CHIESA: quella che vorrei … tra due vescovi e una giravolta in più, da Salerno a Teggiano !!

Aldo Bianchini

S.E. Mons. Andrea Bellandi, arciuvescovo di Salerno-Campagna-Acerno

SALERNO / VALLO di DIANO – Due Vescovi apparentemente contro, una giravolta in più e i fedeli che sono orami allo sbando e si chiedono: “Ma vuoi vedere che la Chiesa è peggio del Paese civile dove ogni componente dice la sua e fa quello che vuole, il Governo con i dpcm, le Regioni con le ordinanze, i Comuni con i provvedimenti e la gente allo sbando ?”.

Insomma ci ritroviamo con una Chiesa che è peggio della politica che dovrebbe disciplinare il Paese reale: il Papa dice una cosa, la Cei subito ne dice un’altra, i Cardinali fanno dei distinguo, i Vescovi peggio che andare di notte; per non dire dei sacerdoti che da “semplici soldati” non riescono più a tenere la postazione in trincea e la Chiesa, quella vera, sbanda paurosamente.

 

Almeno quattro sono i momenti bui e di grosso sbandamento che la Chiesa salernitana ha avuto in questi ultimi dodici anni.

 

La prima volta fu la mattina del 15 luglio 2008 quando gli uomini del nucleo tributario della guardia di finanza di Salerno, guidati dal te­nente colonnello Francesco Maz­zotta, mettono i sigilli alla struttu­ra di via Allende denominata “Angellara Home”. Insieme al decre­to di sequestro, convalidato dal gip Vito Di Nicola, che blocca an­che 192mila euro depositati sul conto della diocesi. Gli indagati Finiscono sotto inchiesta l’arcivescovo Gerardo Pierro, l’amministratore unico dell’as­sociazione che gestisce il Vil­laggio San Giuseppe, don Co­mincio Lanzara, l’economo dio­cesano monsignor Enzo Rizzo, il presidente dell’associazione Giovanni Sullutrone, i progetti­sti Lorenzo Rago, Nicola Sullu­trone e Pompeo Paolo Mazzuc­ca, il dirigente dell’ufficio co­munale di Salerno permessi di costruire e il responsabile tec­nico, Matteo Basile e Nicola Gentile, l’amministratore del­l’impresa edile esecutrice dei lavori Aldo Pietro Luongo, il di­rigente dello Sportello unico delle Attività produttive del Co­mune di Salerno Alberto Di Lo­renzo, il funzionario comunale Charles Capraro e il responsabi­le unico del procedimento, Giuliana Rago.

 

La seconda volta, inutile negarlo, fu quando l’arcivescovo di Salerno S.E. Mons. Gerardo Pierro, già sulla via dell’assoluzione insieme agli altri, fu defenestrato dal suo alto magistero (con la scusa dell’età) ed al suo posto giunse a Salerno il successore S.E. Mons. Luigi Moretti, definito l’alto finanziere delle curie; difatti dopo aver cercato di risanare quella romana qualcuno sperava che risanasse anche quella salernitana. Fallimento totale, anche perché in curia il potere prima gestito dai seguaci di Pierro era passato tutto nelle mani dei seguaci de “Il Gregge” che per circa nove anni ha letteralmente imbavagliato il presule romano.

 

La terza volta, è bene ricordarlo a tutti, fu il 13 dicembre del 2015 (arcivescovo Moretti) con quella giravolta di troppo delle paranze e con don Felice Moliterno (allora segretario del Vescovo) che gira le spalle a santi e fedeli e entra in chiesa furibondo. La Rete non perdona e nei video “postati” ieri sui social da alcuni partecipanti alla processione di Santa Lucia, l’atteggiamento irritato, lo scatto scomposto per guadagnare in fretta l’ingresso della chiesa in festa lasciando dietro di sé popolo, banda e paranze, non mentono (fonte Positano News del 16.12.2015 a firma di Fiorella Loffredo). E fu la grande scissione tra fedeli e chiesa che portò, poi, all’insurrezione della processione di San Matteo con i Santi depositati per terra davanti al palazzo della Provincia e l’intervento delle forze dell’ordine con successivo processo penale a carico di alcuni portatori di San Matteo.

 

S.E. Mons. padre Antonio Maria De Luca, Vescovo di Teggiano-Policastro

La quarta volta risale a meno di un anno fa; cioè al momento delle improvvise dimissioni dell’arcivescovo Moretti (per cause dipendenti dallo stato di salute, si disse) che hanno determinato l’arrivo a Salerno di Mons. Andrea Bellandi,uomo di assoluta fiducia di Papa Francesco che per mandarlo a Salerno lo ha fatto, in un solo mese, prima vescovo e poi arcivescovo. Insomma con Bellandi è arrivata a Salerno la Chiesa di Francesco: per cambiare tutto o per non cambiare niente ? A dire il vero una cosa è cambiata; in Curia a Salerno non comandano più i seguaci de “Il Gregge” ma sono ritornati, in un certo senso, quelli che erano stati cacciati con l’arrivo di Moretti dopo la caduta di Pierro.

 

Bene !!, tutto può accadere ma qui parliamo della Chiesa e non delle alleanze di governo politico del Bel Paese dove ogni personaggio, alla stregua di Napoleone prima salgono sugli altari e poi cadono nella polvere, per ricominciare tutto daccapo.

don Biagio Napolitano, già vicario generale dell'arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tranne qualche eccezione, naturalmente; il segretario dell’arcivescovo, quel don Felice Moliterno (autore delle barricate contro i portatori), che sembra superare immune ogni difficoltà (beato lui !!) e il portavoce della curia don Alfonso D’Alessio (avvocato e giornalista); tutti gli altri buttati fuori senza pietà; tra i quali anche il vicario generale don Biagio Napolitano e il capo della Caritas don Marco Russo (si ripete la storia violenta di quindici anni fa quando Pierro cacciò don Franco Fedullo ?).

 

Ma ritorna in campo anche il sacrificio di “don Alessandro Brignone”; in un’intervista mons. Bellandi ha parlato a lungo di don Alessandro e anche del vescovo di Teggiano; non mancheranno le sorprese.

Per ragioni di spazio continuerò domani.

 

 

One thought on “CHIESA: quella che vorrei … tra due vescovi e una giravolta in più, da Salerno a Teggiano !!

  1. Buongiorno,volevo ringraziarla
    per il suo precedente articolo su don Alessandro Brignole,s
    Sono certa che anche il prossimo gli darà degno riconoscimento del suo operato,lui era un Sacerdote con la S maiuscola come ve ne sono pochi.Grazie ancora, Orietta Giacomazzi, zia di Don Alessandro Brignone

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