Aldo Bianchini
SALERNO – Nell’articolo di ieri ho parlato della discesa in campo del Mov. 5 Stelle e dell’auspicabile fine del lungo letargo in cui era caduto, almeno per quanto riguarda la Città di Salerno.
Il flop clamoroso c’è stato alla vigilia delle ultime elezioni amministrative, quelle del 2016 per intenderci, in cui il Movimento non è riuscito a preparare e presentare neppure uno straccio di lista, anche se l’aria tirava tutta in favore dei pentastellati che nella primavera di due anni dopo raccoglieranno un consenso elettorale, sul piano politico, senza precedenti e, purtroppo per loro, senza successivi trionfi.
Naturalmente tutto questo fa parte delle poche ma importanti stranezze di Salerno che è stata, è e rimane una città profondamente di destra; una città che, però, sebbene sembra essersi assopita, quasi consegnata, nelle mani del controverso personaggio Vincenzo De Luca, si sveglia ad ogni consultazione elettorale politica e ritorna a calpestare sentieri da quelli imposti dal suo pigmalione che da grande ammaliatore riesce a scuotere le coscienze ed a convincere anche gli oppositori storici a ricompattarsi sul suo “sistema di potere politico”.
I grillini, per la presenza contemporanea di Nicola Provenza – Angelo Tofalo – Andrea Cioffi e Oreste Agosto, hanno avuto nel 2016 la grande occasione di scavallare De Luca dal suo cavallo, una occasione che per motivi occulti è stata lasciata cadere rovinosamente tra le beghe personali che hanno visto i primi tre (Provenza, Tofalo e Cioffi) combattere aspramente le aspirazioni del quarto (Agosto) per la conquista della candidatura a sindaco controcorrente e, soprattutto, contro l’imperante De Luca che, guarda caso, poco più di due anni dopo verrà sospeso dalla carica di sindaco per via di una sentenza giudiziaria derivata proprio da una delle tante inchieste promosse e curate dallo stesso Agosto in nome e per conto di tutti i grillini.
Ora i tre, dopo una lunga parentesi di apparente distanza, ritornano insieme per lanciare la campagna elettorale amministrativa di Salerno e per incontrare le altre forze politiche e per decidere cosa fare.
Cosa fare, è questo il vero dilemma dei pentastellati che, come dato per scontato dai sondaggi, non potranno ripetere il successo delle elezioni politiche e che dovranno andare alla ricerca di un consenso che in città, per le comunali, non hanno mai carcato.
Un dilemma che si interseca con una visione dei grillini che è mutevole, alla grande, per le differenze tra “visione nazionale e visione locale”, tenendo conto che Salerno rappresenta sempre un caso a se, perché a Salerno c’è De Luca e che qualsiasi decisione assumerà il probabile coordinatore Giuseppe Conte in sede nazionale non sarà facile calarla in casa nostra.
Difficile pensare che a Salerno possa come d’incanto scoccare la scintilla dell’amore tra i grillini e i deluchiani, più facile e più semplice pensare ad altre soluzioni; ma se i nostri tre combattenti volessero far leva soltanto sui sei (già sfrangiati tra loro) dissidenti della maggioranza sarebbe sicuramente un viaggio senza ritorno contro una corazzata dotata di armamenti nucleari rispetto ai fuoriusciti che appaiono muniti soltanto di baionette
E allora cosa fare ? a questa domanda dovranno rispondere, e presto, i tre parlamentari che dovranno incominciare a pensare anche al loro futuro prossimo; difatti due loro (Tofalo e Cioffi) potrebbero rimanere a casa se viene consolidato il principio delle due legislature come cardine principale del MoVimento.
Uno dei tre deve candidarsi a sindaco, qualsiasi altra soluzione sarebbe un flop o almeno sarebbe una cosa molto indigesta per i fedeli dello stesso MoVimento; per essi il solo pensiero di dover votare per un portatore d’acqua anziché per un candidato vero produrrebbe un rapido allontanamento dalle posizioni degli ambasciatori di un presunto nuovo messaggio per la tanto attesa svolta di Salerno.
A meno di non pensare che la recentissima crisi dei rapporti tra la ministra Mara Carfagna e il vice capo gruppo DEM Piero De Luca, crisi arrivata a sorpresa poco dopo l’incontro tra la stessa ministra e il governatore De Luca per discutere del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per il sud, possa aver talmente surriscaldati gli animi fino al punto da indurre sia i grillini che i forzisti ad una coalizione forzata contro il deluchismo. Sinceramente mi sembra abbastanza difficile; vedremo.
Intanto il gruppo operativo Provenza-Tofalo-Cioffi impari celermente che i comunicati stampa vanno inviati contemporaneamente a tutte le testate giornalistiche per non creare figli e figliastri come è avvenuto con l’ultimo comunicato velinato prima al quotidiano Il Mattino. Questo per evitare inutili fraintendimenti che risulterebbero molto dannosi in una campagna elettorale così lunga.