Dr. Pietro Cusati
(giurista – giornalista)
Roma, 11 maggio 2020 – Alla presenza del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, C.E.I.,del Presidente del Consiglio dei Ministri ,Prof. Avv. Giuseppe Conte e del Ministro dell’Interno, Cons. Pref. Luciana Lamorgese, il 7 maggio 2020, è stato sottoscritto a Palazzo Ghigi, il protocollo riguardante la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo che entrerà in vigore lunedì 18 maggio 2020,nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da covid- 19.Il Comitato Tecnico-Scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020,ha esaminato e approvato il protocollo. Dovranno essere favorite le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica. Occorre poi favorire,per quanto possibile,l’accesso delle persone diversamente abili,prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente. L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi,come per esempio le sacrestie e il sagrato. Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone,il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza,che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine. Non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali,respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°C.Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti. Il Protocollo indica nei dettagli le misure da ottemperare , concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche, l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, le attenzioni da osservare nelle celebrazioni e nei sacramenti, la comunicazione da predisporre per i fedeli. L’accesso alla Chiesa resta contingentato e regolato da volontari o che favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Il Numero massimo che dovrà essere stabilito dal legale rappresentante dell’ente che individuerà «la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale».All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali,tra le quali non dovranno mancare il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio,il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali,respiratori,temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C o è stato in contatto con persone positive a covid 19 nei giorni precedenti,l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza,l’osservanza di regole di igiene delle mani,l’uso di idonei dispositivi di protezione personale,a partire da una mascherina che copra naso e bocca. Nelle fasi di accesso alla chiesa, la distanza di sicurezza è fissata al almeno 1,5 metri. Resta il divieto di entrata a coloro che hanno la temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 gradi, così come a coloro che sono stati in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti. La decisione di entrare sarà responsabilità del fedele, in quanto non è obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso. Nel caso in cui, «la partecipazione attesa superi il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche».Si potrà quindi distribuire la Comunione, ma dopo che «il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso, gli stessi , indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza , abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli».Le acquasantiere della chiesa devono essere mantenute vuote. Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del protocollo,l’Ordinario del luogo può valutare la possibilità di celebrazioni all’aperto,assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria.