L’ANTITRUST prosegue l’azione di tutela dei consumatori nel settore dei prodotti legati all’emergenza sanitaria ,le mascherine a prezzi elevati per il Covid-19, con modalità ingannevoli .

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma ,15 Febbraio 2021. L’ Antitrust, denominata Autorità garante della concorrenza e del mercato è  l’autorità indipendente che si occupa dal 1990,prevista dalla legge n. 287, del 10 ottobre 1990 , di difendere il diritto di concorrenza e i diritti dei consumatori da eventuali comportamenti scorretti delle aziende. Ha diversi compiti, da quello di vigilare il rispetto della concorrenza fra le imprese a quello di perseguire le pubblicità ingannevoli. Una volta verificati comportamenti scorretti, l’ANTITRUST  applica sanzioni economiche. Per quanto riguarda il diritto alla concorrenza, l’Antitrust deve garantire che le imprese non facciano tra loro accordi economici illegali,il cosiddetto “cartello”. Queste  azioni illegali danneggia i consumatori  attraverso  costi inadeguati.L’antitrust ha avviato un procedimento istruttorio  per  le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”,secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato  verrebbe enfatizzata l’efficacia di queste mascherine con modalità ingannevoli e aggressive. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,l’antitrust ha avviato un procedimento istruttorio, nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”.Secondo l’Autorità, infatti, queste verrebbero svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato.I claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all’acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute. Sotto questo profilo, al prodotto U-Mask da un lato è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata; dall’altro, questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece U-Mask non è certificata come DPI ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di “classe I”.Vengono inoltre contestate altre omissioni e ambiguità nelle informazioni presenti sul sito in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso.Vista l’attualità della questione e la gravità della condotta, l’Autorità ha contestualmente avviato un sub-procedimento cautelare, volto a verificare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle società un breve termine per la risposta.Il 15 febbraio 2021 l’Autorità ha condotto ispezioni nelle sedi di U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l. avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza.

 

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