Aldo Bianchini
SALERNO – Più o meno un mese fa, proprio agli inizi della seconda ondata del coronavirus, quando la paura ricominciava a filtrare subdolamente mano a mano che il rischio di essere contagiato si faceva più concreto, su questo giornale abbiamo ospitato una lunga riflessione sia sul pericolo intrinseco al male che sull’impatto economico tutto ciò potrebbe avere nel caso in cui si dovesse ricorrere ad una nuova chiusura globale e/o locali.
Un mese fa l’approfondimento di Michele Albanese (direttore generale della Banca Monte Pruno) poteva apparire anche troppo preventivo rispetto alla presunzione dell’accadimento dei fatti; oggi, a distanza di un mese da quella riflessione, il pensiero di Albanese appare in tutta la sua drammatica attualità
Ma cosa ha detto Michele Albanese ?
Il direttore generale parte da una precisazione che è comune a tutti noi: con il Coronavirus sembra che tutti siano eccellenti specialisti in virologia, in rianimazione, nella prevenzione generale e personale, con la mania di pontificare che ha pervaso più o meno tutti.
Oltre alla riflessione di carattere generale, la cosa più interessante è, ovviamente, l’aspetto della ricaduta economica che potrà avere l’emergenza sanitaria sullo stato sociale: “In quei mesi, nonostante le difficoltà, vi è stata un forte unità nazionale e tutti abbiamo dato una grande prova di responsabilità (forse nessuno ci credeva, ma è stato così), riuscendo, con enormi sacrifici, ma non senza un alto prezzo pagato, a venirne a galla. È sempre il passato che deve aiutarci a comprendere come affrontare il futuro; difatti, ritengo che il modo in cui è stata vissuta quell’emergenza non debba essere assolutamente dimenticato perché rappresenta il cammino da seguire anche oggi. L’analisi che, con umiltà, cerco di approfondire, concerne ciò che è accaduto dal punto di vista economico nel nostro contesto territoriale e in un’azienda bancaria come quella che dirigo che rappresenta, sicuramente, uno spaccato importante della nostra economia. Abbiamo gestito una mole di lavoro grandissima, per rispondere al meglio alle richieste della clientela e, soprattutto, lanciare messaggi di tranquillità e supporto”.
A conferma della presunta virtuosa gestione da parte delle banche dell’economia di prossimità, Albanese parla della sua diretta esperienza come d.g. di una banca che negli ultimi decenni ha sempre dimostrato di lavorare in favore dell’utenza normale e delle piccole e medie imprese che sono le stelle polari dell’economia locale: “ … abbiamo garantito tutto ciò che i vari decreti governativi prevedevano, dando ossigeno a tante realtà che, nel frattempo, si trovavano a chiudere temporaneamente i battenti. Ho sempre ritenuto che l’aspetto psicologico del nostro lavoro rappresenti la chiave di volta per interpretarlo nel modo migliore e, da questo assunto, abbiamo affrontato le difficoltà, perché sospendere immediatamente le rate di un mutuo ad una piccola impresa edile oppure al commerciante di prossimità, ha garantito una tranquillità che, in quel momento, non era scontata, così da trasmettere una vera condivisione di un problema e di una difficoltà. Successivamente, abbiamo immesso nell’economia locale una quota importantissima di finanziamenti, nonostante alcuni problemi che già all’inizio abbiamo rilevato nel meccanismo complessivo di funzionamento, in quanto, tanti hanno immaginato che bastasse passare da una filiale di una Banca per ritirare queste somme”.
Giusto, anche questo, cioè l’immissione volontaria di una corposa quota di finanziamenti (e quindi di liquidità) sul mercato ha di molto favorito il mantenimento di un certo livello dignitoso dell’economia; e questo senza dover aspettare i dpcm o i vari decreti, connessi alle fasulle promesse, del governo centrale.
Ma parla anche dei mutui Michele Albanese avverte: “Questo stock di mutui congelati dopo il 31 gennaio 2021 “dovrebbe” riprendere il regolare ammortamento, tranne quei casi in cui vi sia stata la decisione del cliente di ripristinare già da subito i pagamenti delle rate, ma il condizionale è d’obbligo. Ad oggi, quindi, nonostante le previsioni del caso, la prudenza, le precauzioni che le Banche possono mettere in atto, potremmo trovarci di fronte ad un ammontare di crediti in difficoltà di restituzione ben al di sopra di ogni previsione”.
Il rischio, dunque, c’è anche se molti fanno finta di non vederlo; potrebbe esserci presto una condizione di peggioramento degenerativo dell’economia globale in ragione e per gli effetti dell’aumento indiscriminato dei crediti deteriorabili; un fatto che rappresenta la vera pandemia, al di là di quella naturale, per le banche in genere e per le banche di prossimità in particolare.
E dopo aver fatto un rispettoso accenno alla libertà personale che ognuno di noi si vedrà almeno limitata il d.g. Albanese passa ad analizzare i provvedimenti, ritenuti positivi, già attuati ed anche prefigurati dalla regione Campania che, sempre secondo Albanese, non ha lasciato niente al caso pur nell’ottica che: “Chi ci governa ha l’arduo compito di fare sintesi ed intraprendere una strada; a noi cittadini spetta il compito di aiutarli percorrendo questo cammino nel modo meno rischioso”.
Non è nuovo Michele Albanese a questo tipo di considerazioni; come quando agli inizi dello scorso mese di aprile scrisse una lettera aperta al governatore De Luca per evidenziare, con il suo pensiero, i pugni salienti e significativi dell’azione di contenimento della crisi che la regione poteva e doveva mettere in atto. Una lettera che suscitò una certa attenzione nelle alte sfere regionali ed anche un certo scalpore tra quelli che non ragionano con il proprio cervello e si allineano soltanto come servi sciocchi intorno al kaimano-governatore.
Carissimo Direttore Aldo Bianchini,
l’aspetto psicologico del lavoro,di qualsiasi lavoro rappresenta la chiave di volta per interpretarlo nel modo migliore,viviamo un periodo molto delicato per la salute pubblica a causa della pandemia e per le conseguenze sull’aspetto economico. È importante avere un forte senso di responsabilità perché le azioni sbagliate da parte di qualcuno potrebbero pregiudicare tutto quello che è stato fatto prima?
Le leggi,i decreti ,le ordinanze e i DPCM hanno certamente un ruolo fondamentale in uno Stato di diritto ma c’è bisogno anche della collaborazione da parte del cittadino,a volte anche di un minino di correttezza,di buona educazione e di buon senso, in mancanza di tutto ciò i provvedimenti diventano inefficaci e non si raggiunge alcun risultato positivo. Il nostro sistema economico va tutelato con i fatti e non servono le chiacchiere.
Condivido integralmente le puntuali riflessioni del Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese ,l’Italia è il paese che conta 60 milioni di allenatori della nazionale di calcio,ognuno si è trasformato nel miglior virologo di questo mondo e propina soluzioni avventate,creando solo confusione. Parole sagge quelle del Direttore Albanese:’’È sempre il passato che deve aiutarci a comprendere come affrontare il futuro, difatti, ritengo che il modo in cui è stata vissuta quell’emergenza non debba essere assolutamente dimenticato perché rappresenta il cammino da seguire anche oggi. L’analisi che, con umiltà, cerco di approfondire, concerne ciò che è accaduto dal punto di vista economico nel nostro contesto territoriale e in un’azienda bancaria come quella che dirigo che rappresenta, sicuramente, uno spaccato importante della nostra economia. Abbiamo gestito una mole di lavoro grandissima, per rispondere al meglio alle richieste della clientela e, soprattutto,
lanciare messaggi di tranquillità e supporto ’’.