all’aeroporto.
Si tratta di infrastrutture di vitale importanza per l’economia salernitana. Sono sempre oggetto di opinioni contrastanti nei giudizi e nelle valutazioni dell’opinione pubblica.
Sul primo ancora si dibatte se sia il caso di delocalizzarlo per destinarlo solo ad attività turistiche e crocieristiche.
Il secondo continua ad essere tenuto in un limbo di “uso” – “non uso”; un programma di previsto potenziamento delle capacità operative dello scalo continua ad essere rinviato per i motivi più disparati.
Da queste sintetiche considerazioni scaturisce la necessità di avere maggiori informazioni su quali concrete previsioni si fanno per le due suddette infrastrutture.
Conoscerle, rappresenta uno strumento di valutazione attendibile nei riguardi di un programma elettorale.