Lucia Azzolina: la pulzella di Siracusa

Aldo Bianchini

Bianca Berlinguer intervista la ministra Lucia Azzolina nel corso della trasmissione televisiva "Carta Bianca" del 2 febbraio 2021

SALERNO – Con estrema sincerità, prima di andare avanti con questo articolo, mi corre l’obbligo di precisare che dal 10 gennaio 2020 (momento della nomina a ministro dell’istruzione) la dottoressa Lucia Azzolina mi era stata cordialmente non troppo simpatica.

Ammetto di essere stato leggermente superficiale nel non giudicarla come si doveva senza lasciarsi prendere a pelle da un impatto visivo che non mi era mai piaciuto, non fisicamente piuttosto per quello che tentava di dire e di fare senza mai riuscire ad esprimersi al meglio sotto il profilo che più interessa, e cioè l’azione di ministra della istruzione srotolata per un intero anno.

Ho cambiato decisamente parere sulla Azzolina assistendo alla sua presenza, martedì sera 2 febbraio 2021, nella trasmissione “Carta bianca” condotta da Bianca Berlinguer su Rai/3.

Ben guidata dall’esperta conduttrice è apparsa, almeno a me, come una giovane donna fragile, sensibile ed emotiva; ovviamente un po’ spaesata per l’enorme peso piovutole sulle spalle (sua ammissione, quasi in lacrime !!) ma anche abbastanza forte e preparata nell’aver accettato la sfida immensa che il suo partito (i Cinquestelle) le aveva scaricato addosso. Insomma è apparsa una donna dal profilo anche umano che ha operato, spesso sbagliando, nell’unico interesse del Paese.

Sicuramente non è stata aiutata; altrettanto sicuramente è stata buttata allo sbaraglio dai grandi burocrati del ministero che gettano sempre la pietra e nascondono la mano; probabilmente lei è caduta nella trappola, ma non poteva fare o scegliere altrimenti. Ha giocato la sua partita, verosimilmente l’ha persa, ma l’ha giocata con tutta la sua forza e la sua onestà intellettuale. Poteva andarle meglio, così non è stato ed è crollata sotto il peso di polemiche violentissime e, forse, ingiustificate. E’ stata solo marginalmente protetta e coperta dal suo partito. Pazienza.

La ministra dell'istruzione Lucia Azzolina

Quasi travolta dalle polemiche tirate fuori da “L’Espresso” per un concorso del 2017 per la sua immissione in ruolo e dall’esito incerto, è riuscita a venirne fuori con estrema trasparenza. Nel 2018 è stata candidata in Piemonte nelle liste del MoVimento 5 Stelle senza essere eletta; tuttavia il 20 marzo 2018 la Corte Suprema di Cassazione, visto il numero di candidati pentastellati in Campania e Sicilia, inferiore rispetto ai seggi assegnat, ha assegnato un seggio vacante nella circoscrizione Campania 1 ad Azzolina. Dal momento della sua elezione ad oggi ha presentato diverse interrogazioni parlamentari legate al mondo della scuola in qualità di membro della VII Commissione cultura, ricerca ed istruzione della Camera. Dal 13 settembre 2019 al 10 febbraio 2020 è stata, comunque, sottosegretario alla pubblica istruzione.

Ha lottato con decisione ed anche con un certo spessore di intelligenza; sufficiente per maritare il titolo di “pulzella di Siracusa” (senza evocare la più famosa “pulzella d’Orléans”), anche se lascia dietro di se lo strascico pesantissimo delle rotelle dei nuovi banchi scolastici.

 

 

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