Aldo Bianchini
SALERNO – Tempo fa scrivendo del giovane scienziato-matematico “salernitano doc”, Michele Mele, espressi il mio pensiero sulla cosiddetta “accessibilità all’arte” che nell’immaginario collettivo può significare tutto o niente. Tutto per chi conosce l’esatto significato della definizione, niente per chi superficialmente si avvicina al mondo dell’ipovisione o della non vedenza.
Ebbene, Michele Mele (giovane laureato, ricercatore e matematico salernitano; a ventotto anni di età è già uno dei ricercatori di punta del “dottorato di ricerca in scienze matematiche ed informatiche” presso la Federico II di Napoli nell’ambito del progetto di “ottimizzazione combinatoria” che studia i problemi di ottimizzazione in cui l’insieme ammissibile è definito in termini di strutture combinatorie, tra le quali svolgono sicuramente un ruolo di rilievo i grafi), da ipovedente qual è, e da giovane scienziato con la matematica nel dna, ha messo a disposizione degli “altri” la sua poliedricità, connessa ad una scoppiettante iniziativa di ricerca e innovazione, inventando letteralmente dal nulla un sistema tecnologico per consentire la godibilità dell’arte anche a chi diversamente abile ha perso la possibilità di utilizzare al meglio una delle cinque essenziali potenzialità di un normale individuo: vista – udito – tatto – olfatto e gusto.
In quest’ottica darà il prossimo 28 gennaio 2021 alle stampe la sua prima opera letterario-scientifica titolata “L’Universo tra le dita – Storie di scienziati ipovedenti o non vedenti” (Edizioni Efesto 2021).
“L’Universo tra le Dita” è il primo libro del matematico e ricercatore Michele Mele, scritto con il dichiarato obbiettivo di contrastare i pregiudizi che ancora circondano i non vedenti e gli ipovedenti, che ne sviliscono il ruolo all’interno della società e che spesso li allontanano in precoce età dalle discipline scientifiche, erroneamente considerate a loro inaccessibili; questo saggio dal taglio divulgativo raccoglie le storie, le imprese e le scoperte di dieci scienziati ipovedenti o non vedenti. Sei notevoli figure del passato, Nicholas Saunderson, Leonhard Euler, John Metcalf, Francois Huber, Jacob Bolotin ed Abraham Nemeth, vissute tra la fine del XVII secolo ed i primi anni del XXI secolo, e quattro ancora viventi, Lawrence Baggett, Damion Corrigan, Mona Minkara ed Henry Wedler, provano concretamente l’inconsistenza degli stereotipi, dimostrando come virtuosi processi di inclusione favoriscano le possibilità per le persone con bisogni speciali di seguire la strada che il talento suggerisce, al di là di ogni ostacolo materiale o ideologico.
I primi sei capitoli di questo volume ricostruiscono le gesta di sei scienziati ipovedenti o non vedenti del passato, vissuti nei luoghi più disparati, dall’Inghilterra centro-settentrionale alle rive del Baltico, dalle valli alpine alle praterie americane, attraverso fonti dirette, manoscritti e studi specialistici, con un occhio ai differenti contesti culturali nei quali essi operarono conquistando l’immortalità per il proprio nome. Gli ultimi quattro capitoli sono stati redatti dopo molte piacevoli ore trascorse in conversazione con quattro scienziati ipovedenti o non vedenti del presente, raccogliendo le loro testimonianze e ripercorrendo i loro passi attraverso traguardi e pubblicazioni. Tra le dieci figure ritratte compaiono uno dei quattro matematici più grandi di tutti i tempi, un titolare della prestigiosissima cattedra di professore lucasiano presso l’Università di Cambridge, il naturalista a cui dobbiamo molte delle nostre conoscenze sulla vita delle api e l’ideatore di un test ultrarapido per la COVID19.
Ma chi è Michele Mele, giovane matematico salernitano ?
- Nato a Salerno nel 1991 con un’eredodegenerazione retinico-maculare, Michele Mele ha conseguito la Laurea Magistrale in Matematica presso l’Università degli Studi di Salerno ed il Dottorato di ricerca in Scienze Matematiche ed Informatiche presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Al momento della stesura di quest’opera, svolge attività di ricerca su problemi di Ottimizzazione Combinatoria presso l’Università degli Studi del Sannio a Benevento e coordina il progetto “Accessibilità all’Arte” del Touring Club Italiano di cui è l’ideatore, un’iniziativa volta alla creazione di riproduzioni tattili di beni artistici bidimensionali per ipovedenti e non vedenti. Collabora inoltre con numerose testate giornalistiche tra cui la rivista specialistica musicale Bright Young Folk, il periodico di attualità Yorkshire Bylines ed il sito sportivo Il Calcio a Londra.
È possibile acquistare o ordinare “L’Universo tra le Dita” anche prima della data di uscita del 28 Gennaio in tutte le librerie La Feltrinelli ed UBIK.