Aldo Bianchini
SALERNO – Non molto tempo fa,comunque in largo anticipo rispetto alla sentenza del 6 novembre 2020, avevo titolato un mio articolo più o meno come ho titolato questo di oggi. Per l’esattezza il titolo del 13 luglio scorso era: “Fonderie Pisano: perdete ogni speranza … voi che contestate !!”.
Allora avevo concluso il titolo con due punti esclamativi; oggi, ma soltanto per un rispetto deontologico, ho inserito un punto di domanda; anche perché nel nostro Paese con tutto questo groviglio tra Associazioni, Comitati, Politica e Magistratura non posso non pensare ad un gigantesco progetto di inquinamento della verità per fare fessi i semplici cittadini che si attendono chissà quali sfracelli da parte delle precitate istituzioni; e non si può essere mai sicuri della conclusione di una vicenda giudiziaria con troppi “punti decisionali” (Tar, Gup, Tribunale, Riesame, Cassazione, e poi punto e daccapo, ecc.) anche alla luce della possibilità democratica di ricorrere sempre e di ricorrere ancora, anche ogni giorno ed ogni volta per lo stesso motivo. Del resto questo atteggiamento lo aveva anticipato con una nota inquietante anche il Codacons il 7 luglio 2020: “Solo ieri, infatti, si registravano fumi e polveri provenienti dalle Fonderie Pisano ampiamente documentate e filmate per cui il Codacons presenterà alla Procura della Repubblica un’altra denuncia nel più breve tempo possibile. Ufficio Stampa”.
E’ proprio così, in questo bel Paese le denunce scendono dal cielo come fiocchi di neve.
Niente di tutto questo; è accaduto che il gup Maria Zambrano ha mandato assolti tutti gli imputati: Guido, Ugo e Ciro Pisano, ed anche gli ingegneri Luca Fossati e Antonio Setaro, accusati di abuso d’ufficio e falsità ideologica, sui quali era calato il velenoso sospetto (instillato dai ricorrenti !!) che avessero “inquinato” le carte in forza delle quali le Fonderie Pisano l’avevano fatta sempre franca nei precedenti giudizi.
Dal 6 novembre 2020 tutti in piedi o tutti seduti, come meglio credete: Sergio Costa (ministro dell’ambiente), Concita De Gregorio (giornalista aggressiva), Franco Massimo Lanocita (difensore Comitato Salute e Vita), Francesco Morra (sindaco di Pellezzano), Lorenzo Forte (presidente Comitato Salute e Vita), Gaetano Amatruda (Forza Italia), Angelo Tofalo (sottosegretario Cinquestelle), il TAR che ha ordinato all’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno la pubblicazione dei dati della indagine epidemiologica, Luca Di Giuseppe (facilitatore Cinquestelle), Federico Conte (deputato LeU), Nicola Provenza (deputato Cinquestelle), Michele Cammarano (consigliere regionale Cinquestelle), la Stampa locale che ha sparato cazzate pur di scrivere paginate di cronaca fasulla ben sapendo che il racconto è meglio farlo alla fine, ed altri; insomma tutti quelli che hanno fatto della lotta civile per l’ambiente un’arena velenosa, insinuante e accusatrice per motivi soprattutto di speculazione politica, senza badare all’enormità del danno derivato dalla chiusura delle Fonderie senza la possibilità di ripiantare altrove un’industria pesante che è stata onore e vanto per Salerno.
Sugli scudi, almeno per il momento il presidente della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e il deputato PD Piero De Luca che, insieme all’on. Gigi Casciello (Forza Italia) hanno sempre sposato la linea della fermezza ma dell’equilibrio a metà strada tra le velenose accuse e la salvaguardia di tanti posti di lavoro; e poi Guido – Ugo e Ciro Pisano, l’avvocato Guglielmo Scarlato (grande stratega silenzioso), gli ingegneri dell’Arpac Luca Fossati e Antonio Setaro ritornati alla tranquillità dopo aver ingiustamente sofferto per le ingiuste e velenose accuse.
Le reazioni, ovviamente, non sono mancate. Per Legambiente, il verdetto “non rende giustizia e non assicura il diritto alla salute dei tanti cittadini”. Giustamente Lorenzo Forte, presidente dell’associazione Salute e Vita, “non è pienamente soddisfatto perché si aspettava che venissero condannati per tutti i capi di imputazione”. Non sono mancati i commenti negativi verso la sentenza di Cammarano (Cinquestelle) e del Codacons.
Devono perdere ogni speranza gli accusatori dei Pisano ? Sicuramente no, la telenovela continuerà con altri ricorsi e non mancherà neppure l’impugnazione della sentenza da parte della Procura e delle parti civili
La storia, anche se segna un grosso punto in favore delle Fonderie, non finisce qui.