Aldo Bianchini
SALERNO – Nell’articolo di ieri avevo espresso alcune considerazioni di carattere generale sulla vicenda del passo in avanti fatto da Fratelli d’Italia per offrire il suo sostegno elettorale all’avv. Michele Sarno (candidato solitario del centro destra) e per porsi come “punto di riferimento” di tutto il centro destra nella scelta di un candidato unico a sindaco di Salerno nelle prossime elezioni autunnali.
Quindi, al momento, in campo ci sono ben “tre tavoli” di alleanze strutturali e/o elettorali; uno con la solita valanga di liste deluchiane per il centro sinistra a sostegno del sindaco uscente Enzo Napoli cjhe in seguito citerò come “tavolo Napoli” e due per il centro destra a sostegno di altrettanti due candidati a sindaco; il tavolo di FdI per Sarno da citare come “tavolo Cirielli” che ha già aggregato “Insieme x Salerno” di Salvatore Memoli (che ha dato tanto a questa città); e l’altro tavolo (F.I. – Lega – Cambiamo – UdC – Italia Viva – Azione – Ambientalisti – Nuovo PSI), da citare come “tavolo Salzano”, per un candidato ancora tutto da scoprire e che più di qualcuno indica nella persona dell’avv. Michele Tedesco, anche se quest’ultimo fa ancora finta di non saperne niente; forse perché si è reso conto di non aver mai dato pressoché niente a questa Città ?).
Fuori dai tre tavoli di discussione più concreta, ce ne dovrebbe essere un altro, il quarto, chiamiamolo “tavolino fuoriusciti” che forzatamente dovrà confrontarsi con gli altri tre per poter capire che fine politica dovranno fare i sei che hanno abbandonato la maggioranza comunale, il cosiddetto “Gruppo Oltre” composto da Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Corrado Naddeo, Nico Mazzeo, Donato Pessolano e Giuseppe Ventura; un gruppo che dovrà fare i conti in seno a se stesso prima di decidere cosa fare da grande.
Nell’orbita delle elezioni comunali ci sono anche alcuni asteroidi indipendenti che potrebbero riunirsi sul “tavolino Cammarota”; e più decisamente Movimentiamoci Insieme (Maurizio Basso), Salerno in Comune (Marcello Ravveduto), La nostra Libertà (Antonio Cammarota), Assieme x Salerno (forse già scomparso), Salernitani Doc, Figli delle Chiancarelle e tutti quelli che arriveranno nei prossimi mesi; tutti questi dovranno decidere se e con chi stare o se navigare da soli a vista per accaparrarsi un posto in consiglio comunale.
Infine c’è il MoVimento 5 Stelle che dovrà decidere, in fretta, cosa fare per quantificare e qualificare il consenso del 2018 in sede comunale dove non ha mai presentato una lista e per capire in cosa constino le aspirazioni di Nicola Provenza, di Angelo Tofalo e di Andrea Cioffi che mi sembrano i più rappresentativi del grosso gruppo di deputati e senatori pentastellati.
Senza dimenticare, però, il PSI di Maraio che viene tirato per la giacchetta da tutti.
Per ricapitolare ci sono sul campo elettorale tre tavoli, due tavolini, e un movimento più indeciso e più confuso degli altri.
Va da se, ma non ci vuole uno studioso per dirlo, che in questo guazzabuglio di gruppi, di movimenti, di tavoli, di tavolini, di asteroidi con un esercito di persone in marcia verso il Consiglio Comunale, c’è una enorme confusione di identità, di ruoli sbagliati, di scelte personali e di ricnorsa verso il piccolo giardino di potere; il tutto in controtendenza rispetto alla richiesta che viene dal cittadino medio salernitano che vuole essere rassicurato sul futuro economico ed occupazionale, nonché urbanistico, della città in cui vive e mette su famiglia.
Ma c’è di più; in tanti stanno sguazzando su una notizia (probabilmente falsa), che circola e che vorrebbe un grosso personaggio politico in gravi difficoltà di salute, cercano di organizzarsi e di chiamare in causa tutto e tutti sperando di vincere la grande battaglia.