Aldo Bianchini
CAVA de’ TIRRENI – Nella incantevole città metelliana c’è una storia che da qualche anno a questa parte lascia l’amaro in bocca, e non solo perché l’odore forte e nauseabondo dei botti di capodanno per lasciare il segno nei polmoni transitano attraverso la bocca e la gola.
Uno sconcio, quello che accade da anni nella zona del cavalcavia autostradale in prossimità di Via E. De Filippis, che nessuno intende mettere sotto controllo, a cominciare dal sindaco della città, dai carabinieri e dai vigili urbani; eppure lo scempio che accade è sotto gli occhi di tutto e fa il giro del web con una serie di video che invece di far riflettere sembra che vengano accolti dagli autori dello scempio (e non solo) come un momento di liberazione dalle possibili frustrazioni in cui probabilmente vivono la loro vita associativa.
Sparare in strada (e non soltanto dai balconi) delle vere e proprie bombe carta offre verosimilmente quelle emozioni forti e appaganti che gli autori di tutti questi botti non riuscirebbero diversamente a conquistare; hanno bisogno, quindi, dei botti di capodanno per affermare la loro presenza nel quartiere che già negli scorsi anni ha dato luogo a problematiche serie a tutti i residenti.
Un anno addirittura c’è stato un piccolo incendio casalingo e fuori provocato dai botti, tanto che dovettero intervenire gli agenti della Polizia Urbana con l’interventi dei Vigili del Fuoco.
Ma tutto è continuato allo stesso modo, fino alla sera del 31 dicembre 2020 quando in piena notte c’è stata l’esibizione di un vero concorso di fuochi d’artificio, con gli autori del macello sono scesi anche in strada per dare fuoco alle micce delle diverse bombe da far esplodere per la gioia soltanto personale e tra lo sconforto generale dei residenti che in quella triste e pericolosa esibizione vedono anche le debolezze dell’apparato istituzionale: i carabinieri e i vigili urbani che appositamente chiamati da molti cittadini hanno fatto finta di niente, tanto “adda passà ‘a nuttata”.
Mi unisco alle domande di tantissimi lettori e chiedo: se ci sono vari decreti governativi che intimano la sicurezza per tutti, se ci sono norme di polizia che impediscono schiamazzi e spari in luogo pubblico, se la tradizione dei botti di capodanno va sempre più vistosamente scemando, perché solo a Cava de’ Tirreni e, soprattutto, nella zona di Via E. De Filippis, ma questa stupida tradizione non solo continua ma va sempre più aumentando anno dopo anno, anche dopo il famoso incidente di qualche anno fa (raccontato prima) che fortunatamente non ebbe conseguenze gravi per le stesse famiglie di “artificieri” che ad ogni notte di capodanno dominano la scena.
Applicare son sorda stupidità il motto eduardiano (adda passà ‘a nuttata”), è bene che si sappia, produce un allontanamento sempre più marcato tra la popolazione e le istituzioni; eppure ci sono davvero tutte le condizioni affinchè anche semplicemente il sindaco con il supporto offertogli dalla Polizia Municipale, potrebbe far chiarezza per ridare a se stesso ed a tutti quelli che nelle istituzioni lavorano con grande dispendio di energie il giusto spessore di credibilità che meritano.
I video inviati a questa testata giornalistica sono stati realizzati da decine di persone e sono, ovviamente, a disposizione delle competenti autorità perché dall’attenta visione degli stessi potrebbero anche essere individuati e identificati gli autori dell’incendiario maracanà di Cava de’ Tirreni.
Ma, per dirla proprio tutta, nei paesi limitrofi a Cava e addirittura a Salerno va affermandosi il detto: “Per sparare i botti andate a Cava, lì si può”; e pensare che per i fuochi d’artificio della tradizionale e seguitissima “Festa di Monte Castello” da alcuni decenni nascono sempre polemiche velenose tra favorevoli e contrari, sebbene siano garantiti da ogni punto di vista di sicurezza.
Il presente articolo, per correttezza deontologica, viene inviato al Sindaco Servalli, al Co mandi di Polizia Municipale ed al Comando cittadino dei Carabinieri che durante la notte di San Silvestro sono stati più volte contattati dai cittadini senza ricevere una risposta credibile.