Aldo Bianchini
SALERNO – E così la “frana di Amalfi” che ha fatto spaventare e parlare tutto il mondo è arrivata nella sede deputata a lanciare il progetto di risanamento del costone roccioso e di ripristino integrale di tutti i luoghi interessati dallo smottamento che ha tagliato letteralmente in due una delle coste più belle ed attraenti del mondo; la frana è arrivata a Palazzo Santa Lucia, quartiere generale della giunta regionale della Campania guidata da Vincenzo De Luca.
E’ in quella sede che sono stati decisi i tempi, le modalità e i necessari finanziamenti (insieme all’ANAS) per la soluzione del problema (continui smottamenti dei costoni) e per il ripristino dei luoghi in modo tale da restituire ai residenti ed ai turisti la fruibilità di quel tratto di strada molto importante anche per l’economia dell’intera zona.
Nel corso di una conferenza di servizi, via web, tra il governatore e l’amministratore delegato dell’Anas (Massimo Simonini), l’on. De Luca avrebbe chiesto con il suo solito fare deciso i tempi del ripristino; timorosamente il presidente Simonini avrebbe risposto laconicamente “tre mesi”. Apriti cielo, rapida la contro risposta inappellabile del governatore “Tre mesi ? dobbiamo fare prima”, ed ha chiuso il discorso senza prima aver parlato del raccordo autostradale di Angri, della riconduzione a livello autostradale della Salerno-Avellino, di un nuovo intervento in costiera tra Praiano e Positano, e sulle costiere Cilentana e Sorrentina, e di altri piccoli e medi interventi.
Dal confronto è mancata soltanto la tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro e, peggio ancora, la strada a scorrimento veloce denominata Fondo Valle Calore (meglio nota come la strada delle tangenti), due argomenti che in questi giorni stanno tenendo alto il dibattito nel Cilento e nel Vallo di Diano tra alcuni personaggi che non hanno niente a che fare con la politica, atteso che i politici (ma solo quelli del Vallo di Diano) sonnecchiano alla grande.
Oggi, però, intendo fermare l’attenzione dei lettori sulla “frana di Amalfi” che, ripeto, ha fatto scalpore in tutto il mondo.
La frana c’è stata il 2 febbraio 2021, fortunatamente senza danni alle persone, e tutta la zona è stata sottoposta a sequestro giudiziario del 6 febbraio 2021.
La conferenza di servizi tra Regione e Anas c’è stata il 16 febbraio 2021, nle giorno di Carnevale.
Calcolando i tre mesi proposti dal presidente dell’Anas si dovrebbe arrivare al 6 maggio 2021 per il completo ripristino dei luoghi (ripeto “completo” e quindi da non confondere con il ripristino della viabilità a senso alternato).
Ebbene, a voler rispettare i tempi ANAS, tutto dovrebbe essere pronto per gli inizi di maggio, in tempo per l’avvio della stagione estiva già tanto compromessa dalla pandemia sanitaria da Covid-19; tenendo presente che il sequestro giudiziario dell’area verrà revocato solo quando sarà depositato il progetto esecutivo.
Sarà così, tutto sarà ripristinato per il 6 maggio prossimo ? Io sinceramente non ci credo, ne ho visto di tutti i colori in questi ultimi decenni con le promesse mai mantenute dalla politica; ma almeno de Luca è capace di convocare subito le conferenze di servizi e di emanare gli editti; poi si vedrà, anche se la promessa deluchiana di fare prima dei 90 giorni previsti dall’Anas.