Da ufficio Comunicazione
Affrontare l’emergenza e pensare al futuro devono essere le principali priorità per il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Nicola Provenza, per i prossimi mesi.
“In un breve arco di tempo siamo passati da misure restrittive omogenee su tutto il territorio nazionale alle fasi successive, indirizzate sempre al contenimento del contagio, caratterizzate da un sistema articolato su base regionale, calibrato con flessibilità, prudenza, gradualità ed appropriatezza rispetto alle singole zone del Paese”, ha detto Provenza. “In questo modo vi sarà la possibilità di fronteggiare con mezzi e poteri proporzionati una crisi sanitaria purtroppo ancora gravemente in atto e governare ogni ricaduta sul piano economico e sociale. Con la proroga dello stato di emergenza, infatti, sarà possibile continuare a monitorare e governare puntualmente anche l’evoluzione del contagio in Italia. Certo, lo stato di salute della sanità italiana prima della pandemia Covid19, fotografato in relazione agli adempimenti cumulativi delle Regioni sui Livelli essenziali di assistenza dal 2010 al 2018, ci fornisce una chiave di lettura significativa rispetto a ciò che è accaduto ma soprattutto rispetto a ciò che va fatto – e che in alcuni casi andava fatto, e cosi non è stato -, per affrontare al meglio questa emergenza sanitaria. Questi dati ponevano già in una sorta di zona rossa, con adempimenti inferiori al 65,4%, la Valle d’Aosta, la Calabria, la Sardegna e la Campania. Bisogna prendere atto quindi che l’emergenza sanitaria ha disvelato una debolezza strutturale, organizzativa e gestionale che era già nota e che possiamo affermare rappresenti la conseguenza di un errore politico-programmatico che affonda le radici negli ultimi decenni e che oggi abbiamo il dovere di compensare”.
Una “partita” che, secondo il parlamentare, può essere vinta soltanto puntando sullo spirito di comunità.
“Salvaguardando tutte le categorie più colpite nel più breve tempo possibile, assicurando l’assistenza socio-sanitaria a tutti i cittadini bisognosi, in particolare ai pazienti cronici ed ai pazienti fragili ed evitando che questa drammatica situazione possa accentuare le diseguaglianze in maniera inaccettabile – ha continuato Provenza -. Abbiamo una responsabilità enorme nell’interpretare anche tutte le conseguenze di disagio psico-emotivo che l’isolamento sociale e la solitudine stanno producendo su un numero significativo di persone e questo deve orientare i nostri pensieri e le nostre azioni. Dobbiamo recuperare il senso di comunità, la passione per le cose, la dignità di esseri umani, la dignità istituzionale. Si gioca una partita nella quale si valuta la credibilità di una intera classe politica, al di là dei colori e dei posizionamenti. Altrimenti ne usciremo sconfitti tutti”.
Infine, un monito preciso, come già avvenuto ieri a Montecitorio durante la dichiarazione di voto favorevole alla proroga dello stato d’emergenza, ai colleghi parlamentari: “No alle provocazioni, no a giochini politici di bassa lega, no al perenne riflesso condizionato della delegittimazione del pensiero dell’altro. Coesione istituzionale da subito. Leale collaborazione. Vera e responsabile. Siamo nella fase più delicata, bisogna avere pensieri costruttivi per mettere in circolo l’energia della guarigione”, ha specificato Provenza. “Non possiamo perdere tempo, dobbiamo agire, proporre soluzioni. Affrontare temi decisivi per salvaguardare il nostro Servizio sanitario nazionale pubblico. Proprio su questo terreno è opportuno collaborare su temi centrali a partire dall’evoluzione del ruolo del medico di medicina generale, alla necessità di rivederne i rapporti contrattuali, alla formazione delle nuove generazioni di sanitari, ad assicurare e diffondere competenze e capacità manageriali ai ruoli apicali del Servizio: direttori generali, direttori sanitari, direttori amministrativi, direttori di distretto. Bisogna immaginare ed elaborare nuovi sistemi di indicatori capaci di evidenziare la reale capacità assistenziale sui territori. Abbiamo un dovere assoluto rispetto a chi sta vivendo drammaticamente questa terribile malattia, a chi sta seguendo e curando questi ammalati. Sospendiamo una modalità di fare politica che pensa ad un consenso a breve termine o a qualche punto percentuale in più nel prossimo sondaggio. Pensiamo in maniera più alta a ciò che succederà al nostro paese, orientando le nostre azioni a quello che deve fare la politica, cioè trasformare in meglio la vita dei cittadini, tutelando prioritariamente la salute, il lavoro, la dignità, provando a superare questa difficile prova e come rappresentanti istituzionali essere orgogliosi di aver vissuto all’altezza della situazione questo periodo emergenziale.
Non dobbiamo guadagnare un consenso a breve, noi abbiamo bisogno di una fiducia a lungo termine che dia una reale prospettiva di futuro al nostro paese. Con coraggio, con umiltà, con competenza e con spirito di servizio”.