Elezioni Politiche 2023: Piero De Luca assesta il colpaccio !!

Aldo Bianchini

SALERNO – La notizia, veramente grossa, rimbalzata dalle pagine di “la Repubblica” del 28 marzo 2021 non ha trovato posto sulla stampa regionale e locale; strano, molto strano.

Anche perché la notizia riguarda direttamente l’on. Piero De Luca per la sua nomina a “vice capo gruppo vicario” del P.D. (Partito Democratico) alla Camera dei Deputati, nel novero del rivoluzionario (così dicono, ma io  non ci credo !!) riassetto del partito voluto, se non proprio imposto, dal nuovo segretario nazionale prof. Enrico Letta (già presidente del Consiglio dei Ministri dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 – meno di un anno).

La notizia, che di per se è già una buona notizia, assume una maggiore valenza se si va ad esplorare come è maturata.

Inutile nascondere che all’interno del PD, stante la rivoluzione organizzativa annunciata da Letta, le battaglie per la conquista dei posti chiave, anche in funzione delle candidature sicure per il 2023, stanno assumendo toni molto aspri e da ultima spiaggia. Difatti, stante la riduzione dei parlamentari, nel 2023 i posti sicuri disponibili saranno davvero da contare col contagocce; un vice capo gruppo avrà tutto il diritto di mettere la pedina di se stesso nel numero e nella posizione giusta per garantirsi la rielezione.

Ecco perché la nomina di Piero de Luca assume una valenza, come detto, maggiore del previsto; anche perché è maturata nel contesto di “un accordo raggi unto venerdì sera 26 marzo tra Mariano Delrio e la Base Riformista (con il placet di Franceschini … con il risultato di far salire a tre, record assoluto, il numero dei vice”; tutto questo, seconda la Repubblica, dice l’on. Marianna Madia (candidata al ruolo di capogruppo alla Camera in contrapposizione a Debora Serracchiani, che vede una sorta di oscuro complotto ai suoi danni in favore della Serracchiani e dello stesso De Luca che in due andrebbero a rimpinguare le file degli ex renziani a danno della trasparenza e nell’ottica del tradizionale gioco di accordi trasversali più o meno espliciti.

Bontà sua; la Madia (creata e gratificata da Matteo Renzi) che sembrava di una dolcezza infinita (quasi da gatta morta !!) ha sfoderato le unghie e i denti ed è passata al contrattacco infastidita, forse, più per la competizione a due compagna di partito che per la nomina, probabilmente non prevista, del deputato salernitano.

Ma torniamo al conterraneo giovane deputato Piero De Luca che dimostra di essersi bene inserito nel contesto capitolino, grazie anche alla sua leale e fedele appartenenza alla linea politica portata avanti, con un certo successo, da Luca Lotti; De Luca con questa nomina si è guadagnato i galloni per poter occupare la prima posizione in lista nel collegio di Salerno che per strane combine del 2018 toccò all’on. calabrese Marco Minniti (già ministro dell’interno) che, guarda caso, da poco più di un mese si è dimesso per far posto alla vice sindaco di Salerno Eva Avossa.

Con questa nomina, la prima in assoluto per un deputato salernitano del PD, Piero De Luca non solo pianta la bandierina della sua possibile rielezione del 2023 ma conquista anche una visibilità parlamentare e nazionale che potrebbe aprirgli nuovi ed interessanti traguardi politici.

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