Aldo Bianchini
SALERNO – Nei giorni scorsi avevo letto della polemica innescatasi tra la moglie del sindaco di Salerno, dottoressa Giovanna Doria, e il giovane Gaetano Amatruda (già portavoce del governatore Stefano Caldoro e giornalista professionista, nonché esponente di Forza Italia) reo di aver postato e commentato sui social la foto della vaccinazione della Doria; non nascondo che la stucchevole vicenda mi aveva creato un certo turbamento come cittadino ultrasettantacinquenne in attesa di poter essere chiamato da qualcuno o di poter prenotare questa benedetta vaccinazione che sembra essersi arenata nei soliti insidiosi meandri della burocrazia e della cattiva organizzazione.
Avevo deciso di non parlarne, ma dopo la querela depositata dall’avv. Cecchino Cacciatore per conto della dottoressa Doria contro Gaetano Amatruda, ho deciso di farlo non tanto per difendere il mio ex valido collaboratore nella redazione giornalistica di Quarta Rete Tv, piuttosto per esprimere alcune considerazioni di carattere generale senza entrare nel merito stretto della vicenda che rimane circoscritta a due personaggi pubblici; dove uno dei due è soprattutto giornalista e quindi abilitato a porre domande.
Sembra che nella querela l’avv. Cacciatore abbia messo in evidenza una ipotesi di diffamazione a carico di Amatruda (e altri !!) per il fatto di avere pubblicato la foto e per aver aggiunto il seguente post: «Mi ribolle il sangue nelle vene e non è polemica politica è giustizia, per chi ha la mia formazione si chiama giustizia sociale. Abbiamo sopportato il vaccino a Vincenzo De Luca, per me inopportuno ma ho compreso le ragioni di chi giustificava, ora dobbiamo vedere il privilegio per la moglie del sindaco Enzo Napoli. Una sociologa in pensione che ha una consulenza all’Asl di Avellino» (fonte Il Mattino del 27.01.21).
Dallo stesso quotidiano Il Mattino si legge che “La Doria, che aveva inizialmente palesato disponibilità a rilasciare una dichiarazione telefonica sull’argomento, ha poi fatto marcia indietro trincerandosi dietro un no comment affidato all’ufficio stampa del Comune di Salerno”.
Bene, la mia prima considerazione è riposta nella seguente domanda: “Cosa c’entra l’ufficio stampa del Comune di Salerno ?”. E’ vero che la Doria è la moglie del sindaco Napoli ma Amatruda, almeno così la leggo io, non ha fornito alcun appiglio all’ufficio stampa per intervenire a gamba tesa in una polemica, comprensibile e/o incomprensibile, che riguarda una persona che con l’ufficio stampa sembrerebbe non avere alcun titolo di coinvolgimento.
Detto questo è opportuno precisare che la dottoressa Doria è nota per la sua riservatezza e gentilezza, e mi sembra ingeneroso catapultarla in una polemica che, pur potendo apparire strumentale, deve essere ricondotta più ad una reazione pubblica di Amatruda tendente ad una revisione delle liste per la priorità nella vaccinazione (l’allusione a De Luca non è casuale !!) che ad una offesa personale a carico della stessa Doria (sociologa in pensione dell’ASL di Salerno e in servizio convenzionato con l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino in un nucleo di valutazione dei dipendenti).
Conosco molto bene Gaetano Amatruda e tranquillamente posso dichiarare che è portatore di tanti difetti (come tutti noi), ma che è sideralmente lontano da ogni minimo pensiero di diffamare chicchessia.
Io sono stato querelato più volte nel corso della mia lunga vita giornalistica; non ho mai querelato o controquerelato nessuno; c’è un principio che mi accompagna da sempre e che mi consiglia da sempre di non ricorrere mai con troppa velocità o superficialità alla Procura della Repubblica per non delegarla alla gestione di tutta la nostra vita associativa e/o professionale.
Dico questo perché penso e credo che un personaggio pubblico (e sia la Doria che Amatruda lo sono) non debba mai mettersi sempre e comunque nelle mani della magistratura con il rsichio di delegare ad essa quasi tutto.
A mio avviso, ovviamente opinabile, sarebbe stato più opportuno, dopo la scomposta (forse !!) uscita di Amatruda, che la Doria spiegasse per bene cosa era successo e che, insieme al marito ed al suo avvocato, si proponesse come paladina per l’ottimizzazione del programma di vaccinazioni che nella nostra città stenta a decollare.
E’ stata persa una buona occasione da parte di tutti.
Una buona occasione…SPRECATA,come troppo spesso sta accadendo.