da Maria Giovanna Santucci
Negli anni Trenta Fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese di dolciumi Motta, che ideò un dolce simile al panettone, con la differenza che a ricoprirlo fosse una glassa di zucchero e mandorle.
La sua forma? In pieno rispetto della tradizione cristiana una Colomba, simbolo dello Spirito Santo, portatore di salvezza e pace, valori imprescindibili nella celebrazione della Pasqua!
La Colomba, benché abbia origini lombarde, è il dolce pasquale per eccellenza.
In Italia, attraversando lo stivale tutto, troviamo in ogni città e provincia la propria ricetta tradizionale del dolce di Pasqua da mangiare accanto alla Colomba…
Città che vai usanza che trovi!
Per i piemontesi, Pasqua è anche preparare il Salame di Cioccolato , dolce buonissimo e pare sia inventato con questa forma ingannevole per evitare il divieto di consumo di dolci durante la Quaresima; infatti è chiamato il “Salame del Papa”.
Per i veneti, è la Fugassa, dolce simile alla colomba con l’aggiunta di zuccherini, cedrini e uva passa, e con qualche cucchiaiata di vino dolce marsalato…
Gli emiliani, invece, assageranno la Ciambella Quaresimale, una torta semplice ricoperta di zucchero; a differenza della Romagna dove la Pagnotta di Sarsina, dolce lievitato con uva secca, vaniglia e scorza di limone, è la regina della festa!
In Toscana, si porta in tavola la storia e lo splendore di Caterina de ’Medici con lo “Zuccotto di Ricotta”, dolce al cioccolato fatto di pan di Spagna e alkermes.
Scendendo pian piano lungo lo stivale, nel basso Lazio si preparerà la “Pigna”, impasto semplice e lievitato dalla forma a treccia, ricoperto di glassa o zucchero a velo.
Man mano che scendiamo verso sud e prima di arrivare alle isole, gustiamo, in Calabria,” i Cuculi”, dolcetti aromatizzati con scorza di limone, fatti con strutto ed un uovo con il guscio al centro del dolce!
Una sosta in puglia per gustare “la Scarcella”, dalle sembianze di un coniglietto, oppure di un un cestino, un cuore, una ciambella o di un agnello…
Ultime tappe le isole: in Sicilia, Pasqua si festeggia con piccoli dolcetti di ricotta, miele e cioccolato: “le Cassatelle”, che un tempo venivano preparate nei monasteri dalle suore di clausura.
Per i piccoli, e non solo, l’Agnello di Marzapane, tipico di Favara (in provincia di Agrigento): pasta di mandorla ricoperto con glassa di pistacchio.
Arrivati in Sardegna, troviamo” le pardulas”, dolci semplici a base di ricotta e zafferano.
Ed eccoci finalmente in Campania Napoli : è Pasqua di Resurrezione, e quindi, in tutta la città e per tutti i vicoli, ci si inebria con il profumo inconfondibile dei fiori d’arancio, del grano cotto nel latte, dell’arancia e del cedro, quel tocco inconfondibile di cannella e vaniglia…in due parole “La Pastiera”.
La tradizione è comfort food ed ha la meglio su qualsiasi innovazione ed allora diamo un morso ad una profumata e delicata fetta di pastiera nella versione tradizionale!
La tradizione è servita!!
Ingredienti
Per la pasta frolla:
3 uova intere
500 g di farina
200 g di zucchero
200 g di strutto
Ripieno:
700 g di ricotta di pecora
600 g di zucchero
400 g di grano cotto
80 g di cedro candito
gr. 80 di arancia candita
50 g canditi misti
1 bustina di vaniglia
1 cucchiaio d’acqua di mille fiori
1 limone
un pizzico di cannella
100 g di latte
30 g di burro (strutto)
7 uova intere
Procedimento:
Comprate del grano a chicchi, preferibilmente tenero. Lasciatelo in una terrina per 3 giorni e ricordatevi di cambiare l’acqua al mattino e alla sera. Poi scolatelo e sciacquatelo con acqua corrente, mettetelo a cuocere fiamma alta fino alla bollitura, dopo di chè abbassate la fiamma e continuate la cottura per circa un’ora e mezza senza mai girarlo.
Iniziate a preparate la pasta frolla mescolando gli ingredienti formando una palla, lasciatela riposare.
In una casseruola versate il grano cotto, il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere circa 10 minuti.
Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d’arancio e un pizzico di cannella.
Lavorate il tutto ed aggiungete una grattata di buccia di un limone i canditi tagliati a cubetti ed amalgamate il tutto con il grano.
Ora stendete la pasta frolla con il mattarello e rivestite una teglia precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristendetela e ricavatene delle strisce.
Versate il composto preparato precedentemente e livellatelo, decorate con le strisce rimaste e pennellate con un tuorlo sbattuto.
Infornate a 180 gradi per un’ora e mezzo