Aldo Bianchini
SALERNO – Il tempo della politica è pari ad un soffio, il tempo del successo in politica è pari ad un nano-secondo.
Nel breve volgere di un attimo può accadere di tutto e dalle stelle si precipita nelle stalle ovvero dalla polvere si risale sugli altari.
Appena pochi mesi fa, come documenta la foto, il governatore De Luca mentre era in visita a Pozzuoli fu fatto oggetto di lanci di numerosi sacchetti della spazzatura, alcuni addirittura recanti l’immagine del figlio Roberto coinvolto in quella fake-news dello scandalo dei rifiuti abilmente mistificato da Fanpage con clamore mediatico nazionale. A Pozzuoli dovettero intervenire le forze dell’ordine per evitare il peggio.
Qualche settimana fa la Napoli meno abbiente gli riserva, invece, applausi scroscianti ed a cielo aperto quando il governatore, impettito e fiero, inaugura il Covid center presso il nuovo Ospedale del Mare.
All’inizio della pandemia De Luca era dato perdente nei confronti di Caldoro per almeno dieci punti percentuali; oggi, invece, svetta a livelli irraggiungibili per chiunque con una percentuale che oscilla tra il 60 e il 70%.
La punta di diamante si è registrata appena qualche giorno fa con la pubblicazione (Corriere della Sera) dell’ultima classifica di gradimento dei personaggi politici nazionali; ebbene con il 43,4% dei consensi De Luca si è posizionato al quarto posto in Italia, preceduto nell’ordine ma soltanto di poco da Draghi, Conte e Zaia; e seguito, molto distanti, dalla Meloni, Salvini, Zingaretti, Fontana, Di Maio e Berlusconi come ultima ruota del carro.
Ma cosa è successo in questi mesi, in questi settimane e in questi ultimi giorni ?
E’ semplicemente successo quello che Vincenzo De Luca sperava che succedesse, cioè un colpo di fortuna incredibile consacrato dall’arrivo del coronavirus che ha consentito a De Luca di far esplodere tutte le sue capacità organizzative e decisionali; tutto qui il miracolo De Luca.
Ovviamente oltre alla fortuna che ha caratterizzato tutta la sua vita politica, almeno negli ultimi ventisette anni, il governatore ci ha messo del suo, e lo ha fatto come soltanto lui sa fare con quelle apodittiche esternazioni che tempestano l’immaginario collettivo fin dal 1993 dalle frequenze della tv locale Lira-Tv.
In somma il kaimano (così lo chiamo io !!) fin dall’immediato dopo tangentopoli ha capito come si fa politica ai tempi della crescente e inarrestabile mediaticità, riuscendo a mantenere una costanza televisiva inarrivabile per altri; proprio quegli altri che lo criticano per questa sua costanza dimenticando di dichiarare la loro insipienza e la loro incapacità di mettersi dinanzi ad una telecamera per ben 1.512 venerdì consecutivi, senza saltarne nemmeno uno, per arringare la gente comune sia nei momenti di splendore che anche in quelli di appannamento (e ce ne sono stati tanti !!).
Nessuno ha saputo fare come lui, capace anche di stravolgere il suo look giovanile (maglione dolce vita nero sotto la giacca casual) da vero comunista per arrivare in men che non si dica (sotto la cura e i consigli di Luigi Gravagnuolo e Pino Cantillo, docenti universitari; il primo di comunicazione e l’altro di filosofia) a rinascere nei panni di “un signore della media borghesia” capace di affabulare tutti anche con quelle che, a prima vista, possono apparire come vere e proprie scene (per non dire macchiette !!) da avanspettacolo.
De Luca è entrato nel cuore della gente attraverso il loro immaginario e lì dentro è rimasto saldamente ancorato fino al punto che neppure le trasmissioni denigratorie, ma non credibili, imbastite in queste ultime settimane da Report (Rai/3) e da Fanpage.it che non fanno altro che portare ancora più consensi verso il governatore in carica. Anche perché, e non solo, lui riesce sempre e comunque a venire fuori da qualsiasi inchiesta giudiziaria (e ne ha avute tante !!) alla grande fino al punto da costringere l’ex Procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, ha sentenziare che “il governatore De Luca poteva non sapere” nel merito della vicenda che vedeva alla sbarra Nello Mastursi (uno dei suoi fedelissimi) per la raccomandazione in favore del marito della magistrata che doveva decidere sulla sua decadenza da governatore appena eletto nel 2015.
E il governatore va, a vele spiegate verso la riconferma alla guida di Palazzo Santa Lucia.