Aldo Bianchini
SALERNO – All’indomani delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020 non appena diventò di pubblico dominio la notizia che il Vallo di Diano era stato capace di eleggere ben due consiglieri regionali tutti esclamarono, contenti per avere finalmente infilato per la prima volta nella storia un risultato prestigioso per il territorio.
E tutto sembrò andare in questa direzione, anche perché i due consiglieri eletti, Corrado Matera e Tommaso Pellegrino (indicati in ordine alfabetico !!), con le loro prime dichiarazioni parlarono entrambi in favore del territorio e di una doverosa collaborazione che sarebbe andata al di là dei partiti e dei colori.
Niente da fare, è stato soltanto un sogno durato pochissimi giorni. La realtà si è subito appalesata peggiore anche di quanto in ambienti ostili era già stato previsto; e la corsa a dire tutto e il contrario di tutto si è accesa subito sulla sanità pubblica e, soprattutto, sul “centro Covid” allestito in piena emergenza presso l’ospedale Curto di Polla; un centro che già a marzo scorso aveva provocato botte e risposte tra quelli che ambivano ad attribuirsene il merito.
L’oggetto del contendere un macchinario che consentirà l’analisi quotidiana, a Polla, di un numero di tamponi sufficiente per le esigenze ospedaliere riferite, ovviamente, al territorio valdianese e non solo.
Attualmente i tamponi eseguiti a Polla, in ospedale, e sul territorio dalle varie associazioni di volontariato devono essere inviati al centro di Scafati per le analisi e i responsi; messo che poi da Scafati non vengano inviati in qualche altro centro più grande e più affidabile (ma questo lo sapremo soltanto fra qualche tempo !!).
Dunque, sull’arrivo del nuovo macchinario si sono lanciati come pantere entrambi i consiglieri regionali valdianesi; e questo sarebbe niente se non fosse che, a ben leggere i due rispettivi comunicati (anzi i due post su fb), si scopre che più o meno in punta di “lessico forbito” il merito non è dell’uno ma neppure dell’altro.
Il 24 ottobre 2020 Tommaso Pellegrino ringrazia il D.G. della ASL per aver accolto le sue richieste “nonostante il centro Covid di Polla non faccia parte della rete emergenziale” (quasi come se fosse stato creato per motivi politico-elettorali e per consentire a qualcuno di giocare sulla pelle dei cittadini !!); insomma quello annunciato da Pellegrino sembrerebbe un bel successo proprio perché sulla rete il centro di Polla non esiste.
Ma gli fa eco, appena due ore dopo, Corrado Matera, il quale scrive che “a seguito dell’incontro del 13 ottobre tra il sindaco di Teggiano Michele Di Candia e il d.g. Asl Iervolino è stato disposto l’invio di un macchinario a Polla per processare autonomamente i tamponi”. Come dire che Pellegrino non ci azzecca niente con il macchinario che risolverà tanti problemi.
Praticamente, alla prima occasione buona, la politica espressa dai due consiglieri regionali è già da ultima spiaggia, e il tanto auspicato “lavorare insieme per lavorare meglio in favore del territorio” è andato a farsi benedire tra comunicati, parole e chiacchiere; oltretutto non si vede perché i due debbano scontrarsi, fanno parte della stessa maggioranza in regione ed entrambi hanno sostenuto a spada tratta la rielezione di Vincenzo De Luca. In questa occasione avrebbero fatto un figurone se, parlando di sanità pubblica, avessero fatto un comunicato congiunto per una notizia così importante, se davvero è importante. Spero che ce lo dica la parte operativa del Covid (Luigi Mandia e Domenico Rubino) che, sicuramente al di là della politica politicante, fin dal primo minuto hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo impegnandosi a fondo in una operazione umanitaria davvero meritoria.
Quando si fanno queste corse in avanti per aggiudicarsi un traguardo che dovrebbe essere di tutti, i politici interessati (Matera e Pellegrino) dovrebbero informarsi bene sull’iter procedurale delle richieste; avrebbero scoperto che il 30 marzo 2020 (leggasi articolo su Italia/2tv) l’on. Marzia Ferraioli (Forza Italia) anticipando tutti aveva esplicitamente chiesto di “rendere autonomo l’ospedale di Polla per l’analisi dei tamponi”, ed aveva anche ben articolato la sua richiesta inviata proprio al d.g. Iervolino per l’ottenimento del macchinario oggi conteso da due consiglieri regionali..
Peccato che anche la stampa ci mette il suo distraendosi e non sfruttando le notizie che ha già ben depositate nei cassetti redazionali.
Aldo a me piacerebbe sapere chi ha fatto scappare via, nel tempo fior di dott qualificati dall’ospedale di polla. Un nome su tutti il prof. Darco. Grazie