Aldo Bianchini
SALERNO – La LAIF seppure esistente da pochi anni ha già alle sue spalle una storia ben consolidata con la grande capacità di portare a sentenza definitiva favorevole una vicenda previdenziale che rischiava di mettere in grave crisi un settore terziario che già di per se non naviga in acque tranquille per quanto riguarda l’impegno produttivo, occupazionale ed economico profuso dalle tantissime imprese impegnate in un ambito della “produzione commerciale” molto delicato.
Alludo alle “imprese façoniste” (dal francese ‘façon’) che altro non sono se non le numerosissime piccole e medie aziende artigiane del settore dell’abbigliamento che producono una ingente quantità di merce per specifici committenti attraverso i quali riescono a sopravvivere in un mercato globale che tende a distruggere qualsiasi iniziativa privata medio-piccola.
Quello delle imprese medio-piccole produttrici dell’abbigliamento generico e non firmato, e quello delle imprese façoniste, era un settore che navigava per proprio conto tra mille e mille difficoltà, anche se non soprattutto di carattere previdenziale e di inquadramento contributivo anche ai fini della riconduzione delle migliaia e migliaia di lavoratori del settore sotto l’unica matrice del CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) messo in piedi dalla LAIF e dalla CISAL in comunione con l’ANPIT (Associazione Nazionale Piccola Industria e Terziario) non solo per la copertura sindacale ma anche per la giusta e civile gestione di migliaia di famiglie che operano nell’ambito di quel mondo operativo molto importante per l’intera economia del Paese.
C’era, quindi, necessità di regolarizzare e normalizzare un settore avviato, con grave rischio, verso la pratica estinzione; e la disciplina ordinamentale del sistema delle imprese façoniste è arrivata proprio da Salerno per iniziativa di un professionista nostrano molto noto negli ambienti dei “consulenti del lavoro”.
Alludo al dr. Carmine Traversa che ha creato dal nulla la “L.A.I.F.” (Libera Associazione Imprese Façoniste) per consentire alle imprese façoniste di recuperare, anche se in ritardo, una precisa identità contro la penalizzante considerazione della loro posizione come “anello debole del rapporto commerciale” con i loro committenti e con l’instabilità del regime economico-aziendale che è alla base di tutta questa tipologia di attività
E soprattutto per tenere fuori dalla cosiddetta “economia sommersa” un mondo fatto di iniziative speciali e con spessori molto spesso al di sopra della media.
La LAIF è nata a Salerno nel marzo del 2013, otto anni fa, e in questo breve tempo è riuscita ad imporsi in sede locale, regionale e nazionale.
Lo scopo dell’Associazione, organizzazione datoriale senza fini di lucro, e’ quello di aggregare e rappresentare le imprese che eseguono lavorazioni conto terzi in qualsiasi settore merceologico operanti; per realizzare il progresso e l’affermazione del settore façonista in coordinamento e collaborazione con tutte le forze del lavoro, favorendone lo sviluppo.
Oltretutto, sempre nel 2013 a maggio, a Roma e’ stato sottoscritto, ad iniziativa dell’Associazione LAIF con l’ANPIT (Associazione Nazionale Piccola Industria e Terziario), con CISAL, CISAL TERZIARIO e FAILTS CISAL, il primo Contratto Collettivo Nazionale Unico di Lavoro per i dipendenti da aziende esercenti lavorazioni conto terzi, in vigore dal 01.06.2013.
Ed è proprio da qui, da questo CCNL che sono nati i primi grossi problemi di inquadramento delle aziende con l’INPS; ma di questo avremo tempo e modo di parlarne nella prossima puntata.