Dr. Pietro Cusati
Roma, Palazzo Madama ,18 Dicembre 2020. “Incomprensibile che gli italiani non sappiano ancora come comportarsi a Natale. E’ inimmaginabile che ci si trovi all’ultimo momento di fronte al fatto di non potere portare un augurio ad un genitore anziano, solo e magari anche malato”,un attacco duro quello della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati che ha incontrato i giornalisti per l’abituale scambio di auguri di fine anno. ‘’Molti malati non riescono ad avere accesso alle cure. Altri Paesi sono già operativi mentre l’Italia ha ancora difficoltà sui vaccini anti-influenzali.A 10 mesi dall’inizio della pandemia troppi sono i ritardi, le indeterminatezze e le disomogeneità nella riorganizzazione sanitaria”.La morte in solitudine dei malati di CoVid. Una morte inaccettabile perché priva di umana pietà. Garantire ai familiari il diritto all’ultimo saluto è un atto di civiltà che non si può negare, neanche nell’emergenza . ’’ Nessuna cabina di regia o nessun gruppo di esperti può sostituirsi al Parlamento.”Il Parlamento deve tornare ad essere centro reale per la definizione delle scelte programmatiche e legislative. Il 2020 è stato uno degli anni più difficili e dolorosi della nostra storia recente. Un anno vissuto nell’emergenza, sanitaria, sociale, economica. Il primo pensiero va ai più di 66 mila morti di CoVid e ai malati che stanno lottando contro un nemico insidioso e difficile e ai medici e agli operatori sanitari che continuano a lavorare senza sosta al loro fianco. Penso alla scuola riaperta a singhiozzo tra banchi con le rotelle e una rete di trasporti pubblici insufficienti. Penso all’economia, alle dinamiche occupazionali, ai redditi delle famiglie. Dobbiamo far ripartire le leve dell’economia, investendo sulle infrastrutture, dando nuovo slancio alle imprese.Questa è l’unica ricetta per dare lavoro, lavoro e ancora lavoro e mettere soldi nelle tasche degli italiani.E poi occorre puntare sui giovani.Penso agli studenti che hanno diritto alla scuola, alla scuola in presenza. Perché la scuola non è solo didattica al computer, è socialità, confronto, è crescere insieme.Penso ai neolaureati, che da 10 mesi non hanno accesso al mercato del lavoro perché le assunzioni sono ferme e le abilitazioni professionali bloccate.E poi penso alle donne, il cui potenziale inespresso vale un punto di PIL.Le donne che durante il lockdown si sono caricate sulle spalle il peso maggiore della crisi e hanno sorretto l’impalcatura del Paese.Ripartiamo da loro. Rilanciamo l’occupazione femminile. E facciamolo fuori dalle mura domestiche.
Il lavoro agile può essere utile in circostanze straordinarie.
Ma non può essere usato come nuova regola universale nell’organizzazione del lavoro. Così diventa un boomerang.
Non solo perché “ricaccia” le donne in casa e getta alle ortiche più di 50 anni di emancipazione femminile. Ma anche perché svuota e impoverisce i centri urbani, cambia il volto delle città, fa crollare interi settori dell’economia e del commercio.Di fronte alle tante saracinesche chiuse, alle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, non può poi essere sottovalutato il rischio di un disagio sociale fuori controllo. È un rischio che possiamo prevenire solo evitando che le diseguaglianze si acuiscano ulteriormente, tutelando le fasce deboli della popolazione. Diversamente, sarà la criminalità organizzata a fungere da banca e da ufficio di collocamento.Non possiamo permetterci di sbagliare. Come per il Piano Marshall, l’opportunità del Recovery Fund capita una volta sola nella storia. Disperdere le risorse disponibili in mille rivoli improduttivi sarebbe un errore imperdonabile, che finirebbe per ricadere sulle spalle dei nostri figli e nipoti.E su questo fondamentale aspetto il Parlamento deve riguadagnare la sua centralità, garantire trasparenza e reale partecipazione ai cittadini rispetto al processo decisionale. Rispetto poi alla comunicazione, in tutti questi mesi la stampa ha avuto un ruolo ancora più centrale che in passato.I media sono stati l’unico collegamento tra i cittadini confinati in casa e la realtà esterna .E per questo voglio dire il mio grazie ai tanti professionisti che anche in questi mesi difficili ci hanno garantito un servizio davvero essenziale. Una funzione delicata, che richiama voi operatori alla grande responsabilità di informare e fornire notizie con costanza e tempestività. Al compito di veicolare messaggi che siano utili e attendibili per i cittadini.A questo riguardo, le continue e martellanti opinioni di virologi e di alcuni esperti diffuse dai media, non di rado contraddittorie fra di loro, hanno ingenerato un grave disorientamento e confusione nell’opinione pubblica sulla gestione dell’emergenza sanitaria.Occorre ci sia una voce ufficiale del Governo, che muova dall’accesso ai report del Comitato tecnico scientifico.Ai rappresentanti dell’Associazione Stampa Parlamentare, desidero rivolgere un sincero augurio: quello di non smettere mai di credere e lottare per un futuro concreto di speranza e prospettive.
Questo è il vero messaggio che il Santo Natale deve trasmetterci.