Dr. Michele D’Alessio (Giornalista – Agronomo)
Domenica 17 gennaio, è scomparso improvvisamente, il poeta e cantastorie cilentano Prof. Giuseppe De Vita, ironia della sorte, morto nella giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali. Un amore viscerale per il suo Cilento. Ha portato la sua poesia cilentana agli albori nazionale, con la straordinaria partecipazione alla trasmissione di Rai Uno “L’Eredita”, allora condotta da Carlo Conti (diventando campione per due serate, e vincendo una cospicua somma di gettoni d’oro), infatti spesso asseriva “Sono un curioso. Sono un nostalgico. Mi reputo un testimone che si racconta e racconta il mondo dell’infanzia nella lingua dei padri, quella del Cilento interno, in particolare di Moio della Civitella mio paese natio”
Era amato e stimato da tutti, non solo nel Cilento e Vallo di Diano, ma anche ad Avigliano in provincia di Potenza, dove viveva dal 1974, con la moglie Elisa e i figli Enrico, Leonardo e Francesco. Stimatissimo nell’ambiente universitario essendo stato Docente (dal 1986) e un valido ricercatore del dipartimento tecnico delle costruzioni della Facoltà di Agraria e Forestale dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il Prof. Giuseppe De Vita nasce il 16.9.1942 a Moio della Civitella (SA) da Enrico e Giovanna Pilerci. Frequenta a Moio i primi tre anni delle elementari e gli ultimi due a Vallo della Lucania, presso l’Istituto “Padre Donato Pinto”. Le scuole medie le frequenta presso il Seminario Pontificio di Pompei, il Ginnasio e il Liceo presso il Parmenide di Vallo e si laurea in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Napoli, con la tesi di laurea dal titolo “Le potenzialità turistiche del Cilento” terra di cui è stato sempre innamorato. Funzionario, presso l’Ufficio Urbanistica della regione Basilicata dove prende nota dei forti legami esistenti tra la Lucania ed il Cilento, partecipa a gruppi di lavoro presso il Dipartimento Assetto del territorio per lo studio e la ricerca sui temi dell’Urbanistica. Il poeta Giuseppe De Vita, era fratello del noto medico-cantautore Aniello De Vita, che ha portato la canzone e la musica cilentana in tutto il mondo. Lo scrittore Giuseppe De Vita, ha riservato tantissime raccolte di poesie al Cilento. Nei suoi versi parlava soprattutto in prima persona attraverso un linguaggio in vernacolo di Moio degli anni ’40 e ’50. Nel 1998 la pubblicazione della prima raccolta “Cche sì Ciliento mia!” seguita da “Orla mari”, “Fronne r’aulivo”, “Gente Lucana” e “Ereva re viento”. Il suo amore alla sua terra natia lo ha sempre contraddistinto nonostante vivesse in provincia di Potenza.
La notizia della scomparsa del poeta ha sconvolto, anche i tantissimi amici che aveva nel Vallo di Diano, in particolar modo a Padula, come riferisce il presidente del Circolo Carlo Alberto 1886 Felice Tierno “Una notizia tristissima, siamo molto dispiaciuti. Un amico con il quale c’è stato subito un grande “feeling” e poi un’affettuosa amicizia. Il Circolo Carlo Alberto ha avuto il privilegio di ospitare il compianto Prof. Giuseppe De Vita in tre stupende serate di cultura nostrana. Il 10 giugno 2007, quando venne a presentare il suo libro di poesie in dialetto cilentano, “Fronne r’aulivo”. Nel giugno 2010, ancora con un libro di poesie, sempre in dialetto cilentano, “Gente Lucana”. Ed infine, nel agosto 2016, nella bellissima Piazzetta Santa Croce, presentazione del suo libro di poesie, in dialetto cilentano, “Ereva re viento”. Era Socio Onorario del Circolo Carlo Alberto. Ricorderemo sempre con tanto affetto il nostro caro professore De Vita.”
Il Professore ci ha donato ritratti di vita contadina, oggetti e ricordi di un tempo perduto eppure così vivo dentro ogni cilentano, la naturalezza della lingua dialettale. È per questo che il Cilento saluta oggi uno dei suoi figli più legato a questa terra.
L’artista Angelo Loia, nipote di Giuseppe De Vita, ce lo racconta come un uomo sì con i piedi per terra ma grande e libero sognatore, curioso e attento al circostante. Lo zio Giuseppe De Vita è e resterà sempre un testimone della bellezza e della semplicità intese come valori autentici della terra cilentana.
Concludiamo questo suo ricordo, con una delle sue poesie, dal titolo LA VITA che il poeta era solito commentare “Affrontiamola con coraggio la vita, ogni giorno”.
Ra criatùro
manco sai
addòve te porta la vita.
Chi stùria pp’addeventà dottore,
chi se ‘mpara ‘nno mestiere,
chi continua a fa lo zappatore.
Chiano chiano
se perde dda bella cunfirenza
ca tinìamo ra guagliuncièddi quanno
iocàvamo a spaccastrommola.
Ognuno s’addòna
r’esse ‘nno poco
muorto ppe l’àto.
Accussì è la vita:
sempe pront’a gghiurì
sempe pront’a fernì.
Ho avuto modo di leggere le sue poesie e di incontrarlo in qualche sua presentazione, persona gentile e molto accattivante quando declamava le poesie …..
L’amore per il CILENTO e per la terra natia non era soltanto un fatto sentimentale o di campanile. Era molto di più. Era’ un amore totale e totalitario, che prende i sensi e il pensiero, l’animo e l’eros, il corpo e lo spirito. Creava gruppi social, eventi e premi…..CIAO PROF.
Visto la grandezza di questo poeta gli dedico questa poesia ” Il poeta non muore mai ” di ALESSANDRO BON
I poeti vivono senza fare rumore.
Essi si muovono con la loro fragile carne,
guidata da una mente forte ma folle.
Nessuno si accorge della loro presenza,
né della loro assenza.
Eppure le loro parole pesano come pietra,
all’interno della membra del mondo.
E fanno la storia.
(dedicata ad Alda Merini)
Giuseppe De Vita ha pubblicato,in modo cartaceo,molti volumi sul Cilento e molte canzoni in dialetto cilentano. La Sua è una storia singolare che va ricordata ed analizzata in tutto il suo valore umano e poetico. E’ una voce della nostra terra piena di umanità e di liricità che ci lascia dopo una vita vissuta intensamente di incontri culturali in ogni luogo del Cilento ed extracilento.