Matteo Maiorano
(Resp. ufficio stampa Alma)
L’Alma Salerno esce sconfitta dal PalaSport di Pontecagnano contro la corazzata Benevento. Il cinque di Magalhaes, reduce dallo stop di Aversa contro Parete, cade a 5’’ dal triplice fischio dopo aver tenuto testa alla formazione di Fabio Oliva. Il tre a due con cui va in archivio il derby lascia ai granata l’amaro in bocca e non deve sminuire il lavoro di crescita della squadra, che, orfana di Luca Priori (assente a seguito di una botta alla schiena rimediata nell’ultimo turno) e Facundo Galiñanes (fermo per squalifica) si è vista costretta a schierare sei under. Un giallo per tempo a Carlo Altomare privano il tecnico di uno dei calcettisti più tecnici ed esperti del roster. Le scelte del duo arbitrale nella ripresa saranno oggetto di polemiche in casa granata. Martedì di nuovo in campo per il recupero della sesta giornata contro il Senise.
PRIMO TEMPO – Magalhaes va in cerca di risposte dopo la scialba prova di Aversa e la squadra risponde subito presente sull’asse composto da Spisso e Altomare, ma i calcettisti granata trovano il muro giallorosso. La prima conclusione degna di nota passa dai piedi del giovane Lorenzo Kullani, il quale impensierisce Virenti e soci con un diagonale che sfiora il palo. Al 4’ passa però il Benevento: la rete, frutto di una disattenzione del collettivo granata, porta la firma di Di Luccio il quale, appostato sul secondo palo, conclude in fondo al sacco. L’Alma è in palla e con Kullani riporta in equilibrio la sfida: l’ex Aniene, su fatto procurato da Spisso, realizza dal dischetto e riporta in equilibrio la sfida. Pochi istanti più tardi un braccio largo di Altomare porta l’arbitro ad ammonire il talento partenopeo: giallo che peserà sulla prestazione del calcettista in virtù di una controversa decisione ai danni dell’atleta granata maturata nella ripresa. Le giocate del cinque di Magalhaes passano dai piedi di Spisso, che in contropiede è una scheggia impazzita tra le maglie giallorosse.
SECONDO TEMPO – Nella ripresa suona la sveglia Danilo Spisso: l’ex Feldi in rovesciata fa tremare la porta degli ospiti. Al minuto otto l’episodio che cambia la gara: Altomare, già ammonito, atterra fuori area un avversario e viene punito con il secondo giallo che lo costringe a lasciare anzitempo il parquet di gioco. Sulla punizione che segue il Benevento passa: Virenti, sugli sviluppi di uno schema da calcio da fermo, porta avanti il cinque di Oliva. La gara diventa elettrizzante: ne fanno le spese gli atleti più giovani, costretti a falli frutto del nervosismo. Sul taccuino del direttore di gara viene aggiunto anche Kullani, fermato per simulazione dopo una fuga sull’out mancino. La difesa granata sbanda e perde palloni sulla propria trequarti: al 16’ Fuschino ipnotizza l’avversario ed evita un passivo peggiore. Un minuto più tardi la gara torna in equilibrio: Petolicchio trova appostato in area Galluccio che di prima spedisce la palla in rete. Il derby non ha esaurito la mole di emozioni e così, 60’’ più tardi, l’Alma recrimina per una controversa decisione arbitrale. Il Benevento, a caccia del pari, sceglie di giocare con il portiere di movimento ma, in una delle ultime azioni di gioco, è proprio uno dei calcettisti appena uscito a lanciare il portiere sulla fascia: l’arbitro ammonisce Fuschino per proteste. A 5’’ dal termine la doccia fredda: Volonnino dal vertice dell’area trova l’angolo giusto e fa esplodere di gioia la panchina giallorossa.