Aldo Bianchini
SALERNO – Era già nell’aria da qualche giorno, ma il quotidiano Il Mattino di ieri (venerdì 14.08.20) l’ha resa ufficiale anche a livello pubblico; la notizia, comunque, è di quelle che lasciano il segno da qualsiasi angolazione la si guardi.
Il “gran visir di Nusco”, Ciriaco De Mita (ultranovantenne capo politico dell’intera regione Campania) avrebbe preteso (perché credo poco che glielo abbia offerto De Luca come qualche sprovveduto ha ipotizzato in queste ore) un accordo politico-elettorale con il governatore in carica e probabile nuovo governatore (Vincenzo De Luca !!!) per il mandato dal 2020 al 2025; l’accordo consisterebbe nell’unificazione delle liste elettorali già quasi pronte per “Italia Viva” e per “Popolari” in un’unica lista abbastanza forte sempre a sostegno del Presidente uscente.
Tutto questo è scaturito dal fatto che De Mita, dopo aver perso definitivamente l’ondivago UdC che è ritornato a destra, vuole comunque essere l’ago della bilancia della probabilissima riconferma di De Luca come governatore, dopo essere già stato decisivo nel 2015 quando la sua percentuale di voti fu la goccia che fece pendere la bilancia dalla parte di De Luca.
Ora con i Popolari e con Italia Viva (checchè se ne dica … è solido il legame di De Mita con Matteo Renzi, nato anche da una famosa intervista televisiva del 2016) il gran visir di Nusco cerca di mettere insieme una coalizione capace di far lievitare verso l’alto, almeno in questa regione, la percentuale del risultato elettorale che, in questo modo, potrebbe superare di gran lunga la soglia del 3% e mettere al sicuro sia Renzi che lo stesso De Mita.
Ma chi ci guadagna e chi ci perde da una simile e inaspettata alleanza, ammesso che davvero possa concretizzarsi nei prossimi giorni ?
Sarebbe molto facile dire che ci perde soprattutto Italia Viva che in provincia di Salerno sembra si stia attestando su posizioni invidiabili ed attrezzando con nomi pesanti ma tutti new-entry come Tommaso Pellegrino, Tonino Cuomo, Giacomo Rosa, Nico Mazzeo ed Elvira Serra (con l’aggiunta di almeno un’altra donna); ma dall’altra parte, cioè con i Popolari, non si scherza affatto con l’uscente Maria Ricchiuti, poi Corrado Matera, Giovanni Baldi ed il sindaco di Contursi Terme Alfonso Forlenza.
All’interno delle due liste, o addirittura nella stessa unica lista nel caso di una unificazione, le lotte intestine non mancano. Il sindaco di Contursi Alfonso Forlenza se la dovrà vedere, ad esempio, con l’ex sindaco Giacomo Rosa e con la candidata a sorpresa Margherita Siani (giornalista) con una delle liste facenti capo al PD; un caso quasi storico quello di Contursi che, almeno ad oggi, vede tre possibili candidati alle regionali in lizza tra loro. Non ne parliamo, poi, del Vallo di Diano con una decina di candidati alla ricerca dell’ultimo voto. Anche Sassano non si smentisce e getta nella mischia due candidati (Pellegrino e Di Brizzi) che dovranno, per forza di cose, pescare consensi nello stesso identico bacino.
Ma la cosa più interessante riguarda invece la conclusione di quello che oggi appare soltanto come un possibile duello tra Tommaso Pellegrino e Corrado Matera, ma non come candidati schierati su due fronti opposti, ma come contendenti per un unico posto nel listone Italia Viva – Popolari che non potrà mai esprimere due “consiglieri regionali” comunque la si pensi e comunque la si guardi.
Ma chi dovrà essere costretto a fare un passo indietro ? E’ questo il leitmotiv che ci terrà con il fiato sospeso (si fa per dire !!) nei giorni della prossima settimana, nell’attesa delle liste ufficiali che dovranno essere depositate entro le ore 12 di sabato 22 agosto 2020.
Sul piano strettamente politico sembra avvantaggiato Tommaso Pellegrino, politico di razza, sindaco di Sassano ancora in carica da 10 anni e attuale presidente del Parco Nazionale, il quale anche se osteggiato chiaramente dal sistema di potere deluchiano è l’uomo molto vicino a Matteo Renzi e Maria Elena Boschi; e sappiamo che in politica le forti amicizie contano moltissimo.
Sull’altro fronte c’è Corrado Matera, mai eletto ma assessore regionale tecnico al turismo in carica grazie ad una mediazione tra De Luca e De Mita con il sacrificio dell’unica eletta nel 2015 (Maria Ricchiuti) che oggi si troverebbe a concorrere nella stessa lista di chi le ha soffiato il posto di assessore. Ma sappiamo tutti che la Ricchiuti venne eletta e Matera fu indicato come assessore (un anno dopo le elezioni) soltanto grazie al peso della famiglia “Cobellis” di Vallo della Lucania, potentissima lobby della sanità privata provinciale e regionale che stimola la sensibilità del gran visir.
Ma il sacrificio o meno di Tommaso Pellegrino potrebbe dipendere dalle promesse fattegli direttamente da Renzi e Boschi per un eventuale ingresso nel governo nazionale dopo l’imminente rimpasto; così come potrebbe giocare in favore di Corrado Matera la consapevolezza deluchiana di avere a che fare con un fedelissimo.
E si aprirebbero i giochi elettorali anche a Sassano; difatti se Pellegrino dovesse fare un passo indietro si potrebbe rafforzare da un lato la lista contro Rubino a livello comunale e dall’altro la convergenza di più voti in favore di Matera.