Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Nei giorni scorsi, il 9 dicembre, con l’articolo dal titolo “Tribunale di Lagonegro: spazi cercasi !!”, dietro consiglio dell’attento osservatore dei fatti giudiziari Pietro Cusati (Pierino !!) già dirigente amministrativo generale del Tribunale di Sala Consilina, avevo evidenziato il torpore della politica locale e delle istituzioni forensi dell’avvocatura anche in presenza di ben due ordinanze promulgate dal dr. Luigi Pentangelo (Presidente del Tribunale di Lagonegro) in merito alla carenza degli spazi giudiziari che limitano lo svolgimento dell’attività giudiziario-forense anche in relazione alle misure di sicurezza anticovid e non solo.
Il dr. Antonello Aumenta (funzionario della Banca del Cilento, presidente della Pro Loco Sassano e molto vicino al sen. Castiello) ha scritto a questo giornale la seguente garbata lettera per annunciare che proprio grazie a quell’articolo il parlamentare ha subito deposito un’interrogazione per il Ministro della Giustizia:
“Cari Aldo e Pietro, come preannunciato nei giorni scorsi, Vi invio la interrogazione del Senatore Francesco Castiello a seguito delle ordinanze del Presidente del Tribunale di Lagonegro, che lamentava una pochezza di spazi, all’interno degli uffici di Lagonegro, ove oggi è allocato il Tribunale per noi del Vallo di Diano. La stringata interrogazione, apre la porta a reiterare gli interventi del Senatore Castiello che hanno sempre trovato un immobile muro di gomma, rappresentato dai funzionari del Ministero della Giustizia. Nonostante i suoi molteplici interventi, anche insieme al Sindaco di Sala Consilina, nessuno lo ha avvertito di questa denuncia che, per la prima volta, viene effettuata proprio dal Presidente del Tribunale, ovvero, chi agisce in prima linea e conosce le problematiche. Nessuno se non io, a seguito del puntuale articolo di Aldo, lo ha avvertito della cosa. Questa sarà la prima di una serie di azioni miranti a ridare al nostro comprensorio quello che ci è dovuto: la Giustizia. Ma a questo punto mi viene un dubbio che Vi esterno, sulla scorta di ciò che diceva Andreotti: ” ….a pensar male si fa peccato, ma, molte volte ci si azzecca….???” …….. ovvero non è che, alla nostra classe politica locale e regionale, fa più piacere avere un inutile distretto sanitario, proprio in quei locali costruiti e progettati per un Tribunale ed una Procura ?????? Il SILENZIO NON SI SPIEGA ALTRIMENTI …….. Lascio a Voi il modo con cui vorrete divulgare la notizia dell’interrogazione del mio Amico Senatore Francesco Castiello, ribadendo, ancora una volta, che io non sono un pentastellato, che non ho alcuna intenzione di fare politica, e che al Senatore Castiello mi lega una amicizia profonda, insieme ad una stima di onestà, gli stessi sentimenti, peraltro, che nutro per Voi Aldo e Pietro. Un abbraccio. Antonello”
Cosa dire ad Antonello Aumenta se non grazie; un grazie non soltanto per quello che ha scritto ma, soprattutto, per essere finalmente ritornato alla vita attiva sotto il profilo sociale e politico dopo lo spaventoso incidente stradale dell’agosto scorso.
Ed ecco l’interrogazione del Sen. Prof. Avv. Francesco Castiello:
LEGISLATURA XVIII – ATTO SENATO INTERROGAZIONE
CASTIELLO – Al Ministro della Giustizia
Premesso che:
– il Tribunale di Sala Consilina in provincia di Salerno è stato soppresso ed accorpato al Tribunale di Lagonegro, di ben più piccole dimensioni, situato fuori provincia (Potenza) e fuori regione (Basilicata).
– Tale aggregazione ha comportato l’eliminazione di una struttura giudiziaria ospitata in una sede idonea e funzionale (qual era il Tribunale di Sala Consilina) per dislocarla nei ristretti spazi, già di per sé insufficienti, del Tribunale di Lagonegro, che si è venuto a trovare, di conseguenza, nell’attuale condizione di grave criticità, tanto da indurre il suo Presidente, con due recenti decreti, rispettivamente primo e quattro dicembre u.s., a limitare la frequentazione delle aule giudiziarie nella misura massima di 10 processi per volta, al dichiarato scopo di “tutelare la sicurezza di tutti”.
– Il Ministero della Giustizia – a quanto risulta – ha messo da tempo allo studio l’approfondimento della questione dei Tribunali soppressi ai fini dell’accertamento della sopravvenienza delle condizioni che ne inducano la riattivazione; condizioni che, nel caso del soppresso Tribunale di Sala Consilina, sono da rinvenire nell’assoluta inadeguatezza dei locali dell’incorporante Tribunale di Lagonegro, nell’esigenza di recuperare l’indefettibile valore della efficienza della giustizia e nella convergente esigenza di controllo della Pandemia da Covid 19 e, in definitiva, nella tutela del diritto alla salute che l’art. 32 della Costituzione qualifica come “diritto fondamentale della persona”, elevandone la salvaguardia al livello di interesse primario della collettività.
CHIEDE
al Ministro in indirizzo se è a conoscenza delle gravi criticità ed inefficienze del Tribunale di Lagonegro e se intenda portare a definizione in tempi ragionevoli il procedimento di selezione e riapertura dei Tribunali soppressi, tra i quali quello di Sala Consilina che vanta il possesso di tutte le condizioni e di tutti i requisiti occorrenti per la riapertura.
Roma, 12/12/2020
F.to: Sen. Francesco Castiello
Chiudo con la speranza che, dopo questa secca interrogazione, i quindici sindaci del Vallo di Diano e i due consiglieri regionali (Matera e Pellegrino) si sciolgano finalmente in un’azione operativa per il territorio che li ha votati.
La soppressione in Campania del Tribunale di Sala Consilina (SA),nell’ambito della revisione della geografia giudiziaria ,decreto legislativo 155/ 2012, rappresenta un caso eclatante in Italia ,accorpato fuori Provincia , fuori Regione e fuori della Corte di Appello di Salerno.Una recente interrogazione parlamentare del Senatore Prof. Avv. Francesco Castiello al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede,anche a seguito della pandemia, chiede la possibile riapertura del Tribunale di Sala Consilina(SA),noto per la tradizione giuridica,per la sicurezza e l’efficienza del Palazzo di Giustizia a norma di legge e per correggere la “stortura” derivata dalla riforma Severino, con un aggravio di costi e gravi disagi per i cittadini .