Dr. Pietro Cusati (giurista – giornalista)
Roma ,26 ottobre 2020 . Nuovo Dpcm con misure stringenti e restrittive anti-Covid, lo stress sul sistema sanitario nazionale ha raggiunto livelli preoccupanti, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Dobbiamo fare il possibile per proteggere salute ed economia. Di qui la necessità di misure più restrittive fino al 24 novembre 2020.“La chiusura di teatri, sale concerto e cinema è stata una decisione particolarmente difficile, tra le altre”, ha detto il premier:’’ raccomandiamo di muoversi solo per motivi di lavoro, salute, studio e necessità. e di non ricevere a casa persone che non siano del nucleo familiare”.“I ristori arriveranno direttamente sul conto corrente dei diretti interessati con bonifico bancario dell’Agenzia delle Entrate”. Il Presidente del Consiglio ha confermato che i primi vaccini anti-covid dovrebbero arrivare a dicembre e saranno somministrati alle categorie più fragili e a quelle più esposte, come i sanitari. Già a dicembre prossimo le prime dosi di vaccini ? Speriamo bene che questi impegni saranno confermati ! “Un dolore la chiusura di teatri e cinema – così il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini -. Ma oggi la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute di tutti, con ogni misura possibile. Lavoreremo perché la chiusura sia più breve possibile e come e più dei mesi passati sosterremo le imprese e i lavoratori della cultura”.Sono previsti subito sostegni economici per quelle categorie che subiranno delle limitazioni per fermare la diffusione del virus, per assicurare ristori, indennizzi e cassa integrazione a tutte le realtà coinvolte.Il Dpcm conferma la chiusura dei ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle ore 18,00 nei giorni feriali e la domenica. Stop a cinema, teatri, casinò, sale scommesse- Stop a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sospese anche le feste dopo i matrimoni. La didattica a distanza alle superiori potrà arrivare, secondo quanto prevede il nuovo Dpcm in vigore da oggi 26 ottobre 2020 , anche al 100%.Ora la patata bollente passa in mano alle autonomie scolastiche, saranno i Dirigenti Scolastici a decidere la quota di Dad,didattica a distanza, vanno salvaguardati gli alunni con disabilità e i Bes,cioè i bisogni educativi speciali.Il Dpcm “raccomanda fortemente” di “non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità, per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”. Si potranno ancora svolgere i concorsi pubblici e privati.Verrà offerta una nuova indennità mensile una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo, lavori intermittenti dello sport“.Conferma della cassa integrazione, ulteriore mensilità del reddito di emergenza e misure di sostegno alla filiera agroalimentare che sarà colpita dalla chiusura dei ristoranti. “Arriveranno nuovi contribuiti a fondo perduto, ci sarà il credito di imposta per affitti commerciali di ottobre e novembre 2020,la sospensione della seconda rata Imu. Infine Il Regista e Direttore del Teatro Nazionale di Napoli Roberto Andò ha scritto una lettera aperta agli spettatori.‘’La chiusura dei teatri avrà conseguenze gravi, sul piano del lavoro, e sul piano dell’insopprimibile voglia di elaborare il nostro vissuto attraverso l’immaginazione scenica. So che non tutti la pensano come me, personalità illustri come Thomas Ostermeier, alla guida del più importante teatro pubblico di Berlino, ritengono che in questo periodo i teatri debbano rimanere chiusi. Il regista è confortato dalla forza del governo tedesco e da una legislazione che in circostanze come questa garantisce ai lavoratori, siano essi attori o tecnici, un sussidio adeguato, e dignitoso, come d’altronde accade in Francia. Certo, è una tristezza vedere i nostri spettacoli applauditi solamente da duecento spettatori, che talvolta diventano anche meno , tra la gente cresce la paura, questo è indubbio. Ma è l’unica cosa da fare per tenere un filo teso tra la scena e il pubblico, tra chi ha fatto del teatro la propria ragione di vita e la società. In Italia, sino a quando non si metterà mano a una legge che la allinei alla Germania e alla Francia nelle garanzie e nelle tutele per i lavoratori dello spettacolo non ci sono altre strade. E comunque, penso veramente che il teatro, e il cinema, siano luoghi sicuri. A teatro, e al cinema, non si parla, ci si abbandona a una visione, lasciandosi guidare dal flusso e dalla forza dell’immaginazione. La mascherina e la distanza di sicurezza, oltre all’ampiezza dello spazio della sala sono una ulteriore garanzia per gli spettatori. I criteri con cui ho impaginato il programma di questa stagione difficile, se non impossibile, sono ispirati all’idea più alta del teatro pubblico, la stessa che faceva dire a Paolo Grassi parole limpide e indelebili: “Noi vorremmo che autorità e giunte comunali si formassero questa precisa coscienza del teatro considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno dei cittadini, come un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei vigili del fuoco”.