Aldo Bianchini
SALERNO – La nostra assidua lettrice Anna Augusto nell’articolo che questo giornale ha pubblicato ieri sotto il titolo di “Maturità: l’ora fatale” ha messo in evidenza, non so quanto casualmente, un malcostume tutto italico che coinvolge in maniera vergognosa i medici non eroi e a turno le varie categorie professionali (lavoratori dell’industria privata, lavoratori del pubblico, e docenti di ogni ordine e grado); un malcostume che definire, come ho fatto, vergognoso è assolutamente poco e molto riduttivo perché il fenomeno è pesantissimo e incide notevolmente sul funzionamento della macchina organizzativa dell’imprenditoria privata, del settore pubblico, ecc.
La Augusto nello svolgimento del suo pensiero ha scritto: “I professori, in primis, hanno cercato di boicottare il tutto non presentandosi come commissari. In alcune città sono stati precettati. Per niente EROI come i medici ed infermieri accorsi ad aiutare nel momento del bisogno”.
Nessuno mi convincerà mai che tutti i professori risultati per “certificato medico compiacente” impossibilitati a ricoprire il loro ruolo; e se ci sarà stato anche soltanto un professore truffatore va scovato e punito severamente. Costi quel che costi.
Ma insieme ai professori andrebbero severamente puniti i medici di base che, non essendo mai stati eroi come i loro assistiti, rilasciano certificati medici non veritieri perché sono sicuri che non accadrà mai niente.
E non accade mai niente; questi fenomeni di fatto continuano a proliferare colpendo il cuore dello Stato e abbassandone le sue intrinseche potenzialità organizzative.
Il fenomeno dell’assenza dal lavoro per brevi malattie è devastante nel pubblico impiego, ancora oggi purtroppo; molto meno nel settore privato ma anche lì non si scherza.
Da decenni mi chiedo come è possibile che un fenomeno così evidente e così dannoso per tutto il mondo del lavoro, con costi sociali pesantissimi, non venga stroncato con la forza che solo lo Stato può mettere in campo, arrivando anche a cancellare dall’ordine dei medici tutti quelli che vengono beccati a sottoscrivere certificati mendaci.
Accade perché, molto verosimilmente, non c’è volontà politica; Pietro Ichino con il suo libro “I nullafacenti” dedicato ai pubblici dipendenti metteva giustamente in risalto il ruolo nefasto dei medici che si trastullano (ancora oggi !!) a dichiarare in malattia chi, invece, ammalato non è; sono loro i medici, quindi, che producono un pesantissimo costo sociale alle casse dell’erario; e continuano ancora a farlo sentendosi impunibili e impuniti.
E’ sufficiente pensare a quanti docenti-presidenti di commissione hanno strafottentemente inviato il loro buon certificato medico nell’approssimarsi della data prevista per gli esami di maturità per capire la gravità del loro gesto; quasi come se la malattia avesse dato appuntamento agli esami di maturità per boicottarli subdolamente. Ma non accade niente.
E si continuerà, come se niente fosse stato, a seguire e monitorare il fenomeno con statistiche che non danno alcun risultato pratico; i medici potranno continuare a fare il loro comodo e i lavoratori privati e pubblici a nascondersi, da codardi, dietro un certificato medico.