SANREMO: quando le note sono stonate

Aldo Bianchini

SALERNO – Per un mio personale errore (mancato controllo oggettivo) nei giorni scorsi sono stati pubblicati tre commenti in calce all’articolo da me richiesto, e cortesemente scritto e firmato dalla prof.ssa Franca Cancro di Teggiano; e la professoressa rispondendo al mio invito lo ha fatto in maniera legittima esprimendo alcune sue personali considerazioni sui contenuti, culturali – musicali e sociali, venuti fuori dalle cinque serate che quest’anno hanno caratterizzato il 71° Festival della canzone italiana celebrato dal 2 al 6 marzo scorso; serate che hanno, comunque, suscitato notevoli discussioni con atteggiamenti pro e contro in sede nazionale.

Tre commenti che, nella mia autonomia di direttore responsabile di questo giornale, ho giudicato indecorosi ed offensivi per la grande signorilità e capacità professionale della nota docente di inglese, Franca Cancro, nelle scuole superiori del Vallo di Diano, e non solo; in forza di questo mio giudizio, anche se colpevolmente tardivo rispetto all’accadimento, ho disposto la rimozione dei predetti commenti per una serie di ragioni che qui di seguito cercherò di spiegare.

 

Innanzitutto va detto che i tre commenti, sebbene firmati da Fernando – Marcello Salimi e Giuseppe (ai quali nelle ultime ore si è aggiunto tale Antonio), sul piano strettamente giornalistico-legale sono da ritenere “anonimi” e, quindi, di per se già non pubblicabili.

A maggior ragione se a questa considerazione si aggiunge la mia personale convinzione sui commenti prodotti dai “sconosciuti signori”, ecco che sono facilmente da ritenere non pubblicabili su questo che non è un blog e neppure un social ma un giornale quotidiano a tutti gli effetti. Provassero i baldanzosi Fernando – Marcello – Giuseppe e Antonio ad inviare anche una sola parola dei loro commenti al Corsera e/o a NewsCanicatti, avrebbero l’immediata risposta silenziosa di un cestinamento senza se e senza ma; e questo che dirigo, essendo regolarmente iscritto nel registro delle testate giornalistiche depositato in tribunale, è un giornale che ha la stessa e identica dignità del Corsera pur volendo relegare questo giornale stesso all’ultimo posto della lista nazionale (ma questo è tutto da dimostrare).

Terza ed ultima considerazione; detti commenti sono degni soltanto dei tanti social in parte ridotti ad immondezzai, sui quali Fernando, Giuseppe e Marcello (ed anche Antonio) potranno sfogare “liberamente” le loro incontenibili frustrazioni, anche contro il sottoscritto dopo la lettura di questo articolo.

I tre commenti non avevano e non hanno alcuna dignità per poter essere ospitati su un giornale quotidiano, come ilquotidianodisalerno.it, che dirigo e che negli ultimi dieci anni ha dato spazio e risonanza a tutto e tutti, anche ai punti di vista assolutamente contrapposti alla linea editoriale voluta da me e dalla direttrice editoriale dott.ssa Maddalena Mascolo.

Prof.ssa Franca Cancro - Teggiano

Questo giornale (ed io personalmente) non ha mai censurato il pensiero e le idee, anzi ha sempre favorito e incoraggiato il dialogo, il confronto e finanche lo scontro costruttivo finalizzato alla ricerca della verità; questo giornale ha sempre cercato di rispettare e tutelare quella linea di demarcazione che segna il confine tra la insopprimibile libertà di pensiero e lo scorretto esercizio della buona educazione che nel caso di specie è stato totalmente violato dai “tre leoni del web” che hanno attaccato in maniera insulsa una donna ed una professionista pur continuando a nascondersi dietro uno squallido anonimato senza metterci la faccia; anche se, in verità, uno dei tre commentatori (conservando sempre l’anonimato), forse folgorato sulla via di Damasco, ha richiesto la rimozione del suo scorretto commento.

Un articolo, cari e gentili leoni, può piacere e può non piacere, può essere scritto benissimo o anche con i piedi (come afferma l’anonimo Antonio), ma questo giudizio (purtroppo per i tre leoni) spetta a me che, pur non essendo un uomo di grande cultura come loro, sono aperto a tutte le contrapposizioni purchè contenute nei confini del massimo rispetto del pensiero  degli altri.

Oltretutto a me spetta, per deontologia e per legge, la difesa serrata di tutti quelli che collaborano con questo giornale a qualsiasi titolo; e la prof.ssa Franca Cancro (portatrice di un eccellente curriculum sia sotto il profilo professionale che sociale e familiare) è stata attentissima a tenersi lontanissima da qualsivoglia offesa, in senso generale e personale, nell’elaborare ed esprimere il suo pensiero che io sottoscrivo interamente e integralmente.

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