Luciano Provenza
(Avvocato – Scrittore)
SALERNO – Questa data è significativa per la città di Salerno. E’ stata la prima elezione diretta del Sindaco. In quella circostanza andarono al ballottaggio Vincenzo De Luca e Giuseppe Acocella. Appena tre punti percentuali dividevano i due contendenti (dopo le elezioni del 21 novembre 1993): a decidere la vittoria tra i due fu l’elettorato dell’allora glorioso Movimento Sociale-Destra Nazionale, capeggiato dal prof avv. Gaetano Colucci detto Nino. Furono proprio i missini a decretare nel ballottaggio la vittoria di Vincenzo De Luca. Se avesse immaginato che quella vittoria di De Luca avrebbe segnato la storia di Salerno per i successivi trenta anni, la buonanima dell’On. Colucci sicuramente avrebbe indicato Giuseppe Acocella nel ballottaggio. Peraltro il primo a pagare il prezzo di quella scelta fu proprio lui, dilaniato alle successive elezioni politiche da De Luca nel collegio centro di Salerno.
Ma vi è stato un altro momento storico in cui la Destra ha aiutato Vincenzo De Luca, mi riferisco alle elezioni del 2006. A fronteggiare De Luca in quella occasione fu Alfonso Andria. Si andò al ballottaggio e la Destra, allora divenuta Alleanza Nazionale e capeggiata dall’On. Cirielli, preferì non dare alcuna indicazione, sebbene, nel caso di vittoria di Andria, il partito A. N. avrebbe conseguito un seggio in più in consiglio comunale. Il cammino di De Luca, ad eccezione di questi due momenti storici, è stato sempre in discesa. Uno dei politici più longevi d’Italia. Ha rivestito il ruolo di deputato, vice-ministro e Presidente della Regione. In tono ironico e scherzoso lo chiamavano “Vicienz a funtana”, per la sua alta propensione a dotare la città di fontane in ogni angolo. Oggi è uno dei politici italiani più famosi all’Estero, le sue battute superano i confini dello stivale, determinando l’interesse di testate internazionali. Eppure, la città che gli ha tributato il successo, nelle precedenti elezioni politiche gli ha bocciato il figlio Piero, sonoramente sconfitto a Salerno e divenuto Deputato nel collegio di Caserta. Allo stesso modo quella maggioranza bulgara, eletta nelle liste collegate a Vincenzo Napoli nelle elezioni al Comune di Salerno nel 2016, sta perdendo, nel corso della consiliatura, diversi consiglieri. Per la prima volta il bilancio non ha ricevuto l’approvazione di tutti i componenti della maggioranza. Diversi si sono astenuti! Incredibile, ma vero! L’opposizione a Salerno non è stata mai unita ed armoniosa, basti pensare che nelle elezioni del 2016 il centro dx si è presentato con ben sei candidati a Sindaco! Forse è giunto il momento di una seria riflessione da parte di tutti coloro che si oppongono al sistema deluchiano. Bisogna unirsi, a prescindere dai partiti di appartenenza e, soprattutto, presentare un programma diverso di sviluppo della città. Non è un progetto facile, ma se si riuscisse a mettere seduti intorno ad un tavolo tutti coloro che intendono contrastare l’egemonia di Vincenzo De Luca a Salerno, la partita nel 2021 non avrebbe un risultato scontato. Mentre da un lato la squadra deluchiana ha già individuato, nella riconferma di Vincenzo Napoli, il prossimo candidato a Sindaco di Salerno, dall’altro le opposizioni (centro dx, Movimento 5 Stelle e liste civiche varie) non hanno indicato alcun nominativo come candidato Sindaco. In realtà la partita si gioca principalmente sotto questo aspetto. Scardinare Enzo Napoli è impresa molto ardua, perché trattasi di una persona per bene, colta e preparata e, soprattutto, dotata di grande capacità di mediazione. Un Sindaco che non è mai andato sopra le righe. Sebbene qualcuno gli contesti di essere eccessivamente ossequioso rispetto al Governatore, Vincenzo Napoli rappresenta il vero valore aggiunto del sistema deluchiano. Il governatore è consapevole di ciò e vuole evitare ad ogni costo che la scelta possa ricadere su qualcun altro poco gradito alla comunità. Per questo motivo le opposizioni dovrebbero immediatamente individuare un candidato a Sindaco e costruire intorno alla sua persona un vero programma di sviluppo diverso della città, evitando i soliti temi come il Crescent, la successione dinastica, ecc. ecc. La prima qualità nella persona da candidare a Sindaco deve rinvenirsi nella capacità comunicativa. Occorre qualcuno che sappia parlare con un linguaggio semplice ed accessibile a tutti, deve essere persona simpatica e molto moderata. E’ inutile pensare al grande scienziato o professorone, all’avvocato o al medico di turno, è necessario trovare un personaggio aggregativo e gradito alla gente comune. Bisogna fare molto presto, per consentire al candidato di acquisire quella visibilità necessaria per contrastare Vincenzo Napoli. E’ necessario da subito, attraverso i social, coinvolgere i giovani in una sorta di piattaforma telematica per lo sviluppo di Salerno, acquistare spazi radio-televisivi e pagine dei giornali. Insomma, occorre coinvolgere la comunità e quella che io definisco “la città dormiente”, ossia tutti quei cittadini disinteressati, sfiduciati e lontani dalla politica. In questa ottica sarebbe utile presentare solo liste civiche, senza simbolo di partito, e soprattutto unire le forze, da sinistra a destra, passando per i Cinque Stelle. Un fronte compatto e deciso a mutare il destino di questa città. Per fare questo passo in avanti occorrono però tanti passi indietro. Rispetto al passato c’è una differenza. Mentre Vincenzo De Luca ha sempre diviso gli avversari, il nuovo assetto amministrativo della città sembra aver invece avvicinato tutti i nemici, che se riuscissero ad unirsi in un’alleanza capeggiata da un candidato dotato di capacità di aggregazione, di mediazione, di moderazione e di simpatia, potrebbero realizzare un miracolo, oggi veramente improbabile!
I fatti da te esposti risentono di qualche incisiva inesattezza