Nota della direttrice editoriale
L’articolo del dr. Alberto Di Muria (titolare della omonima farmacia sita al Bivio di Padula) viene pubblicato in forma gratuita e, trattandosi di dati scientifici, sotto la totale responsabilità dell’autore.
da Dr Alberto Di Muria
Padula-Quando si è in dolce attesa bisogna fare molta attenzione ai farmaci che si assumono, specialmente se si tratta di antibiotici. Uno studio della University College di Londra ha suggerito che antibiotici comuni come l’eritromicina, la claritromicina e l’azitromicina, sono associati a un maggior rischio di importanti difetti congeniti, ad esempio cardiaci, se assunti nei primi tre mesi di gravidanza. I risultati, pubblicati sulla rivista British Medical Journal, suggeriscono di trovare alternative valide in gravidanza quando si tratta di combattere infezioni batteriche.
Gli antibiotici imputati sono tutti appartenenti alla classe dei macrolidi. Per capirne la pericolosità in gravidanza gli scienziati britannici hanno monitorato per circa sei anni la salute di più di 104mila bambini nati nel Regno Unito tra il 1990 e il 2016. Le mamme di tutti bambini del campione avevano ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici, macrolidi o penicillina, dalla quarta settimana di gestazione fino al concepimento. L’attenzione degli studiosi si è focalizzata in modo particolare sulle malformazioni più importanti alla nascita. I dati di questi bambini sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo composto da 82mila bambini le cui madri avevano ricevuto una prescrizione di antibiotici prima della gravidanza e con quelli dei 54mila fratelli del gruppo sperimentale.
Dall’analisi è emerso che nel gruppo delle madri a cui erano stati prescritti macrolidi si è registrato un numero di casi di malformazioni neonatali significativamente superiore rispetto al gruppo delle donne che avevano assunto penicillina, il 21,55 per mille rispetto al 17,4. Il periodo di gestazione a maggior rischio è risultato il primo trimestre di gravidanza: il rischio di malformazioni alla nascita era di 28 per mille rispetto a 18 per 1000 nel gruppo della penicillina. Le malformazioni maggiori riscontrate sono quelle a carico del cuore.
Anche se si tratta di uno studio osservazionale, che non può direttamente stabilire che i macrolidi possono essere la causa delle malformazioni, i risultati sono comunque molto interessanti e meritevoli di ulteriori studi più approfonditi.
Per questo gli studiosi raccomandano di “usare con cautela i macrolidi durante la gravidanza e di usare farmaci alternativi nel caso non se ne possa fare a meno”, anche se sottolineano che le donne non dovrebbero smettere di prendere antibiotici in caso di bisogno, poiché le infezioni non curate presentano un rischio ancora maggiore per un bambino non ancora nato.