Aldo Bianchini
SALERNO – Ma qual è il sistema giudiziario più corretto per un Paese civile ? La domanda dalle centomila pistole è destinata a rimanere senza risposte.
Pur essendo stato come Paese la “culla del diritto” non riusciamo più, noi italiani, a ristabilire e mantenere in vita le essenziali regole del gioco: giustizia, elezioni, sanità, lavoro; solo per citarne alcune.
Siamo costretti a copiare, o meglio a scopiazzare, quello che fanno gli americani, gli inglesi, i tedeschi ed anche i francesi; più iattura di così !!
Antonio Bassolino e Nicola Cosentino sono, per chi non lo sapesse, due personaggi di un certo spessore politico (qualcuno dirà “negativo”) che nel bene o nel male hanno determinato le sorti politiche-economiche di una regione disastrata come la Campania.
Bassolino è stato per dieci anni sindaco di Napoli e, poi, per dieci anni governatore della Campania; Cosentino è stato parlamentare di FI nonchè vice ministro e plenipotenziario del partito azzurro nel mezzogiorno.
Il primo, Bassolino, nemico giurato di De Luca, fino al punto di non fargli mai mettere le mani sulla sanità pubblica (vero, enorme strumento di potere politico); il secondo, Cosentino, soltanto apparentemente avversario di De Luca ma sostanzialmente suo alleato per le grandi operazioni economico-imprenditoriali per almeno dieci anni. Nel 2006, Cosentino, grazie a Edmondo Cirielli strinse il cosiddetto “patto dell’Irno” (stipulato nel Grand Hotel di Salerno alla foce del fiume Irno) per gestire le elezioni amministrative di Salerno e far fuori il candidato alternativo Alfonso Andria e per dare il via ad una serie combinata di gestione di alcuni grandi lavori pubblici ai fini degli appalti e dei subappalti.
Entrambi, Bassolino e Cosentino, sono stati vittime di una persecuzione giudiziaria fuori dal comune; per Bassolino una serie di processi e addirittura per Cosentino la forzatura degli arresti in carcere per alcuni anni.
Nonostante queste note, anche se sottese, guerre e pacificazioni, incurante di tutto e di tutti l’attuale governatore così li definiva: Il barbiere di Afragola (Bassolino) e Nick ‘o mericano (Cosentino).
Dopo anni di violenza giudiziaria e di sopraffazione delle libertà personali, ecco che sulla scena arrivano i giudici e succede quello che non tutti si aspettavano, perché non tutti sono garantisti: assoluzione da tutti i capi di imputazione.
Dunque da qualche settimana sia Bassolino che Cosentino sono uomini-politici liberi da ogni gravame giudiziario e, in teoria, potrebbero ritornare nella mischia politica.
Nicola Cosentino è subito apparso un po’ titubante, non ha ancora deciso, le conseguenze psico-fisiche del carcere sono ancora evidenti: per Antonio Bassolino, invece, la storia è completamente diversa. Nonostante i 19 processi non è mai andato in carcere e, dunque, è ritorna to più forte e più deciso di prima ed ha posto subito la sua possibile candidatura alla poltrona di sindaco di Napoli per le elezioni della prossima primavera.
Bassolino ha un suo personale seguito elettorale abbastanza vasto e subito dopo aver innestato la marcia in avanti ha assunto le vesti del grande vecchio ovvero del “padre buono” per dirimere le controversie interne sia al PD che alla probabile coalizione elettorale con le forze del centro sinistra.
Trema anche De Luca che, mai e poi mai, avrebbe pensato al pericolo per una restaurazione del “sistema politico e di potere bassoliniano”.
Tutto potrà accadere, bisogna solo pazientare ed aspettare.