da Dr Alberto Di Muria
Padula-E’ noto che le rifamicine, antibiotici sistemici utilizzate per la cura di alcune patologie molto gravi quali la tubercolosi, le infezioni da stafilococco, la legionella e la meningite da pneumococco, riducono l’efficacia dei contraccettivi orali modificandone il metabolismo. Infatti se è necessario ricorrere a questa classe di farmaci si raccomanda alle donne il ricorso a metodi contraccettivi diversi per non correre il rischio di gravidanze indesiderate. Invece, l’interferenza da parte di altri antibiotici sistemici sulla contraccezione è dubbia e anche la letteratura scientifica internazionale non dà risposte certe.
Infatti, una revisione sistematica condotta dai Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta, negli Stati Uniti, esclude che gli antibiotici sistemici diversi dalle rifamicine possano ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali. I ricercatori hanno riesaminato 29 studi che avevano reclutato donne che, pur assumendo contraccettivi orali, si sono sottoposte a terapia antibiotica sistemica, escludendo le rifamicine. Ebbene, in nessuno studio è stata rilevata una variazione dell’attività dei contraccettivi ormonali, qualsiasi antibiotico sistemico sia stato usato.
Viceversa, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine e condotto dai ricercatori della University of Birmingham, nel Regno Unito, gli antibiotici, specialmente quelli ad ampio spettro, potrebbero ridurre l’effetto dei contraccettivi orali come la pillola e quindi aumentare il rischio di avere una gravidanza indesiderata. I ricercatori inglesi hanno confrontato la frequenza di gravidanze indesiderate in donne che usavano la pillola e che avevano assunto un ciclo di terapia antibiotica con la frequenza di gravidanze indesiderate tra quelle che avevano fatto ricorso ad altri farmaci oltre al contraccettivo orale, utilizzando i dati dei cosiddetti “Yellow Cards”, un sistema di allerta a disposizione dei medici inglesi in cui vengono segnalati sospetti effetti avversi dei farmaci. Sono state segnalate 46 gravidanze indesiderate nei report sugli effetti indesiderati sospetti degli antibiotici, contro 6 per gli altri farmaci.
il rischio variava secondo i tempi di somministrazione dell’antibiotico in relazione al ciclo mestruale della donna e anche in funzione della risposta individuale agli ormoni contraccettivi.
La conclusione che traggono gli esperti che hanno portato avanti questa ricerca è che le donne che ricorrono alla pillola dovrebbero adottare ulteriori precauzioni durante il rapporto qualora fossero alle prese anche con una terapia antibiotica.