Michele D’Alessio
La diversità è una prosperità dal punto di vista culturale, ambientale e socio-economico. Praticamente mi riferisco all’agro-biodiversità, ai prodotti tipici, al paesaggio, ai studi professionali e a tanti altri costituenti che forgiano l’identità dei nostri territori e ne rafforzano la loro competitività in un contesto globale. Ritengo che sia di basilare importanza promuovere iniziative di sviluppo territoriale che puntino sull’agricoltura, sulla tradizione rurale, sulla qualità ambientale e su quegli elementi distintivi che uniscono i produttori e riuniscono un’intera comunità in maniera attiva. Queste esperienze, che hanno come chiave di volta la diversità, possono portare nuova linfa a quei territori marginali a rischio spopolamento, favorendo la cooperazione territoriale, il ricambio generazionale in ambito agricolo e rafforzando la competitività e l’innovazione delle filiere. Bisogna tenere bene a mente che alcuni di questi territori, (le cosiddette Aree interne) oltre ad essere soggetti ad un preoccupante e incontrollato drenaggio di risorse umane, naturale conseguenza di processi di urbanizzazione e industrializzazione, sono anche messe sotto scacco da una certa visione di sviluppo economico, che guarda agli interessi di breve periodo e non si cura di preservare altri importanti assets del territorio. Nei nostri territori (in prov. di Salerno) abbiamo esempi di chi, remando contro tutti e opponendosi a queste logiche di “sviluppo”, ha scommesso sull’identità, sulla qualità e sulla diversità ed è riuscito a riportare in vita un insieme di attività economiche legate all’agricoltura, alla ricettività turistica e alla gastronomia (ad es, Agriturismi e fattorie didattiche). Questi sono esempi da seguire.
Possiamo dire che l’agricoltura e, in particolare, quella delle diversità, svolgerà sempre un ruolo fondamentale per lo sviluppo futuro della nostra economia?
L’agricoltura contribuisce a circoscrivere i fenomeni di esodo e di urbanizzazione che separano sempre di più l’uomo dalla terra e generano non pochi problemi ambientali dei territori. Essa garantisce posti di lavoro ed è necessaria per la sicurezza alimentare. Inoltre, contribuisce ai processi di coesione a livello geopolitico, l’Europa politica compresa, indirizzandone le direttrici a favore dello sviluppo sostenibile a livello ambientale, delle garanzie per i cittadini, della modernizzazione dell’economia, dell’eguaglianza e dell’inclusione socio-economica, oltre ad offrire preziose opportunità d’impiego ai giovani.
Oggi, stiamo vivendo una fase delicatissima nel nostro Paese( per l’emergenza Covid-19). È una crisi di natura economica e sociale che dura ormai da oltre dieci anni e non accenna ad allentare, colpendo soprattutto le fasce più deboli. L’agricoltura delle diversità sarà sempre più al centro dei processi di sviluppo del futuro, e potrebbe riuscire ad invertire le tendenze attuali, di una agricoltura convenzionale.
Fondamentale è il ruolo dell’agricoltura per il mantenimento della biodiversità e molteplici sono gli strumenti a disposizione per contribuire alla sfida lanciata con la strategia europea per la biodiversità fino ad oggi. La politica di sviluppo rurale resta lo strumento principale per la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche degli agroecosistemi.
Tuttavia, il nuovo disegno di agricoltura, non contiene particolari stimoli e meccanismi per favorire una sua maggiore efficacia in termini di biodiversità, superando i problemi che hanno caratterizzato le passate programmazioni. Nel complesso, le attuali politiche europee e nazionali che coinvolgono il settore agricolo nella conservazione della biodiversità offrono un insieme di strumenti che lo mettono potenzialmente in condizione di contrastare la perdita di biodiversità.
Cruciale diventa la governance dell’intero sistema e la capacità di attivare le potenzialità offerte dagli strumenti disponibili, attraverso un processo di integrazione, sviluppo di sinergie, coinvolgimento e partecipazione di tutti gli attori.
‘agrobiodiversità che comprende tutte le componenti della diversità biologica di rilevanza per l’agricoltura: la varietà degli animali, delle piante e dei microrganismi a livello genetico, di specie e di ecosistema,e’ fonte di progresso agricolo…..
Una strada per coltivare la diversità in modo rapido ed economico è quella di utilizzare un metodo chiamato miglioramento genetico evolutivo.
Per il rilancio della agricoltura, non basta solo la diversità, ci vuole altro, ci vogliono risorse e rinnovo del sistema fiscale….
Speriamo che con l’emergenza Covid, si sia capito quando sia importante
l’agricoltura, essere autonomi dal punto di vista agricolo è fondamentale…e per alcuni prodotti lo siamo…anzi siamo un eccellenza…come il vino, formaggi, olio ….e tanti altri prodotti…viva l’agricoltura italiano e chi lavora e produce dalla terra…