Dr. Pietro Cusati (giurista – giornalista)
Roma, 19 ottobre 2929. Una sospensione necessaria , più tempo per pagare cartelle esattoriali e accertamenti esecutivi,con un apposito decreto-legge di soli due articoli, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 ottobre 2020 , è immediatamente sospesa , fino al 31 dicembre 2020, la ripartenza della riscossione che sarebbe dovuta scattare il 19 ottobre 2020 , con l’invio di circa 9 milioni di cartelle esattoriali. Con il nuovo provvedimento si bloccherà fino al 31 dicembre 2020, anche la ripresa delle attività di notifica. Il nuovo decreto sospende ulteriormente i versamenti delle cartelle che sono già arrivate ai destinatari e blocca gli atti pronti a essere spediti con il riavvio dell’attività di riscossione. Stop anche agli avvisi esecutivi. La rateizzazione passa da 5 a 10 il numero delle rate mancanti, anche non consecutive. L’Agenzia delle Entrate –Riscossione avrà un anno di tempo in più sia per notificare le cartelle sospese che per comunicare l’inesigibilità agli enti creditori. In pratica fino al 31 dicembre 2020 non verranno inviate cartelle esattoriali e non si procede a far pagare quelle vecchie. Il 15 ottobre 2020 scadeva il blocco che impediva all’Agenzia delle Entrate -Riscossione di spedire circa 9 milioni di cartelle esattoriali e di effettuare le azioni esecutive. ll Governo ha approvato un decreto per prorogare il blocco fino alla fine dell’anno2020 dei pagamenti delle cartelle già ricevute e dei conseguenti atti esecutivi. Le cartelle sospese da marzo a ottobre 2020 non verranno più spedite fino 31 dicembre 2020. Niente pignoramenti di pensioni, stipendi, immobili, conti correnti bancari fino al 31 dicembre 2020. Il nuovo decreto proroga al 31 dicembre 2020 la decadenza per il mancato pagamento di 10 rate e si differisce di 12 mesi il termine per la notifica delle cartelle e si introduce una proroga di due anni dei termini per notificare gli atti del 2020. In sede di conversione in legge del decreto Agosto non erano state accolte le richieste giunte da più parti di concedere ancora un periodo di “pace fiscale”, considerato le conseguenti difficoltà economiche dovute Covid -19. Il Governo con un decreto legge approvato con urgenza durante il Consiglio dei Ministri del 18 ottobre ha prorogato la moratoria fino al 31 dicembre 2020. Inoltre resta vigente fine anno la norma che fa decadere dalle rateazioni solo se non si pagano 10 rate invece di 5.Infine per consentire uno smaltimento graduale delle cartelle di pagamento che si sono già accumulate, alle quali si aggiungeranno quelle dei ruoli che gli enti consegneranno fino al termine della sospensione, è previsto il differimento di 12 mesi del termine entro il quale avviare alla notifica le cartelle. Il decreto introduce anche una proroga di due anni dei termini per notificare gli atti in scadenza nel 2020. La moratoria è stata introdotta con l’art. 68 del D.L. n. 18/2020 (decreto Cura Italia) che ha disposto la sospensione dei termini, scadenti dall’8 marzo (21 febbraio per i residenti nella Zona Rossa) al 31 maggio 2020, per il versamento di somme derivanti da cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, accertamenti esecutivi doganali, ingiunzioni fiscali degli enti territoriali, accertamenti esecutivi degli enti locali.I versamenti oggetto di sospensione devono essere effettuati, in unica soluzione, entro il 31 gennaio 2021. n sostanza si proroga di due anni la possibilità, a favore del Fisco, di notificare le cartelle di pagamento non ancora notificate, i cui termini di decadenza scadrebbero altrimenti a fine anno 2020.I contribuenti ‘’godono’’ di una sospensione fino a fine anno 2020 della possibilità di vedersi notificare atti da parte del Fisco, dall’altro si concede un anno in più all’Agenzia delle Entrate –Riscossione per poter notificare gli atti del 2021 e ben due anni in più per quelli del 2020.
A proposito di pace fiscale Papa Francesco domenica scorsa all’Angelus ha invitato i cristiani a non evadere le tasse ma a provvedervi regolarmente. «È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Il Papa spiega che «pagare le tasse è un dovere dei cittadini, come anche l’osservanza delle leggi giuste dello Stato?. Pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini disse qualche tempo fa Papa Francesco. Dal pagamento delle imposte gli stati hanno la possibilità di erogare più servizi ai bisognosi. Durante la pandemia, quando negli ospedali i reparti in rianimazione erano saturi e si temeva il collasso delle strutture, durante una messa a Santa Marta, Papa Francesco disse che «se mancano posti letto e respiratori, la colpa è anche di chi evade le tasse«. pagare le tasse è un atto dovuto per sentirsi cittadini.