dr. Vincenzo Mele
Uno delle eccellenze del programma vaccinale britannico, che ha finora permesso di somministrare il vaccino anti-COVID19 a più di quindici milioni di residenti sul territorio nazionale, è senza dubbio l’iniziativa nota come “Vaxi-Taxi”. Si tratta di speciali taxi sanificati con a bordo equipe specializzate: l’obbiettivo è quello di vaccinare e proteggere i soggetti che potrebbero riscontrare difficoltà pratiche nel raggiungere i centri vaccinali, in particolare persone con bisogni speciali quali ipovedenti, non vedenti, persone con limitata mobilità o condizioni mediche che rendono loro complicato o impossibile tale spostamento.
La prima città a dotarsi di questo servizio è stata la capitale Londra dell’illuminato sindaco laburista Sadiq Khan, che ha stanziato fondi per centocinque Vaxi-taxi, cifra destinata presto ad aumentare. Nella vasta regione della Greater London, nonostante una mutazione più contagiosa del virus e l’altissima densità abitativa, il trend dei numeri legati alla pandemia appare sorprendentemente più favorevole di quello fatto registrare in altre aree del Paese e del continente: se il numero delle infezioni registrate a Londra subisce un calo così rapido è anche grazie al piano “Taxi-Vaxi” ed alla somministrazione di circa quattromila dosi di vaccino registrate ogni giorno da questa pregevole iniziativa.
Altre aree della Gran Bretagna sembrano pronte a seguire l’esempio della capitale; tra queste Bristol, Manchester, Edimburgo e Sheffield.