La redazione
SALERNO – Il Vallo di Diano ancora una volta nella tempesta dei rifiuti tossici probabilmente depositati e interrati nella vallata verdeggiante e baciata dal sole, soprattutto quando è estate.
La notizia non poteva non suscitare molta attenzione, preoccupazione, malumore e rabbia; uno storia vecchia che di tanto in tanto si ripete.
Questo nuovo filone di indagine e di conseguenti misure cautelari è da attribuire per intero al nuovo capitano della Compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina, dr. Paolo Cristinziano, che da quando è arrivato nel Vallo sta dimostrando una capacità operativa ed una dedizione assoluta alla sua missione come mai era accaduto in precedenza.
E’ opportuno, però, precisare che al di là dell’inchiesta in se, coraggiosa e penetrante, bisognerà attendere almeno un pò di tempo per poter valutare e giudicare la sua fondatezza; in quanto di inchieste del genere sul Vallo e nel Vallo ce ne sono state tante e condottee da varie Procure che fino ad oggi non hanno sortito gli effetti desiderati; questo giornale seguirà attentamente l’evolversi della situazione e sarà pronta a commentare i fatti partendo dal comunicato stampa datato 12 aprile 2021 che già si espone ad alcune contraddizioni.
Ma di questo avremo tempo e modo di parlarne; intanto è giusto dare voce ai due consiglieri regionali del Vallo di Diano che prontamente hanno rilasciato dichiarazioni pubbliche:
On. Avv. Corrado Matera
“La notizia dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia, culminata nella giornata di ieri in sette misure cautelari per reati ambientali, ha scosso violentemente il nostro territorio. Si tratta di un fatto di una gravità estrema che, se accertato, rappresenterebbe un vulnus profondo. Nella consapevolezza che la presunzione di innocenza rappresenta, sempre e comunque, il cardine di uno stato di diritto, auspico, per il bene di tutti, che venga fatta chiarezza nei tempi più brevi possibili su fatti e responsabilità, confidando come sempre nell’operato della magistratura”.
On. Dr. Tommaso Pellegrino
“L’operazione delle DDA di Potenza e Lecce ha confermato ancora una volta che il Vallo di Diano è al centro di operazioni di diverse e pericolose organizzazioni mafiose. Uno Stato parallelo che attraverso attività commerciali illegali incassa milioni di euro per poi investire il profitto in attività imprenditoriali a danno delle persone oneste e perbene. Le indagini che hanno consentito di accendere un faro su diverse attività illecite bloccandole, ci fa sperare che non tutto è perduto. Chi sbaglia deve assolutamente pagare e quando gli errori compromettono il futuro dei nostri figli allora bisogna essere ancora più intransigenti. La cosa che fa ancora più rabbia è l’utilizzo della nostra Terra per attività criminose che seminano inquinamento, pericolo e morte. Dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione, chiederò sia alla Commissione Anticamorra e sia alla Commissione Attività Produttive un’audizione sui temi dei rapporti tra economia e criminalità organizzata. Nel frattempo esprimo la mia gratitudine ai Magistrati e alle Forze dell’Ordine che hanno portato avanti questa importante inchiesta”.
Caro Aldo,
Se oggi il Vallo è diventato una discarica senza alcuna identità morale e legale è colpa di tutti, anche mia che ho scelto di vivere altrove seppur mantenendo vivo il contatto con le mie origini. Non ho fatto nulla per il mio territorio e di questo me ne faccio una colpa, forse non avrei potuto ma certamente avrei voluto. Certamente non sarei stato una sanguisuga come chi ha sottratto linfa vitale al nostro Vallo per poi lasciarlo al suo degradante destino. Quello che le le indagini hanno ipotizzato è di estrema gravità e le conseguenze saranno drammaticamente pagate dalle generazioni future ma anche quelle attuali le stanno pagando (vedi l’incidenza dei tumori rispetto alla popolazione del Vallo). Sono anni che si parla di rifiuti tossici interrati nel sottosuolo del Vallo ma nessuno ha mosso un dito. Forse non lo poteva fare “il cittadino comune” ma chi aveva una prospettiva più elevata “non poteva non sapere” (giusto per usare una locuzione da Tribunale) e non ha fatto nulla. Ora continuate a succhiare il sangue di questo territorio ma non prendeteci per il culo.