«Ho sempre voluto essere uno scrittore, l’ho considerata più una maledizione che una vocazione, però è stato il mio destino e ce l’ho fatta.»
Così parlava Carlos Ruiz Zafòn nel 2012, ospite da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.
Ci ha lasciato oggi lo scrittore spagnolo, a soli 55 anni, per via di un carcinoma al colon. Nato a Barcellona il 25 Settembre 1964, lavorò come insegnante d’asilo fino al 1993 dove visse a Los Angeles lavorando come sceneggiatore.
Il suo primo romanzo fu “Il principe della nebbia”, edito nel 1993, che fu il primo di una serie di romanzi e racconti per bambini e ragazzi, seguito dai successivi “Il palazzo della mezzanotte” e “Le luci di settembre”, che compongono la Trilogia della Nebbia.
Nel 2002 Zafòn scrisse “L’ombra del vento”, che lo portò a diventare un fenomeno letterario sia in Spagna che in Europa, con più di 18 milioni di copie vendute e Zafòn che nel 2005 si era aggiudicato il Premio Barry per il miglior romanzo esordiente. Nel 2008 fu la volta di “Il gioco dell’Angelo” seguito da “Marina” pubblicati in Italia dalla Mondadori. L’ultimo romanzo fu “Il labirinto degli spiriti” edito nel 2016.
Zafòn era inoltre un pianista autodidatta. Sul profilo Twitter dello scrittore la notizia della morte è accompagnata da una sua frase: «Ogni libro, ogni tomo che vedi ha un’anima. L’anima di chi l’ha scritto e l’anima di chi l’ha letto, vissuto e sognato».
In Spagna Carlos Ruiz Zafòn nel 2016 era diventato il secondo autore più letto di tutto il paese dopo Miguel De Cervantes, celebre autore del «Don Quijote». Nonostante il suo stile narrativo proveniva da autori noir e dalla narrativa poliziesca, Zafòn si era dichiarato contrario ad un riadattamento cinematografico delle sue opere a tal punto da scrivere nel suo testamento una disposizione che impedisce di trarre film dai suoi libri, anche dopo la sua morte.
Dott. Vincenzo Mele