Dr. Pietro Cusati
Roma ,16 luglio 2020 .La quinta Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha designato all’unanimità la Cons.Margherita Cassano, Presidente aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. È la prima volta che una donna arriva così in alto nelle funzioni apicali della Suprema Corte di Cassazione e della magistratura italiana. La Dott.ssa Cassano sarà la vice del nuovo Presidente della Corte di Cassazione il barese Cons. Pietro Curzio. Fiorentina ma di origini lucane, in provincia di Matera, ha 64 anni, in magistratura dal 1980. Suo padre, Pietro Cassano, nato a San Mauro Forte, in provincia di Matera, era a sua volta magistrato e si è occupato di terrorismo a Firenze. La Dott.ssa Margherita Cassano dal 2015 è Presidente della Corte d’Appello di Firenze.In passato ha già lavorato alla Suprema Corte in vari ruoli. Tra questi, anche la presidenza della Prima sezione penale. È stata anche consigliere al Csm e alla direzione distrettuale Antimafia. Per la prima volta un magistrato donna arriva a ricoprire un ruolo così importante . Rappresenterà la metà della magistratura, ormai composta da donne. “Mi auguro che venga il tempo in cui la nomina di una donna non sia più una notizia”.Due votazioni distinte, la prima, quella di Curzio, al Quirinale, in un plenum presieduto da Sergio Mattarella. Una seconda, a palazzo dei Marescialli, per la Cassano. Curzio vanta la riconosciuta professionalità” di un magistrato che è grande esperto di diritto civile, autore di libri importanti, come “Cassazione civile”. Barese, è sposato con il procuratore generale di Bari Anna Maria Tosto. Mattarella mette in luce subito “l’esigenza di rinnovamento” avvertita da tutta la magistratura, e che si manifesta con il voto su Curzio e poi con quello successivo, ma già annunciato, per Cassano. Il presidente parla anche delle scelte di un Csm che deve rappresentare il “governo autonomo” e non “l’autogoverno” della magistratura.Dopo la seduta al Quirinale, il plenum del Csm prosegue a palazzo dei Marescialli per eleggere il presidente aggiunto Margherita Cassano, ex pm a Firenze con Piero Luigi Vigna. Curzio e Cassano sono, rispettivamente, il primo di Magistratura democratica, la seconda di Magistratura indipendente. La Presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense Avv.Maria Masi ha inviato un telegramma di congratulazioni al primo presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio per la nomina alla guida della Suprema Corte e al Presidente aggiunto Margherita Cassano, “riconoscimento di assoluto rilievo per la prima donna a ricoprire questo ruolo”. A nome di tutto il Cnf, la Presidente Masi ha espresso “vivissime congratulazioni e auguri di buon lavoro al primo Presidente Curzio e al Presidente aggiunto Cassano per gli incarichi prestigiosi e impegnativi”. Durante la discussione in plenum è intervenuta la togata di Magistratura Indipendente Paola Braggion: “Da magistrato donna, lasciatemi esprimere la grande soddisfazione per questa nomina perché per la prima volta un magistrato donna arriva a ricoprire un ruolo così importante per la Corte di Cassazione e per tutta la magistratura e sono certa sarà, come ha fatto in passato, coniugare al meglio le grandissime doti professionali e organizzative a quella amabilità non disgiunta da ferma determinazione che la caratterizza. Le auguro davvero buon lavoro”.Il nuovo Presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio,Sessantasette anni, in magistratura dal 1978, ha esordito come pretore a Ruvo di Puglia, poi è passato a Bari come pretore del Lavoro. Una lunga carriera che lo ha portato a sedere al vertice della Cassazione. Pietro Curzio, succede a Giovanni Mannone. Si è occupato di civile e penale. Tra le sue ultime pubblicazioni, il volume ‘Cassazione civile’ del 2020, ‘digesto’ contemporaneo scritto insieme a Maria Acierno e Alberto Giusti, e poi ‘Jobs Act’ e ‘Quasi saggio’ un ‘memoire’ di storie e riflessi autobiografici. “Le due nomine si pongono in coerenza con quel percorso nuovo che abbiamo più volte indicato”, ha detto Loredana Micciché, togata di Magistratura Indipendente, nelle dichiarazioni di voto. “L’unanimità di scelte non è altro che unità di intenti mirato al superamento delle logiche correntizie e delle logiche clientelari’’.