Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Quando un giornalista si allontana dalla sterile cronaca per avventurarsi nel difficile mondo degli approfondimenti deve anche essere pronto a fare spesso un passo indietro e ad ammettere gli eventuali errori di valutazione che la vita politica nostrana non manca di offrire tutti i giorni.
Strategie più o meno fantasiose, accordi più o meno trasparenti, inciuci volutamente sottobanco, inutili dichiarazioni pubbliche, apodittiche prese di posizione, passaggi da una parte all’altra con leggerezza sono tutte cose che non mi sono mai piaciute; anche perché non le ho mai pienamente capite.
Per tutti questi motivi devo ammettere che avevo dato una lettura molto diversa a quanto stava accadendo nel Vallo di Diano a causa della solita e non superata insipienza dei politici locali che da qualche decennio non erano riusciti, per incapacità o per volontà specifica, a far emergere il territorio dalle paurose secche in cui era precipitato.
Queste elezioni hanno dimostrato, invece, che si può; si può votare bene, si può scegliere bene e, soprattutto, si possono premiate i candidati nati e cresciuti nel territorio valdianese; anzi questa volta è andata al di là di ogni più rosea previsione e di consiglieri regionali il Vallo ne ha eletti due (Pellegrino e Matera), il Cilento uno (Pierro) con la possibilità di ripescare anche il grande escluso (Valiante).
Aveva ragione il giornalista Antonio Sica che appena qualche mese fa aveva scritto che lui avrebbe preferito e votato per un personaggio nato e cresciuto nel Vallo e che la sera rientrava a casa sempre nel Vallo; avevo valutato male questa esternazione di Antonio, faccio ammenda.
A giochi ormai fermi bisogna prendere atto che nei prossimi cinque anni il Vallo di Diano sarà rappresentato in Regione da Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, emersi con forza dalla palude stagnante della politica locale che ancora una volta si è dilettata con compromessi, congiure e squallidi sottobanchi. Questa volta ha vinto il popolo, ha vinto l’elettore che in maniera massiccia e lontanissima dalle nefaste strategie ha saputo votare in blocco trincerando i suoi candidati prima in casa e poi difendendoli a denti stretti nelle altre realtà viciniore. Addirittura Sala Consilina ha dato una dimostrazione di come si vota arrivando a smentire la maggioranza dell’amministrazione comunale che dava indicazioni di voto diverse e fuorvianti.
E i due consiglieri sembrano essere stati scelti con una meticolosità che rasenta il paradosso: Tommaso il medico e Corrado l’avvocato.
Il primo, Pellegrino, espressione del nuovo modo di proporre progettualità e riformismo nell’ottica di una politica non asservita alle clientele locali ma in grado di fare ragionamenti a largo respiro sui 360° delle aspettative e delle esigenze del territorio che poi confluiscono sulla gente per migliorarne il suo tenore di qualità della vita. La sua capacità dialettica ha vinto, anche contro chi lo accusava di vendere soltanto fumo.
Il secondo, Matera, ha già dimostrato di parlare un linguaggio nuovo per il territorio con discorsi tendenti alla risoluzione dei problemi collettivi (vedasi turismo intorno all’attrattore Certiosa) e un po’ distante dalle problematiche locali se non proprio personali. Qualcuno, durante la campagna elettorale, gli ha rimproverato proprio questa distanza; ma gli elettori lo hanno premiato in maniera anche sorprendente.
Orbene, se gli elettori del Vallo di Diano li hanno premiati con il loro plebiscito spedendoli entrambi a Napoli (cosa mai accaduta per il territorio da quando esistono le Regioni) vuol dire che almeno una ragione c’è.
E la ragione va ricercata nella voglia della popolazione di sganciarsi finalmente dalle logiche locali che avevano ridotto il territorio ad un bacino di voti in cui tutti pescavano a loro piacimento; spetta adesso ai suoi rappresentanti in seno al Consiglio Regionale sganciarsi dalle politiche Napoli-Salerno-centriche per riportare fuori dalle tanto vituperate “aree interne” il territorio valdianese e rilanciarlo al centro dell’attenzione regionale.
Inutile, adesso, gravare subito sulle spalle dei due consiglieri la risoluzione di problemi atavici (come spocchiosamente ha già fatto il Comitato Pro Ferrovia); loro li conoscono benissimo e naturalmente cercheranno di dimostrare tutta la loro capacità professionale – tecnica- politica in difesa del territorio dove sono nati e cresciuti.
Con questo approfondimento ho cercato di esprimere il mio pensiero che, seppure giornalistico, è davvero autonomo e indipendente; anche perché dai due candidati eletti questo giornale non ha ricevuto alcun contributo elettorale.
Analisi lucida ed impeccabile come sempre