Aldo Bianchini
SALERNO – Già il titolo la dice tutta e lunga, figurarsi se oltre al titolo ci mettiamo a ragionare un po’ su quanto accaduto per l’intera portualità campana a fine anno 2016, quando per una strana e incomprensibile congiuntura di strategie politiche (tutte fasulle !!) lasciate inopinatamente nelle mani del vice presidente della regione avv. Fulvio Bonavitacola e quando, come una fatalità ineludibile, l’allora presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, on. dr. Andrea Annunziata, fu letteralmente sballottato a destra e a sinistra da quella grande strategia politica, di cui prima, dimostratisi soltanto un disastro.
Solo se ci mettiamo a ragionare pacatamente potremo capire il gravissimo errore del vice presidente avallato, in verità, dal suo presidente-governatore che chissà per quali oscure motivazioni di interscambio politico determinarono la salita sul trono della portualità campana del dr. Pietro Spirito, quello dell’ ADSP del Mar Tirreno Centrale, e la buttata a mare (è il caso di dire) dell’allora sempre più crescente Andrea Annunziata che aveva portato la portualità salernitana al centro dell’ombelico del mondo; un Annunziata che, a disdoro dei suoi due ex supporters Bonavitacola e De Luca, riuscì a trovare quasi subito una giusta collocazione ottenendo la presidenza dell’ ADSP della Sicilia Orientale.
Quella incomprensibile strategia politica, grazie a Bonavitacola e De Luca, ha quasi completamente distrutto la portualità salernitana che stava crescendo oltre ogni previsione sotto la presidenza Annunziata nel corso dei suoi due mandati; una presidenza ed una presenza, quella di Annunziata, che dava oggettivamente fastidio a tutti coloro i quali ritenevano e ritengono che la politica manageriale a Salerno e in Campania non può essere praticata se non sotto il mantello protettivo del governatore.
Se ne è, verosimilmente, accorto anche lui; tanto è vero che nell’ambito di quella che passerà alla storia come “la stagione dei grandi recuperi” il governatore ha fatto di tutto, anche l’impossibile, per riavere al suo fianco un uomo ed un manager che di portualità se ne intende per davvero e che era riuscito a conquistare con la sua capacità dialogante anche i vertici mondiali della portualità all’ancora nelle acque di Fort Lauderdale in Florida.
Su Stylo24 ho letto che è finita “l’era Spirito”; mi dispiace contraddire la nota e stimata testata giornalistica ma mi corre l’obbligo (dopo tutto quello che ho scritto quattro anni fa) di precisare che l’era Spirito non è mai iniziata; è stata soltanto un incidente di percorso che poteva costare anche molto caro.
Perché ? perché Spirito è sicuramente un ottimo dirigente-funzionario ma non è un manager ma un funzionario-dirigente che seppure ad alti livelli non è stato e non potrà mai essere un manager. Il manager è un’altra cosa.
Quando la politica non capisce che per certi posti ci vuole un manager e che non necessariamente un ottimo dirigente sarà un buon manager, avremo tanti altri casi in cui un dirigente viene inserito ai massimi vertici delle azienda private e pubbliche anche se non potrà mai dare risultati soddisfacenti. Su questo assioma, dirigenti – manager, sono state giocate e perse partite importanti e vitali per l’intera economia nazionale; cosa che è accaduta per la portualità salernitana e campana subito dopo che la strategia cervellotica di sostituire Annunziata con Spirito venne forzatamente attuata in danno di Annunziata che in quel momento storico, ripeto, era cresciuto troppo e dava fastidio alla maggior parte dei componenti il “cerchio magico” intorno a De Luca.
Ecco perché Andrea Annunziata ha vinto, anzi stravinto il duello parlamentare con una relazione professionale di altissimo profilo nazionale ed internazionale; la portualità del bacino ADSP del Mar Tirreno Centrale ne aveva vitale esigenza per andare avanti, sopravvivere e crescere sotto la guida sapiente e decisa dell’v on. Andrea Annunziata.
Il 34 a zero raccolto in Parlamento da Annunziata non deve sorprendere, ce lo invidiano tanti Paesi stranieri ma a Salerno e Napoli dava fastidio; il Parlamento qualche volta l’azzecca ed ha rimesso le cose al posto giusto. A breve la firma del decreto di nomina. Auguri presidente Annunziata.
Chi ha seguito le vicende di quando anni fa si avviò il processo di costituzione dell’ADSP dell’Alto Tirreno e come allora il dr. Bianchini manifestò il suo appassionato, convincente e fortemente motivato sostegno a favore della designazione dell’avv. Andrea Annunziato ad occuparne la massima carica, può comprendere la giusta soddisfazione con cui ora il Direttore mette al corrente i suoi lettori sull’esito plebiscitario che va delineandosi per la sostituzione del dr. Spirito con il predetto A. Annunziata, già capo dell’Autorità Portuale di Salerno, prima che fosse decretato l’accorpamento del porto di Salerno con quello di Napoli (e C.mare di Stabia).
In quella occasione, per una serie di motivi illustrati in questo articolo, l’auspicata nomina non si concretizzò o meglio avvenne un dirottamento verso una diversa Autorità di Sistema Portuale, comunque non meno prestigiosa, ma di diversa collocazione e caratteristiche operative. Ma le doti manageriali del dr. Annunziata, giustamente qui ricordate, hanno avuto il giusto apprezzamento anche in terra siciliana, nonostante un maldestro tentativo di sgambetto finito nel nulla.
Immagino che in queste ore venga in mente al dr. Annunziata il verso di una poesia di Vincenzo Monti “amate sponde, pur vi torno a riveder”.
E si tratta di sponde di più ampio respiro rispetto a quelle riferibili al porto di Salerno.
Non c’è dubbio tuttavia che anche in un ambito più esteso il Presidente in pectore sarebbe comunque in grado di esercitare tutte le sue ben note doti manageriali per qualificarne caratteristiche operative e funzionali ai massimi livelli.
Pur nel pieno rispetto della necessaria imparzialità imposta dalla funzione, non dovrebbe venire meno una spinta decisiva per una consistente accelerazione nell’avanzamento delle grandi opere programmate a favore del porto di Salerno (piena funzionalità della Stazione Marittima, fondali, molo Manfredi, Porta Ovest, per citare le principali).
Per alcuni ci si può anche rassegnare ad ingoiare la diabolica … legge dei ritardi endemici che non risparmia quasi nessuna delle grandi opere in Italia.
Non si può accettare però che, stando a notizie non verificate, sembrerebbe che per il raccordo terminale di Porta Ovest con gli svincoli autostradali si sia ancora alla fase di progetto iniziale per poi procedere ai progetti definitivo ed esecutivo.
Fosse vero, e occorrerebbero notizie di chiarimento, sarebbe veramente un fatto inconcepibile e inaccettabile.
Darei l’impressione infine di aver dimenticato l’importante tema che da tempo vado sostenendo, se evitassi un riferimento all’annoso tema del raccordo ferroviario che il porto di Salerno non ha. Il dr. Annunziata ne è sicuramente consapevole e conosce tutte le implicazioni, difficili ma non impossibili, che la soluzione di tale problema comporta.
Si tratta di affrontare una sfida, ma se c’è convinzione, tenacia e voglia di aggiungere un tassello indispensabile al sistema infrastrutturale dello scalo salernitano, è il caso di non arretrare.