Dr. Pietro Cusati (Giurista – Giornalista)
Roma,8 gennaio 2021 La durata del processo in Corte di Cassazione è stata poco più di otto mesi e le udienze, pur in tempo di pandemia, sono state celebrate con la partecipazione diretta dei difensori e in assoluta sicurezza per tutte le parti. La decisione assunta dalla Corte di Cassazione ha confermato, in primo luogo, l’esistenza del reato di omicidio colposo plurimo. Tale reato, con l’eccezione dell’imputato che aveva rinunciato alla prescrizione, è stato dichiarato prescritto in quanto esclusa la circostanza aggravante della violazione delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro. A questa decisione ha fatto seguito la conferma dei risarcimenti in favore di molte parti civili e la revoca degli stessi in favore di alcune altre.La decisione ha confermato per numerosi imputati la responsabilità per il reato di disastro ferroviario colposo, così confermando la condanna inflitta dalla Corte di appello di Firenze, che è stata dichiarata definitiva. Per altri imputati ha annullato la sentenza in relazione ad alcuni profili di colpa ed ha rinviato per un nuovo giudizio alla Corte d’appello di Firenze.Per il reato di disastro ferroviario, le condanne al risarcimento dei danni sono state confermate in favore di tutte le parti civili legittimate. La pronuncia di prescrizione comporta la necessità di una nuova valutazione della pena da irrogare ai ricorrenti, che sarà decisa dal giudice di appello. Quindi processo d’appello bis soltanto per il capo di imputazione relativo al disastro colposo. Cade l’aggravante relativa alla violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e, per questo, il reato di omicidio colposo contestato agli imputati nel processo è stato dichiarato prescritto.Alle 23,48 del 29 giugno 2009 un treno merci partito da Trecate, in Piemonte, e diretto in Campania, deraglia poco dopo aver superato la stazione ferroviaria di Viareggio. Una delle cisterne che trasportano Gpl si rovescia su un fianco e da un grosso foro fuoriesce gas. Pesante il bilancio delle vittime, 32 in tutto, molte delle quali decedute nei giorni successivi a causa delle ustioni riportate.La Procura di Lucca apre un’inchiesta per verificare le cause del deragliamento e accertare eventuali responsabilità. Nel mese di luglio del 2013, il gup presso il Tribunale di Lucca rinvia a giudizio 33 imputati.Il processo si apre nel novembre 2013,i capi di imputazione più gravi sono quelli di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e violazione delle normative sulla sicurezza.Il 31 gennaio 2017 la sentenza di primo grado: oltre venti su 33 gli imputati che vengono condannati. Condanne anche per i dirigenti delle società austriache e tedesche coinvolte nel procedimento.Quasi due anni dopo, il 13 novembre 2018, inizia il processo d’appello a Firenze. Il 20 giugno, la Corte d’appello di Firenze emette la sua sentenza, il 2 dicembre 2020, il processo arriva al vaglio della Cassazione: udienze a porte chiuse, proprio per assicurare il rispetto delle misure attuate per far fronte alla pandemia, familiari in collegamento da Viareggio con i propri avvocati per avere notizie in tempo reale.