Maddalena Mascolo
FISCIANO – La solidarietà sta al volontariato come il volontariato sta alla solidarietà; è questa l’antica e mai contestata equazione per spingere gli esseri umani a spendere le loro energie in favore del prossimo meno abbiente.
Chi riesce a fare questo con disinvoltura ed abnegazione riuscirà sempre meglio di tutti gli altri nel dimostrare gli aspetti più importanti del proprio sistema di vita in relazione alle esigenze della comunità; esigenze che tutti non dovrebbero e non dovremmo mai dimenticare quando, anche con una certa superficialità, parliamo di volontariato e di solidarietà in maniera poco edificante nei confronti di chi, invece, si impegna per il bene degli altri.
Questo il quadro generale e di principio di un’attività sociale e lavorativa che spesso sta nell’occhio del ciclone e nel mirino delle critiche per le tante domande cui si espone per la natura stessa della difficile attività portata avanti.
Nel merito don Andrea La Regina, responsabile macro progetti della Caritas Italiana, originario di Teggiano (SA), lancia un appello di dialogo con le istituzioni per una maggiore coesione territoriale, è il tempo della collaborazione affinché nessuno si senta invisibile. L’emergenza è tale che il popolo degli invisibili è aumentato. Penso agli anziani soli, a coloro che non hanno un rapporto familiare stabile, come i padri separati, ai lavoratori precari, a chi aveva un lavoro in nero. Il sacerdote dice: “In tutti cresce una sensazione di solitudine e di abbandono; è un dramma sociale. Tutti hanno il terrore di non essere ascoltati. L’emergenza coinvolge le fasce dei lavoratori più vulnerabili, le prime a subire gli effetti della crisi. Si incrementi il supporto psicologico agli anziani soli, alle famiglie che vivono la dimensione del lutto, soprattutto nei casi di impossibilità ad accompagnare i congiunti negli ultimi momenti di vita e di celebrare il rito delle esequie” (fonte iqds). Questo per quanto attiene il momento specifico che stiamo tutti vivendo, nello specifico del volontariato come solidarietà il prete salernitano, ai vertici della Caritas nazionale, è ancora più preciso e nelle tante occasioni pubbliche non si stanca mai di evidenziare come la solidarietà è frutto del volontariato.
Del resto per capirne di più, in questa materia abbastanza ostica e difficile da digerire, è sufficiente recarsi in visita al campo di Fisciano dove lavora e prospera l’Associazione “La Solidarietà” (mai denominazione è stata più appropriata !!) con un dispiego imponente di risorse umane e strutturali che da sempre vengono ottimamente organizzate, disciplinate e messe in campo dal presidente dr. Alfonso Sessa; un’organizzaione che si è distinta anche nel trasporto dei malati Covid; fino al punto di far dichiarare al presidente Sessa: “Il mio plauso oggi va a loro, i volontari della nostra Associazione, che hanno dimostrato e continuano a dimostrare grande impegno nella lotta all’emergenza sanitaria. Sappiamo che non è finita. Ma siamo anche consapevoli di essere dotati di una squadra di professionisti, tra volontari e membri dello staff, che fanno del nostro sodalizio uno dei più qualificati nell’intera Provincia di Salerno. Grazie a tutti, nella speranza che il prossimo possa essere un anno migliore, mettendoci alle spalle l’incubo del Covid”.
E se il periodo finale di ogni anno è il periodo per fare bilanci, per il 2020 è senza dubbio il caso di affermare che i volontari dell’Associazione “La Solidarietà” di Fisciano si sono distinti per competenze, professionalità ed impegno costante.
Oltretutto il riconoscimento è arrivato proprio nella 35^ giornata internazionale del 5 dicembre dedicata in tutto il mondo al volontariato;una giornata appositamente istituita dall’ONU.
A tutti loro è andato un attestato di grande riconoscimento da parte delle istituzioni locali, regionali e nazionali.