Aldo Bianchini
SALERNO – “La bolletta” chiariamolo subito non è quella che ognuno di noi paga più volte al mese per soddisfare l’esigenza di entrate monetarie dello Stato che dovrebbe garantirci servizi efficienti; quella ipotizzata dall’avv. Luciano Provenza, in questo suo saggio comico-satirico, è la bolletta intesa come giocata al totocalcio (ovvero ad altri giochi d’azzardo similari) che in definitiva, viste le scarsissime probabilità di vincere, è come una tassa volontaria pagata alle casse dell’erario.
Luciano Provenza, questo il nome dell’autore della commedia comico-satirica, nella vita ha fatto altro e si è interessato di altro: dall’avvocato matrimonialista, al docente di scuole superiori fino alla volontaria partecipazione con “La Tenda” alla vera solidarietà verso il prossimo meno abbiente. Luciano (lo chiamo per nome grazie alla consolidata amicizia) grazie anche a me che lo introdussi nel mondo della televisione privata è stato anche un protagonista radio-televisivo di questa città con un repertorio che ha spaziato dallo sport, al sociale, all’imprenditoria ed anche alla politica e con succosi interventi sulla carta stampata; riuscendo sempre ad essere se stesso, mai ripetitivo e molto spesso geniale nel trovare modi innovativi di dare una notizia, nel condurre una trasmissione o nel mettere a segno un’intervista importante.
Ma per scrivere una commedia comico-satirica-sarcastica-irriverente e molto briosa bisogna necessariamente essere liberi; e l’avvocato Luciano Provenza, autore della commedia “La Bolletta” è sicuramente uno spirito libero, uno dei pochi che ho il piacere di conoscere in questa città basso-borghese fatta di persone e di personaggetti inaffidabili nel migliore dei casi, per non dire infide, spocchiose e pericolosamente in vendita al miglior offerente nei casi peggiori.
Luciano Provenza, invece, è stato sempre di una spanna al di sopra di tutte le beghe che comunque caratterizzano la vita socio-politica di Salerno, ed è stato un “uomo libero”, capace di andare molto al di là degli interessi specifici personali e salire su una tribuna immaginaria da dove poter, sapientemente, bacchettare tutti quelli che hanno fatto una scelta di vita molto differente dalla sua.
E’ entrato anche in politica, Luciano, e l’ha fatto alla grande riuscendo a farsi eleggere, contro il parere di tutti, nel consiglio comunale in cui non ha mai portato il suo cervello all’ammasso neppure con De Luca sindaco. Nella marea di assoluta mediocrità che ci circonda, Luciano Provenza ha saputo stabilire rapporti di parità con tutti, anche con i veri padroni di Salerno.
Qualche anno fa ha toccato l’apice del suo successo con l’invenzione del famoso “salotto gastronomico” che oggi conta oltre ventimila affezionati aderenti che lui, da par suo, riesce a pilotare tra i vari ristoranti-pizzerie della città e del territorio per commentare e giudicare la cucina locale, senza mai aver timore di narrare sempre e soltanto la verità da buon avvocato matrimonialista qual è.
Gli mancava, forse, la ciliegina sulla torta che ha raccolto al volo nella commedia comico-satirica-sarcastica-irriverente-briosa “La Bolletta” per portare sulla scena le espressioni più caratteristiche dei “personaggi salernitani veraci” che con la loro genuina e simpatica irresponsabilità tracciano i confini molto apprezzabili di una salernitanità quasi dimenticata che si discosta molto dalla generica napoletanità.
Non è un film soltanto perché “La Bolletta” pur essendo già una precisa sceneggiatura, pronta per essere confezionata e portata in scena sia a teatro che in televisione o al cinema, non ha ancora trovato un editore o un regista per la trasposizione sul piccolo e grande schermo di quella che è, di per se, un’opera letteraria molto importante che si cala alla perfezione sulla realtà di una città (Salerno !!) ancora molto provinciale e non in grado di rilanciare a livelo nazionale la diimenticata salernitanità.
Questa sera, Venerdì 7 agosto alle ore 20,30, l’opera di Luciano Provenza sarà presentata nella suggestiva cornice del Castello Baronale Palamolla di Torraca (SA); teatro, musica e poesia accompagneranno gli spettatori in un viaggio artistico musicale, veramente unico nel suo genere. “Lo spettacolo nello spettacolo” del salotto gastronomico; come quando un cantante, un attore, uno scrittore e un musicista si uniscono con la voglia di divertirsi.
Ci sarà sicuramente da divertirsi con la recita di alcuni passi divertenti dell’attore Livio Cuccurullo e vi sarà tanta musica con l’esecuzione di brani del cantante Enrico Paolillo accompagnato dai musicisti Maurizio Rossi (chitarra) e Ernesto D’Acunto (sassofono). Lo spettacolo organizzato dall’Avv. Giovanni Falci è assolutamente gratuito!
La commedia offre uno spaccato della cultura, delle tradizioni e della filosofia del popolo napoletano. Si affrontano in modo leggero tematiche quali la scelta della scuola secondaria, l’importanza del latino, la scaramanzia, la fedeltà coniugale, l’apparenza, la camorra, il delitto d’onore, il calcio scommesse, la televisione, il rispetto delle regole, il culto dei morti e la gelosia. Uno dei personaggi principali è proprio Don Antonio Guariglia, il noto impresario di pompe funebri. Con leggerezza ed in modo simpatico si “gioca” con la morte, quasi a voler deridere la necrofobia. Il testo, oltre a poter essere rappresentato in teatro, può costituire anche un momento rilassante di lettura, al pari di tanti altri libri in commercio.