Aldo Bianchini
SALERNO – Dopo l’ennesimo sfogo televisivo di Adriana Volpe sulle frequenze di TV/8 contro l’immarcescibile Giancarlo Magalli (storico conduttore televisivo della Rai) vale bene la pena di soffermarsi soltanto per attimo sul becero e squallido utilizzo che alcuni spocchiosi giornalisti fanno della strumento televisivo nazionale (sia pubblico che privato) per motivi esclusivamente personali che soltanto loro conoscono davvero.
Se spostassimo la nostra attenzione sulla trasmissione “Made in sud” sicuramente sentiremmo dalla brillante voce del noto cabarettista “Nello Iorio” le storiche parole: “Avete stati voi”; parole che da sole forse sarebbero sufficienti a definire per ampi contorni la scabrosa vicenda che ormai interessa soltanto i due personaggi protagonisti di questa lunga, estenuante e forse inconcludente telenovela. Insomma siamo costretti ad assistere ad una storia molto personale che viene sbandierata in diretta televisiva in maniera vergognosa dimenticando che gli autori e i colpevoli della storia sono soltanto loro due; da qui il mitico “avete stati voi”.
Adriana Volpe, nota presentatrice televisiva, è stata per decenni alla corte di Giancarlo Magalli; in un certo senso tutta la sua carriera si è sviluppata all’ombra del guru della televisione italiana; un tappabuchi, Magalli, che non era stato mai dato di vedere in giro per il mondo.
L’altra mattina, mercoledì 8 luglio 2020, sulle frequenze di TV/8 nel corso del suo nuovo programma di intrattenimento del mattino “Ogni Mattina” ha nuovamente controbattuto con una certa impudenza dicendo a Magalli che a lei “zitta” non lo dice nessuno. Difatti Magalli, maldestramente, aveva suggerito alla Volpe di stare zitta con un post su facebook, un post che ancora più maldestramente aveva subito cancellato ma a danno già fatto.
Per quanto possa saperne io direttamente di televisione, ritengo che un conduttore televisivo debba riuscire quanto più possibile a spersonalizzarsi nell’offrire al telespettatore una notizia per ritornare subito nei panni di persona reale ed abbozzare l’avvio di un approfondimento sulla notizia data.
Ma la “notizia data” deve essere forzatamente una notizia che possa interessare almeno una certa fetta di telespettatori e la stessa notizia non deve mai essere tale da interessare una sola persona, ancora peggio se quella notizia assume le caratteristiche della ostentata personalizzazione; in special modo quando è rivolta verso un altro giornalista che come Magalli è stato addirittura il tuo maestro.
Il giornalista in genere e, quindi, anche il conduttore televisivo non può e non deve arrabbiarsi, per nessun motivo e per nessuna ragione; se lo fa, scade dal suo ruolo di giornalista garante della corretta informazione, e finisce fatalmente nel distruggere la sua stessa professionalità (che nel caso della Volpe non manca) fino a compromettere anche il buon esito della trasmissione che conduce; dimostrazione pratica sono i bassissimi ascolti di “Ogni mattina”.
Lo strumento televisivo è uno strumento molto delicato; non può e non deve mai essere utilizzato per fini personali.
Adriana Volpe e Giancarlo Magalli stanno dando un pessimo esempio; e al di là del colpevole o dell’innocente, finiranno per pagare tutti e due.