COVID-19 FASE 3, 3MILA AULE NELLE FATTORIE ITALIANE PER LA SCUOLA. INTANTO LA PAURA SPINGE IL 29% DEGLI ITALIANI ALLA RICERCA DI CASE IN CAMPAGNA

 

Dr.Michele D’Alessio

(giornalista – agronomo)

La scuola è sicuramente il tema caldo di queste ultime settimane. In un clima per molti ancora dominato dalla paura del contagio, siamo sommersi da informazioni discordanti (tra Stato e Regione) e di incertezze nella programmazione didattica.  Quali sono gli scenari futuri? Dove stiamo andando in questa veloce trasformazione? Il problema della didattica, delle aule? Anche il mondo agricolo con l’apertura delle scuole alle porte, si è messo a servizio, sono oltre tremila le fattorie didattiche italiane che potrebbero mettere a disposizione spazi per le lezioni dei ragazzi in modo da permettere di rispettare le misure di sicurezza anti contagio da coronavirus con l’aggiunta anche di grandi spazi all’aria aperta per i momenti di intervallo dell’attività didattica. È quanto afferma la Coldiretti in relazione alle difficoltà e ai problemi di Governo e Regioni per la ripartenza delle scuole il prossimo 14 settembre in uno dei momenti più difficili per il Paese. Le fattorie didattiche sono aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Un percorso di formazione che vede spesso coinvolti anche i 24mila agriturismi che da nord a sud della Penisola custodiscono tesori ambientali, culturali ed enogastronomici delle proprie aree di riferimento. “Le fattorie italiane grazie alla loro distribuzione capillare nelle diverse regioni d’Italia con una presenza anche nelle zone rurali più marginali possono risolvere molti problemi organizzativi ed essere – sostiene la Coldiretti – un utile affiancamento all’attività degli istituti scolastici del territorio.  Inoltre proprio perché spesso in aree isolate e con ampi spazi all’aperto – continua la Coldiretti – le fattorie sono forse i luoghi più sicuri per l’attività didattica perché è più facile garantire il rispetto delle misure di precauzione per difendersi dal contagio. Negli ultimi venti anni, circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori hanno già frequentato le fattorie didattiche italiane grazie alle iniziative Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti. Le fattorie didattiche possono anche svolgere un ruolo fondamentale, nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con l’inizio delle lezioni scolastiche. Un altro effetto collaterale del Covid è l’aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni, per il bisogno di maggior sicurezza e distanziamento sociale ma anche dal desiderio di una migliore qualità della vita fatto esplodere dall’emergenza Covid, secondo una indagine della Ass. Coldiretti, che evidenzia la nuova tendenza di mercato esplosa dopo il lockdown con un’impennata a luglio.

La ricerca di spazi verdi all’aperto senza la preoccupazione di evitare i pericolosi affollamenti delle città sono alla base del crescente interesse per i centri minori con una decisa inversione di tendenza rispetto al passato. Ma ad incidere è anche la diffusione dello smart working che consente di lavorare a distanza e che per molti è destinato a consolidarsi in futuro, anche dopo l’emergenza. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti sono, infatti, 5.498, quasi il 70% del totale, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, ma vi risiede solo il 16% degli italiani, pari a 9,8 milioni di abitanti, pur rappresentando il 54% dell’intera superficie nazionale. Ma in molte regioni il territorio coperto dai borghi arriva anche al 70%. “La conferma del maggior livello di sicurezza delle campagne viene peraltro – sottolinea la Coldiretti – dagli ultimi dati Inail che evidenziano come appena lo 0,1% delle 51363 denunce di contagio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail in Italia dal 1 gennaio al 31 luglio riguarda l’agricoltura dove nelle 730mila aziende non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione”. Dopo il periodo di lockdown molti italiani hanno riscoperto durante l’estate le seconde case in campagna o hanno avuto l’occasione di apprezzare durante le vacanze la vita nei borghi e nei centri minori che mai come quest’anno sono stati gettonati dai vacanzieri desiderosi di sfuggire dalle mete turistiche più affollate come le spiagge. Il risultato è un diffuso desiderio di trasferirsi in campagna che si esplicita con la ricerca di casali, rustici, fattorie nei centri minori a prezzi molto più bassi delle abitazioni nelle grandi città che possono anche assicurare una migliore qualità della vita a contatto con la natura, alla riscoperta delle tradizioni e della buona e sana alimentazione. Una opportunità per rivitalizzare le aree interne valorizzando l’identità territoriale e i sistemi produttivi locali ma anche per promuovere nuovi flussi turistici nelle campagne offrendo allo sguardo del visitatore la bellezza del paesaggio, le tradizioni e la cultura di un’agricoltura in armonia con la storia e l’ambiente.

 

 

3 thoughts on “COVID-19 FASE 3, 3MILA AULE NELLE FATTORIE ITALIANE PER LA SCUOLA. INTANTO LA PAURA SPINGE IL 29% DEGLI ITALIANI ALLA RICERCA DI CASE IN CAMPAGNA

  1. Caro Michele D’Alessio,il succitato articolo è molto pratico ed utile ai Dirigenti della Scuola per la scelta degli spazi utili al funzionamento di tale istituzione. Il coronavirus ha causato molte cose ed è necessario trovare i rimedi. Il tuo suggerimento di trovare gli spazi liberi da contagi è la campagna. Portare la scuola in campagna,all’aria libera,è non solo utile alla continuità della scuola con la guida attiva e presente del docente che segue, passo passo, gli alunni,ma anche per la gioventù che potrebbe apprezzare la bellezza degli ampi spazi e creare la premessa per il ritorno alla campagna per stare a contatto con la natura.
    Le città sono ormai troppo affollate e non hanno spazi sufficienti per le attività della scuola.Sono,perciò,il veicolo principe del contagio oltre ad essere ambienti irrespirabili.
    L’unica scelta avveduta è la campagna ,ove il paese,il borgo,i casolari sparsi hanno una riserva d’aria sana ed ambienti ricchi di nuove conoscenze da esplorare,conoscenze che la scienza tecnologica ha trascurato per arricchire le conoscenze scientifiche.

  2. Caro Michele D’Alessio,tu, con il succitato articolo,metti in evidenza la trasformazione della vita di domani ed il bisogno d’interventi opportuni per non trovarci sprovveduti.
    La tendenza di contagio,infatti, è in rialzo e la popolazione italiana è in allarme e cerca rifugio in campagna per evitare tale rischio.
    Se questa tendenza continuerà,il problema diventerà serio e pericoloso.
    Il Covid 19 ha prodotto, nel popolo italiano, una tandenza al cambiamento della vita ed è alla ricerca d’aria sana,di cibi naturali,di serenità.
    Prima del Covid 19,la gioventù si trasferiva nelle città per cambiare il suo tenore di vita.Ora è iniziata un’azione contraria:dalla città,affollata e con l’aria rarefatta,l’uomo fugge e cerca la campagna per respirare l’aria e gli spazi ampi e liberi.
    Se il 29% degli italiani sono alla ricerca di casolari di campagna e tale tendenza sembra in aumento,è necessario che il Governo dovrà pensare,in tempo,a modificare la sua politica d’intervento.
    A mio parere,bisogna pensare ai giovani,che sono il futuro della Società,ed il cambiamento dovrà iniziare dalla localizzazione delle nuove scuole,ove si origina la formazione dell’uomo di domani.
    Bisogna,perciò,dare ai giovani la sicurezza della vita ed ora è la campagna quella che può fornirla..
    Per questo le scuole devono essere strutturate in contatto con la natura,localizzandole in campagna,così com, erano quelle in Inghilterra molto tempo fa.
    Ti saluto. Gennaro Scelza

  3. Ringrazio, il Prof. Scelza Gennaro le gentile parole di elogio, e per la sua dettagliata analisi del periodo in stiamo vivendo. Un pensiero , il suo, da grande sensibilità umana e da uomo saggio che si vede ha dato tanto e sono sicuro che ancora ha tanto da dare alla società, ha tanto da insegnare ai giovani e agli adulti…un saluto di cuore….

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